Si può risollevare il mercato con più Italia e meno Europa

Se l’Europa non cambia pelle è meglio seguire l’esempio della Corona inglese.  
In base ai parametri economico-finanziari Londra sta molto meglio di prima: il Pil è in crescita e l’occupazione ai massimi livelli. 
Cari lettori, la Brexit non ha danneggiato il Regno Unito, ma l’ha rafforzato. 
Il grande Boris Johnson si è confermato un leader caparbio con la testa sulle spalle, perché ha saputo ridare dignità al popolo e non si è fatto influenzare dalle cassandre disfattiste. 
La Merkel sembra interessata ad acquisire la maggioranza della holding che controlla Borsa Italia e questo desiderio è stato confermato dal Ceo della Deutsche Boerse di Francoforte, Theodor Weimer, in una intervista con il quotidiano Handelsblatt. 
Questa è un’epoca di continue aggressioni che getta nel panico anche i più forti. 
Gli inglesi hanno dimostrato che volere è potere e questo ci insegna che l’Europa può essere riportata sulla retta via.  
Insomma, l’Ue se non cambia muore e questa è una verità incontestabile che deve motivarci ad agire con determinazione. 
Chiunque abbia un briciolo di sale in zucca può comprendere che questa paralisi, voluta dall’asse franco-tedesco, ci trascina verso il disfacimento dell’industria manifatturiera, ma questo è un pericolo che non viene percepito da chi governa e questa è la sciagura più grande che ci portiamo appresso. 
Il coronavirus cinese è una nuova aggressione che terrorizza e fa comprendere che la globalizzazione come è stata organizzata è troppo rischiosa. 
Milioni di lavoratori sono bloccati nei loro villaggi e a soffrire di questo blocco è tutta l’industria manifatturiera cinese che senza flussi di cassa rischia il fallimento e noi con loro. 
Purtroppo nel comportamento di questo Governo domina una fantasia malata che si discosta dalla realtà. 
La cosa assurda è che mettono un forte impegno per apparire lungimiranti e poi vietano le trivellazioni al largo dell’Adriatico regalando alle Nazioni concorrenti il nostro gas che ce lo venderanno al triplo del costo. 
Noi possediamo il metano e non è difficile comprendere che estrarlo costa meno che comprarlo. 
Il nostro Adriatico è colmo di giacimenti e se non li sfruttiamo noi lo faranno i nostri vicini e questa banale verità nella mente dei nostri politici non emerge neanche per scherzo. 
Un’ultima riflessione. 
Vi riporto l’essenza della dichiarazione di Charles A. Kupchan, collaboratore di Barack Obama, rilasciata in una intervista dove afferma quanto sia importante utilizzare la magistratura per promuovere delle condanne mediatiche finalizzare a distruggere la reputazione di un concorrente politico. 
Cari lettori, è sorprendente costatare che la sinistra italiana questa vile leva la utilizza già da anni e nessuno dice nulla, ma guardiamo avanti e cerchiamo di capire cosa si dovrebbe fare per non uscire da questa Europa. La Banca centrale europea dovrebbe essere posseduta dai cittadini dell’Unione, affinché il debito dei singoli Stati venga gestito senza le speculazioni finanziarie, ponendo un fermo all’austerità che, con le sue cure da cavallo, ha obbligato i giovani dei Paesi maggiormente indebitati a emigrare. Cambiare gli obiettivi di politica monetaria della Ue, passando dalla stabilità dei prezzi alla difesa del benessere collettivo. 
La terza cosa veramente importante dovrebbe essere quella della creazione delle nuove leggi europee, che ora sono in delega alla Commissione passarle al Parlamento europeo, che è l’unica istituzione eletta direttamente dal popolo, e la quarta è la globalizzazione che con il suo coronavirus sta creando il panico del fallimento e deve essere drasticamente riformata. 
Questo Governo non ha compreso di avere perso il consenso del Paese reale e di fatto sta promuovendo, senza saperlo, una ribellione che lo spazzerà via. 
A questo punto viene l’obbligo di chiedersi: perché invece di fare tante chiacchere non agiamo imponendo le nostre regole utili a far ripartire i consumi interni?  
Cari lettori, non servono i miracoli, basterebbe andare alle urne per eleggere un leader che sappia farsi rispettare…

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