Scommesse killer: lo scenario che si vuole rimuovere
19/10/2023
di Andrea di Furia
Abbiamo tutti, per un attimo, condiviso lo sconcerto circa le notizie del calcio-scommesse: chi definisce i giocatori malati, chi delinquenti, chi vuole un intervento maggiore dello Stato, chi della Scuola, chi del Mercato a tutela non solo di chi ha già posto il collo sotto la mannaia dell’azzardo, ma anche delle future offerte sacrificali al demone-denaro: ragazzini ansiogeni a scuola, giovani adulti sportivi, adulti delusi dalla politica o dalla vita, anziani abbandonati.
Le cifre accertate, inferiori alla realtà percepita dagli esperti, parlano di 1.200.000 vittime, 136 miliardi di fatturato degli industriali della scommessa, lo Stato che ci lucra sopra, ma paradossalmente… molto meno di quello che ci perde da tutte le altre occasioni di svago (Teatro, Cinema, vita con gli altri ecc.) rinunciate dalle persone fagocitate da una altrettanto “stupefacente” tecnologia che ci vuole zombi, più che esseri umani vivi.
Di fronte a queste cifre e alla sofferenza di almeno 5 milioni di Italiani (i famigliari coinvolti loro malgrado) spinti in una spirale di istigazione a delinquere per trovare i soldi necessari alla fruizione delle sirene online sconcertano le nozioni che ci vengono trasferite da cosiddetti esperti: la tecnologia non è pericolosa, ma aiuta le persone a meglio esprimere le loro capacità mentre qui le capacità sono azzerate, la volontà di smettere scompare, l’isolamento interiore divampa, la sanità mentale sfuma in un limbo da automa acefalo.
La magistratura dovrebbe intervenire, ma ha le mani legate dalle autorizzazioni statali; i parlamenti dovrebbero intervenire, ma sono popolati da lobbisti (non solo dell’azzardo, naturalmente) che fanno gli interessi degli industriali internazionali delle scommesse.com; le scuole sono impotenti di fronte a dispositivi tecnologici onnipervasivi e senza controllo.
E dopo il botto mediatico che succederà? Nulla: nessuno è più in grado di fare la minima cosa nei confronti di ciò che ci sta accadendo nel sociale: non solo riguardo all’azzardo delle “scommesse killer”, ma anche a tutte le emergenze quotidiane che saltano all’attenzione di chi ci governa... solo dopo che ne hanno parlato i media e quando proprio la censura sottile esercitata continuamente su di loro non riesce più a soffocare la notizia.
Perché non succede nulla? Eppure, ci sono Persone di buona volontà che lottano contro la complicità immorale dello Stato e l’interesse amorale del Mercato, ma neppure loro hanno i punti di riferimento strutturali sociali per poter agire con più efficacia di quello che riescono, con enormi sacrifici, a fare.
Cerchiamo allora di indicare alcuni punti fermi orientativi essenziali per venir fuori da questa morte sociale economica politica culturale che incombe su di noi in maniera evidente da inizio terzo millennio e che nutre di ansietà illimitata le presenti e future generazioni.
Innanzitutto, occorre tornare a pensare in modo "elementare": talento naturale o faticosa conquista che oggi manca - ovunque sostituito da un pensiero "specialistico" informatissimo, ma impotente a incidere sulla realtà (Bauman) - per cogliere lo scenario base in cui si inquadra il fenomeno, se di vita civile stiamo ancora parlando.
Scenario che si vuole rimuovere, ma che è l’unico capace di orientare il pensiero che vuol essere risanatore della piaga sociale affrontata: la scommessa killer che abbrutisce (prima che una truffa, e un reato) è un fatto morale.
Gli antidoti alla scommessa killer sembrano essere il Mercato (che si autoregola), lo Stato (che legifera), la Scuola (che allerta). Ma, rispetto alla morale, come si pongono Mercato, Stato, Scuola?
Il Mercato è amorale, lo Stato è immorale, solo la Scuola è la vera casa della morale.
Se il Mercato si occupa di Persone le vede come schiavi utili al suo ordine mondiale, utili anche come vittime delle sue scommesse killer.
Se lo Stato si occupa di Persone le vede come sudditi funzionali al suo controllo nazionale, sulle quali "lucra" anche se vittime delle scommesse killer.
Se la Scuola si occupa di Persone le vede come esseri umani da educare all’autonomia comportamentale e mentale, responsabili nel sapersi destreggiare, resistere e opporsi di fronte al tema delle scommesse killer.
E' necessario che a monte, in famiglia e soprattutto nella Scuola, ci siano le risorse umane e i mezzi per educare ragazzi e ragazze a resistere per volontà propria alle ottundenti e dopanti sirene dell’azzardo.
E perché la Scuola funzioni davvero come regola educativa la conditio sine qua non è che lo Stato non si occupi più della Scuola, e che il Mercato non si occupi più della Scuola.
Serve che ognuna delle tre istituzioni chiave (Mercato, Stato, Scuola) faccia il suo mestiere, non quello delle altre due: serve che il Mercato faccia la raccolta differenziata del sociale economico, lo Stato la raccolta differenziata del sociale politico, la Scuola la raccolta differenziata del sociale culturale.
Serve passare ad un sano sistema sociale TRIdimensionale sinergico (l’attuale, come abbiamo imparato a riconoscere in questa rubrica ultradecennale) è un malsano sistema antisociale UNIdimensionale parassitario.
Serve la struttura TRIdimensionale di sistema che ho definito Società calorica sinergica e che può e dev'essere la "missione" dell'Italia di oggi e di domani: in cui l’attuale tossica discarica indifferenziata di rifiuti sociali economici, politici e culturali (il sistema in cui viviamo) trova finalmente la strada della raccolta differenziata dei rifiuti sociali che da secoli si sono ammassati a montagne senza mai essere riciclati o smaltiti.
Nella sana Società umana calorica sinergica tridimensionale:
ciò che è culturale va trattato in autonomia dalla Scuola,
ciò che è politico va trattato in autonomia dallo Stato,
ciò che è economico va trattato in autonomia dal Mercato.
Se questo avviene le scommesse killer torneranno ad essere qualcosa di nicchia, altrimenti permanendo la struttura del sistema UNIdimensionale parassitaria grazie alla tecnologia amorale usata dal Mercato e alla legiferazione immorale dello Stato rimarranno una piaga sociale in costante aumento: terreno fertile per l’aumento antisociale della criminalità, terreno avvelenato per l’autonomia delle singole Persone.
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