Punto & Virgola

Votare o non votare? Questo รจ il dilemma


18/09/2022

di Andrea di Furia

Questa domenica, 25 settembre 2022, ci sono le elezioni per il nuovo Governo della Republica italiana. È il 68mo in 76 anni di Repubblica italiana: la media è di circa un Governo all’anno. Nella vita umana 76 anni sono un’età in cui si può fare con serenità il bilancio della propria vita, ma sono anche sufficienti per fare un bilancio della vita del nostro Paese.

Dal punto di vista culturale ci troviamo alla periferia dell’impero angloamericano e della lingua inglese; dal punto di vista politico siamo paralizzati all’interno e poco considerati nella UE e nella NATO; dal punto di vista economico siamo passati dal 4 posto (in realtà per pochi mesi) del 1991 tra le Nazioni più ricche del mondo al 5 posto tra le Nazioni più indebitate al mondo secondo la classifica stilata sui dati del World Economic Outlook Report sul 2021, formulato dalla International Monetary Fund (IMF), sul rapporto tra debito pubblico e PIL.

Quinti, con il 159%, ci precedono Capo Verde (161%), Eritrea (175%), Grecia (207%) e Sudan (210%); e ci seguono Suriname (141%), Barbados (138%), Singapore (138%), Maldive (137%), Mozambico (134%) e USA (133%).

Altro dato interessante è l’aumento dell’oppressione burocratica dello Stato sul Cittadino inerme, come si vede da tanti esempi. Il più recente e clamoroso lo traiamo dall’esondazione del fiume Misa per la bomba d’acqua a Senigallia e dintorni: lavori mai compiuti per aumentare le vasche di contenimento e pulire da ostruzioni l’alveo del fiume... iniziati nel 1985 (dicasi 37 anni fa!). E la riforma delle norme burocratiche comunali ostacolanti in merito? Bloccate da 5 anni... con buona pace delle vittime e dei danneggiati.

Altri dati rilevanti: l’emigrazione dei cervelli italiani in cerca di lavoro supera l’immigrazione afroasiatica in atto; le riforme del lavoro hanno accresciuto la precarietà; la rivalutazione dei salari tra il 1990 e il 2020 ha registrato un calo medio annuale pari al 2,9% (-2,9%!), mentre in Germania e in Francia ha avuto un aumento medio rispettivamente del 33,7% e del 31,1% e nonostante partissero da livelli già alti. Persino in Spagna sono aumentati del 6,2%, per non parlare della Grecia dove l'aumento è stato del 30%.

Ma che dire della perdita di sovranità politica? Con 156 basi NATO sul nostro territorio, 8 in media per regione, è un sogno pensare di vivere in un Paese libero. E della perdita della sovranità monetaria? per il debito assurdo economico che si aggrava anche con questo recovery found, oltre che per il denaro immortale utile solo agli speculatori e a produrre costante inflazione?

Direi che questo bilancio per sommi capi giustifica le delusioni di tutti gli Italiani (votanti e non votanti), e invita ad invertire decisamente rotta. E qui torniamo all’attualità del voto il 25 settembre e al solito amletico dilemma: vado o non vado a votare?

In termini generali, nonostante gli abbassamenti di età che rimpinguano i numeri, sono ormai più in “non votanti” dei “votanti”: altro sintomo che indirizza a pensare a una democrazia ormai esausta, ma anche al cambiamento in atto nella struttura Unidimensionale parassitaria del sistema sociale italiano: che non presenta più una Politica dominante le altre due dimensioni sociali, ma un’Economia ancor più dominante: siamo passati dalla Società liquida politica di Bauman alla Società gassosa economica di Bill Gates&friends.

E quando domina l’Economia, l’accento del fare bene è su ciò che è utile, non su ciò che è giusto… come quando dominava la Politica. E questo potrebbe incidere sulla decisione di andare a votare.

