L'Editoriale

Queste elezioni regionali devono far riflettere

E dal momento che la vittoria nello storico feudo rosso non c’è stata...  


27/01/2020

di Mario Pinzi


Se avesse vinto Lucia Borgonzoni sarebbe stata la fine di un inganno durato un’eternità. In queste ore la domanda che sorge è la seguente: il Governo cade o non cade? Con la vittoria del Pd in Emilia-Romagna Renzi avrà dei seri problemi per la conquista dei voti del suo vecchio partito e dovrà decidere il da farsi. 
In sostanza: se per la sinistra il risultato elettorale emiliano fa tirare un sospiro di sollievo, similmente non lo si può dire per la tenuta del Governo. 
Matteo Salvini ha portato alle urne più del doppio dei cittadini rispetto a quelli che avevano votato cinque anni fa e non si può dire che i compagni non abbiano tremato. 
Cari lettori, il centrodestra ha dimostrato che la compattezza può avere successo anche dove la sfida può sembrare impossibile, ma in queste elezione emiliane è mancato l’appoggio incondizionato di tutti i partiti della coalizione e abbiamo perso.   
Conte annuncerà che il risultato ottenuto in Emilia Romagna ha rafforzato l’esecutivo, ma la rabbia di Italia Viva non va sottovalutata, perché potrebbe indurre Renzi ad affondare il coltello per non far rafforzare il Pd. 
L’affermazione calabrese dimostra che nel Paese c’è voglia di sicurezza economica, di tasse più eque che incoraggino le imprese ad assumere i giovani che lo meritano. 
Corre voce che l'Esecutivo voglia anticipare ad aprile il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari per scongiurare una possibile votazione con l’attuale composizione delle Camere, e Renzi per diventare il Re della sinistra dovrà sbrigarsi a dare la spallata definitiva al suo ex partito. 
Quello che ho scritto può sembrare fantapolitica, ma vi assicuro che non lo è. 
Se Italia Viva deciderà di mettersi al sicuro, l’unico dubbio esistente è focalizzato sull’autonomia di Mattarella, che potrebbe ricevere dall’Europa la proibizione di sciogliere le Camere. 
Purtroppo l’Emilia Romagna non si è liberata di un partito che aveva sostituito la cultura di governo con un sistema di potere che durava da 70 anni e questa è una delusione, perché a caldo in pochi possono pensare che il Governo cada. 
In sostanza, per farci accettare questa squallida Europa ci raccontano una montagna di panzane, ma la gara non è ancora finita e la verità prenderà il sopravento. 
Nell’Aspromonte a vinto la Lega, in Emilia Romagna il Pd ha solo tremato, ma non potrà dormire sonni tranquilli…     

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