Quando “la soluzione” è “il problema”: una dinamica sociale attualissima
19/05/2021
di Andrea di Furia
Vivendo in un sistema sociale che pratica la raccolta indifferenziata di tutto ciò che è economico, politico e culturale spesso non ci accorgiamo che le diverse “soluzioni” proposte, per i problemi sociali che sempre più si evidenziano, diventano esse stesse “il problema”. Caso attualissimo ed eclatante è, come vedremo, “la soluzione unica vaccino” per l’emergenza del coronavirus Cov-Sars-2: per gli amici Covid-19.
A molti di noi questo può sembrare paradossale ed estemporaneo ma, in realtà, ciò avviene con una certa frequenza proprio a causa dell’attuale configurazione strutturale del sistema: la Società gassosa, che impone il suo unilaterale predominio economico-finanziario-commerciale (su tutto ciò che è Politica e Cultura).
Nel miscuglio indifferenziato che si crea tra Economia Politica e Cultura, adesso tutto acquista il predominante carattere “economico” (anche un provvedimento giuridico, anche un aspetto culturale) secondo una dinamica a intreccio che possiamo caratterizzare come la legge sociale dell’unitarietà delle tre dimensioni.
Questo orientamento, che vede tutto il sociale prevalentemente come un mero problema economico – per cui lo slogan diventa “Se fa bene all’economia, fa bene a tutto il resto: e non si ammettono contestazioni!” – quando non è coscientemente controllato dall’Umanità intera diventa la causa prima di quell’antisocialità che poi oggi ci si rivela in ogni singolo evento: economico, politico e culturale.
Chi davvero vuole comprendere come mai “la soluzione unica vaccino” sia diventata “il problema antisociale” da risolvere, ha bisogno prima di tutto di uscire dalle proprie idee personali soggettive: è indifferente che le pensi con la sua testa o sia stato plagiato dalla comunicazione H24 del governo (quest’ultima essendo solo un ovvio fatto secondario rispetto al problema primario); ed è indifferente che sia pro o contro il vaccino come mezzo per affrontare le malattie (polemica che ottunde le coscienze e non aiuta minimamente a capire la gravità del momento).
Consideriamo i fatti astraendo, per ora, anche da Big Pharma e dai suoi interessi economici che ne fanno, come vedremo, il più evidente Convitato di Pietra dell’intera vicenda.
Il vaccino, oggi visto come unica soluzione malattia, è un farmaco. Come tale presenta pericoli per l’organismo umano notevoli, basta leggere un qualsiasi bugiardino. Principalmente sono di due tipi: pesanti effetti collaterali dannosi fino anche alla morte; rischio di potenziamento della malattia. Pericoli che hanno portato il Legislatore a definire alcuni cogenti requisiti legali alla sua somministrazione sia in tempi normali (es. vaccini antinfluenzali) sia in tempi emergenziali (vaccini anti-Covid-19).
Prima di conoscere questi aspetti, tutti premurosamente disposti a tutela della sicurezza degli ammalati, facciamo notare che nella loro formulazione e localizzazione nei testi ufficiali sia della FDA (Food and Drig Agency) americana che nella gemella EMA (European Medicines Agency) non si usa il termine “somministrazione”, ma il termine “commercializzazione”: dunque non ci si rivolge ai Medici, ma alle Industrie farmacèutiche (a Big Pharma).
Quindi, la sicurezza dei malati la devono garantire le Industrie farmaceutiche produttrici. Ribaltando un millenario criterio culturale, per cui era il medico che garantiva la validità del farmaco e la sicurezza del malato.
Piaccia o no, la cosa è comprensibile se si fa mente locale: secoli fa il sistema sociale era a predominio culturale (Società solida), mentre ora il sistema sociale è a predominio economico (Società gassosa).
Resta il dato di fatto che
- il garante è lo stesso Produttore (Industria farmaceutica), in palese conflitto di interessi
- che i Controllori della nostra sicurezza (FDA ed EMA) sono emanazioni del produttore (Industria farmaceutica) a tutela dei propri interessi, e solo di “nome” Agenzie Governative
Tutti segni chiarissimi del potere assoluto dell’Economia sul tema della salute pubblica: tema che dovrebbe essere prim’ancora culturale e politico. In più, l’Economia non è né etica, né giuridica: non ha principi etici, né legali. Ha solo interessi economici ed è specificamente deputata a soddisfarli: costi quello che costi… agli altri, naturalmente.
Ora ci interessa approfondire i casi in cui FDA ed EMA possono autorizzare la somministrazione, pardon... la commercializzazione dei vaccini in tempo di “emergenza”. La sigla è EUA: vale a dire (nell’italiano che la rovescia in AUE) Autorizzazione all’Uso per Emergenza di farmaci. Autorizzazione che elimina la necessità di una corretta sperimentazione, prima della commercializzazione, e tempi minimi (dai 3 ai 5 anni) per la sua realizzazione.