Da questo punto di vista, infatti, anche chi è deluso da tutti i Partiti e non vota più da anni può ritrovare la motivazione per farlo su temi “utili” concreti. La prima cosa utile, ad esempio, è restringere il campo del non voto ai soli Partiti che hanno governato e ci hanno deluso: non votarli = eliminarli.

Questo obiettivo minimo non lo si ottiene però astenendosi dal voto, ma votando una lista diversa da quella dei soliti Partiti, da decenni double face di Governo e Opposizione, comprese le liste anche indipendenti a loro collegate.

Se pensiamo alla guerra in Ucraina che ci è stata "colonialmente" imposta, i delusi dall’atteggiamento bellicoso coatto dell’Italia possono fare un bel ripulisti; stessa cosa potrebbero fare i delusi riguardo ai Partiti che hanno sostenuto l’apposizione del segreto militare sulle sostanze che ci vengono iniettate con i vaccini sperimentali contro il virus del Cov-Sars-2, e varianti, tanto che fare indagini sulla "verità sostanziale" delle componenti... è diventato reato!

Sono tantissimi "non voti" inutili, che devono diventare "utili". In questo senso, vorrei dire che un obiettivo positivo in più - oltre a quello tattico minimo di mandare in pensione, per mancanza di voti, i Partiti che in questi 76 anni di malgoverno hanno deluso - c'è: addirittura duplice.

Pensiamo a chi, tra i delusi "non votanti", ha comunque a cuore sia la disoccupazione sia la necessità precauzionale, per sé e i propri figli, di sapere che sostanze ci sono state somministrate di Partiti autoproclamatisi salvatori della Patria... contro un’epidemia che ha un’incidenza di morte al di sotto dello 0,3%.


Potrebbero, ad esempio, andare a votare Stefano Montanari e sua moglie Antonietta Gatti che, come tanti ricercatori indipendenti sui vaccini nel mondo, ora sono disoccupati a tempo illimitato perché è assai probabile che il segreto militare sarà esteso a tutti i vaccini... per non far torto a nessun futuro produttore.

Col voto moltissimi delusi “non votanti” prenderebbero i classici due piccioni con una fava: ridarebbero il lavoro a due ricercatori disoccupati, stimati a livello internazionale, che hanno numeri e competenze per tornare ad esaminare, da indipendenti, questi miracolosi vaccini geneticamente modificati e modificanti il dna delle prossime generazioni.

Queste due eccellenze, che il mondo della ricerca senza conflitti di interesse ci invidia, hanno accolto l’invito a presentarsi al Senato da parte della lista Vita, tra i cui fondatori troviamo Sara Cunial, Luca Teodori e altri.


Peccato, però, per i delusi “non votanti” Campani della circoscrizione Napoli metropolitana. Qui con un astuto escamotage che poi non ha retto a successiva diligente verifica - che sarebbe stata doverosa prima della pronuncia, no? Ma che ovviamente non è stata fatta dai Giudici neganti l'autorizzazione - alla lista Vita è stata furbescamente negata quella “vita elettorale” che molte altre regioni le hanno tranquillamente riconosciuto.

Ancora una volta assistiamo impotenti - sempre a causa dell'inosservata "struttura UNIdimensionale parassitaria e conflittuale" del nostro sistema sociale che fa la raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale (politico, economico, culturale) nel cassonetto unico Stato - a come interessi politici, economici e culturali si inquinino per reciproco conflitto di interessi e producano tossicità socialmente corrosive.

Tossicità sociali di cui tutti continueremo a subire i sempre piùù pesanti effetti collaterali... finché non passeremo ad un sistema sociale "a struttura TRIdimensionale sinergica" (la Società calorica, l'unica adeguata ai nostri tempi) che fa, viceversa, la raccolta differenziata del sociale economico, politico e culturale: ognuno nel suo cassonetto sociale dedicato, a concreta tutela della sociodiversità delle Persone, delle Comunità e del Territorio-ambiente.

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