L'Editoriale

Rispetto della dignità umana, seppure con i dovuti distinguo

Da giornalista sostengo che il comportamento del Vaticano finisca per unire i cattolici contro l'Europa


14/01/2019

di Mario Pinzi


Alcuni cattolici affermano che Salvini è un delinquente perché si è opposto allo sbarco degli extracomunitari, ma omettono in cosa consiste il vero valore dell’ospitalità. 
Per rispettare la dignità umana occorre donare alle persone che si accolgono un tetto sulla testa e un lavoro, e se questo non viene fatto si procura la manodopera per la mafia creando forti disagi alla collettività. 
Purtroppo mi duole confermare che la Chiesa cattolica sta dimostrando di aver perso il buonsenso. Il rifiuto di Salvini nell’accogliere i 49 extracomunitari della nave Sea Watch è più che giustificato, e confermo che ha fatto molto bene a dichiararsi contrario agli sbarchi per evitare a questa povera gente di cadere fra le braccia della mala vita. 
L’Italia è allo stremo, e se la Chiesa cattolica vuole continuare ad essere al centro della civiltà del nostro Paese ha il dovere di aiutarla a liberarsi da questa Europa che l’ha sta portando alla povertà. Se il Vaticano non si esprime con chiarezza contro gli autori dell’uccisione di Gheddafi, che sono i veri responsabili di questa sciagurata invasione extracomunitaria, dimostra di aver perso la retta via. Omettendo questa tragica verità, questo Papa e i prossimi non verranno più ascoltasti dai fedeli, perché con la disonestà si perde il consenso di chi crede in Dio. 
Il popolo italiano sta soffrendo per colpa dei politici che si sono venduti al potere della globalizzazione, e la Chiesa cattolica, che risiede nel territorio italiano, ha l’obbligo di aiutarla a spezzare le catene della schiavitù. 
Se non lo fa, vuol dire che c’è qualcosa di torbido nel suo interno difficile da comprendere, e proprio per questo motivo preferisco cambiare argomento. 
Una cosa che vale la pena evidenziare è quella del collasso della Banca Carige di Genova dove viene riconfermata l’incapacità degli istituti di credito europei nel prestare il denaro all’economia reale. 
Le regole emanate dell’Unione europea per il settore bancario sono completamente sbagliate, e faccio questa affermazione perché è talmente evidente la facilità con la quale i debiti considerati a rischio degli istituti di credito vengono acquistati dalla finanza specializzata nel recupero crediti che sconcerta anche gli addetti ai lavori.  
La logica della “beffa” come arma di sfregio nei confronti dei risparmi europei è evidente: per fare cassa si cede il credito considerato a rischio al 20% del suo valore nominale, e chi compera interpella il debitore offrendogli di chiudere la partita con un esborso del 50% del valore, e il giochino miliardario si concretizza.  
Cari lettori, nel 2018 le banche italiane hanno partorito circa 80 miliardi di cartolarizzazioni (La cartolarizzazione è una tecnica finanziaria appositamente progettata per trasformare strumenti finanziari non trasferibili in altri strumenti finanziari trasferibili, e quindi negoziabili per renderli liquidi. In pratica hanno trovato la Gabola per trasformare le loro incapacità in soldi).  
Se il giochino è così semplice, la domanda che sorge e la seguente: perché non lo fanno le banche senza gli intermediari? Prima di dare questa risposta è importante capire da dove si manifesta il problema, e vi evidenzio alcuni interrogativi che le banche omettono: Perché nel bilancio delle aziende non viene chiesto il rating sul valore del marchio che è l’unico bene concreto che una azienda possiede? Perché non viene chiesto anche sulla consegna del materiale prodotto che certifica se quella commessa è in attivo? Perché non viene chiesto sulla serietà del titolare e manager dell’impresa che diventa fondamentale per stabilire il vero valore dei beni che possiede? Purtroppo, la maggior parte delle insofferenze nascono perché i banchieri non sono all’altezza del ruolo che ricoprono, ma anche per i lacci e i lacciuoli ché la finanza speculativa gli ha imposto per fare il proprio business. 
I grandi fondi esteri che vivono principalmente comprando grosse tranche di questi debiti a rischio, attraverso il favore del potere europeo si riempiono le tasche di miliardi provenienti dei risparmi dei cittadini. 
Cari lettori, i nostri soldi vengono falcidiati per l’incompetenza del potere. 
L’Europa va cambiata, perché quando i fondi internazionali non potranno più mordere questo facile business, per guadagnare dovranno orientarsi su progetti utili alla collettività. 
Non va dimenticato che la Merkel imponendo il rigore economico ha riempito tutte le banche europee di derivati tossici che dovrebbero essere cartolarizzati, ma nessuno li vuole. 
Purtroppo, l’Italia per colpa dei politici e dei dirigenti del credito è a rischio collasso. 
Il governo che dovrebbe fregarsene delle regole europee, e cercare di risolvere il problema con una politica imprenditoriale coraggiosa latita, preferendo non rompere con l’Unione. 
Dare il reddito di cittadinanza al posto di una riduzione concreta delle tasse è una incoerenza che irrita chi crea ricchezza per il Paese. 
Il politico che abbandona chi può risolvere il problema, dimostra di non avere una visone economica costruttiva, e per il suo bene è meglio che si tolga dalla scatole. 
Le aziende chiudono i battenti, e non si può continuare in questo modo.
Nel 2018 sono sorte 64.200 imprese, 5.000 in meno rispetto allo stesso periodo del 2017 e circa 52.000 hanno chiuso o si sono trasferite (Fonte Unioncamere). Questi sono dati che parlano da soli, e non c’è bisogno di essere contro la Merkel per comprendere che in questo modo non si può più andare avanti…    

(riproduzione riservata)