Dal sito FDA traiamo le Linee guida per l’Industria, del febbraio 2021: Emergency Use Authorization for Vaccines to Prevent COVID-19
Guidance for Industry
Document issued on February 22, 2021.
This document supersedes the guidance of the same title issued on October 2020.
Traduciamo, da pagina 3, i requisiti legali da soddisfare:
“III - CRITERI E CONSIDERAZIONI PER L'EMISSIONE DI UNA EUA PER UN VACCINO COVID-19
Il 4 febbraio 2020, ai sensi della sezione 564 (b) (1) (C) della legge FD&C (21 USC 360bbb-3 (b) (1 ) (C)), il Segretario di HHS ha stabilito che esiste un'emergenza sanitaria pubblica che ha un potenziale significativo di incidere sulla sicurezza nazionale o sulla salute e sicurezza dei cittadini degli Stati Uniti che vivono all'estero e che coinvolge il virus che causa COVID-19.
Sulla base di tale determinazione, il 27 marzo 2020, il Segretario ha quindi dichiarato che esistono circostanze che giustificano l'autorizzazione dell'uso per emergenza (EUA) di farmaci e prodotti biologici durante la pandemia COVID-19, ai sensi della sezione 564 (b) (1) del FD&C Act (21 USC 360bbb-3 (b) (1)). 3 Sulla base di questa dichiarazione e determinazione, la FDA può emettere una EUA (autorizzazione dell'uso per emergenza) dopo che la FDA ha stabilito che i seguenti requisiti legali sono soddisfatti (sezione 564 della FD&C Act (21 USC 360bbb -3)) (Rif. 3):
- L'agente chimico, biologico, radiologico o nucleare (CBRN) a cui si fa riferimento nella dichiarazione EUA del 27 marzo 2020 del Segretario dell'HHS (SARS-CoV-2) può causare un grave o malattia o condizione pericolosa per la vita.
- Sulla base della totalità delle prove scientifiche disponibili, inclusi i dati di studi adeguati e ben controllati, se disponibili, è ragionevole ritenere che il prodotto possa essere efficace per prevenire, diagnosticare o trattare malattie o condizioni così gravi o pericolose per la vita che può essere causato da SARS-CoV-2.
- I benefici noti e potenziali del prodotto, quando utilizzato per diagnosticare, prevenire o trattare la malattia o la condizione identificata grave o pericolosa per la vita, superano i rischi noti e potenziali del prodotto.
- Non esiste un'alternativa adeguata, approvata e disponibile al prodotto per la diagnosi, la prevenzione o il trattamento della malattia o della condizione.
Nel caso di vaccini sperimentali in fase di sviluppo per la prevenzione del COVID-19, qualsiasi valutazione riguardante una EUA sarà effettuata caso per caso considerando la popolazione target, le caratteristiche del prodotto, i dati degli studi clinici preclinici e umani sul prodotto e la totalità delle prove scientifiche disponibili relative al prodotto”.
La cosa che deve interessare di più è il punto in cui si dice che il requisito legale da soddisfare, perché la FDA possa emettere una EUA (Autorizzazione dell'Uso per Emergenza dei vaccini) è che:
“Non esiste un'alternativa adeguata, approvata e disponibile al prodotto per la diagnosi, la prevenzione o il trattamento della malattia o della condizione.”
Quest’ultima condizione è la ragione di tutto il disagio cui siamo costretti, è la ragione per cui sono stati autorizzati i vaccini anti-Covid-19. La situazione di emergenza che si è creata è venuta in essere soltanto perché al virus Covid-19 (si è deciso) non esiste nessuna cura alternativa, adeguata e disponibile.
E chi decide l’adeguatezza, l’approvazione e la disponibilità della cura alternativa al vaccino? L’industria farmaceutica: Big Pharma! Che non fa altro che interpretare le pulsioni sottostanti ad un sistema che non ha come predominante né la dimensione Cultura (i valori) né la dimensione Politica (le ideologie), bensì la dimensione Economia (il profitto!).
Qui possiamo toccare con mano concettualmente – nella realtà la stiamo già subendo nei fatti quotidiani - come “la soluzione”, ovvero un provvedimento giuridico (i requisiti legali da soddisfare, per la nostra sicurezza) nel bidone dell’indifferenziata sociale Mercato diviene “il problema” liberticida dei coprifuochi e dei lockdown: vedi lo svolgimento dei fatti dal 2020 ad oggi.
Tutto avviene, banalmente, perché la Società gassosa per sua stessa natura vuole realizzare solo profitti, soldi - altro (valori, ideologie) non interessa - e Big Pharma (il potere mondiale presidiato dall’Industria farmaceutica) li sta perseguendo con ampio dispiegamento di propri uomini e mezzi: seguendo gli impulsi della Società gassosa-economica alla lettera. Per poterlo fare, però, ci sono due condizioni da rispettare.
La prima condizione (stato di emergenza) è stata soddisfatta sia dal punto di vista della comunicazione (Martellamento H24 sui media; Hit Parade di contagi, decessi e vaccinazioni; reality show di Virologi a senso unico; “gassosi” commenti apocalittici dei giornalisti) sia dei provvedimenti governativi (obbligo di mascherine, distanziamenti, domiciliari, chiusure dei pubblici esercizi, chiusura delle scuole, coprifuochi vari). Qui il messaggio è chiaro: se ti vaccini ti restituiamo le libertà che ti abbiamo tolto giustificati dall’emergenza.
La seconda condizione (non esistono, non sono autorizzate, non sono disponibili cure alternative al vaccino da commercializzare) ha richiesto un maggiore impegno. Non esiste infatti malattia che non abbia diverse possibilità di cura (prescindiamo al momento dal sistema immunitario stesso): e per il Covid-19 ne sono state attuate sul campo, medici da clinici, innumerevoli e tutte utili nei primissimi giorni della malattia!
Problema spinoso da risolvere, perché ne sarebbe bastata solo 1 (una) di cure precoci, per eliminare la condizione principale: lo stato di emergenza e, di conseguenza per effetto domino, per eliminare la condizione che autorizza l’approvazione di vaccini senza cautele e senza responsabilità per i produttori.
A mettere una toppa, allora, ci pensano gli Organi di controllo (FDA e EMA, che sono emanazione dell’Industria farmaceutica) i quali si sono esibiti in una performance negazionista-omissivo-attiva spettacolare:
- non hanno ritenute valide, né autorizzato sperimentazioni per queste cure alternative precoci, che hanno il difetto principe (nell’attuale Società gassosa a predominio economico!) di essere poco costose e di cancellare il requisito legale che abilita Big Pharma a un business colossale.
- quando le hanno autorizzate si sono invariabilmente evidenziati due buffissimi fenomeni (incongrui rispetto a qualsiasi logica mirante all'urgente salute dei malati, ma che non è quella di Big Pharma): tempi biblici alla faccia dell’emergenza; e sperimentazioni che invece di curare i malati nei primi giorni della malattia (come doveva essere, perché doveva essere esaminata la validità della cura precoce) si sono curati malati dopo che erano stati infettati da settimane.
E qual è la posizione dell’EMA, dell’Agenzia europea? La stessa di FDA, ma migliorata. Al requisito legale (il medicinale risponde a una necessità medica non soddisfatta) aggiunge che: “ e anche se questo metodo esistesse, il nuovo prodotto potrebbe rappresentare un importante vantaggio terapeutico per i malati”.
E Big Pharma, che già sta pensando di aumentare il prezzo dei vaccini (Pfizer del 900%, ci dice Il fatto quotidiano del 28 aprile 2021), può rinuncare al vantaggio antisportivo della siutuazione di ekmergenza? Neppure in sogno. Infatti
ha già deciso che il più grande vantaggio per tutti noi (dai neonati ai malati terminali) è quello di vaccinarsi almeno una volta all’anno.
E i richiami dove li mettiamo, una volta sostituito il nostro sitema immunitario con le mirabolanti fialette dei vaccini?
Lo stesso Mario Draghi - altro esponente della Società gassosa economica, non a caso messo al timone di questa "Ahi serva Italia, di dolore ostello", come endecasillaba Dante - ce lo ha ricordato, parlando delle prossime gare per decine di milioni di vaccini.
Di tutte queste e altre piacevolezze - che possono sorprendere solo chi non ha idea di cosa significhi vivere nella Società gassosa odierna, il neonato sistema sociale a predominio esclusivo economico-finanziario-commerciale -dà ampia informazione il video, da non perdere, di Massimo Mazzucco: COVID: LE CURE PROIBITE, su Byoblù, la TV dei cittadini.
Buffo che in Italia, oltre all’AIFA, chi decide come entrare a far parte di questi vantaggi derivanti dalla commercializzazione spinta dei vaccini (vaccini dalla culla alla bara è il motto che ci salverà) è il nostro bopolare Ministro della salute - attivissimo sui media, mentre soffre di paralisi decisionale quando deve autorizzare cure precoci alternative al vaccino - , sul cui operato (per un classico sgambetto del destino, che quest’anno celebra il VII centenario della morte di Dante Alighieri) vale quell’endecasillabo sintomatico che recita: “lasciate ogni Speranza voi ch’entrate”.
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