Punto & Virgola

Profeti contro Stregoni: ultima chance per la Democrazia secondo Ernesto Galli della Loggia

Ovvero, come il pensare sociale monodimensionale porti all'analfabetismo di ritorno anche i più attenti


15/06/2016

di Andrea di Furia

Fa riflettere Il Cesare democratico che ancora non c'è di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera del 4 giugno scorso, interessante commento alle primarie negli Stati Uniti d'America... per la circostanziata analisi sulla situazione della Democrazia in Europa.

Ad evitare equivoci, premetto che pur condividendo in pieno l'analisi fatta dall'autore sul tema della situazione democratica nel Vecchio continente centrale, tuttavia non posso condividerne la soluzione offerta guardando all'esempio estremoccidentale di Donald Trump e Bernie Sanders.

E questo non tanto perché parlare di “Cesare democratico” è, banalmente, un'impossibilità logica – un classico esempio di come il sentire umano, quando si trova ad affrontare qualcosa senza via d'uscita, ha la forza di imporre il proprio punto di vista “di pancia” e di sfrattare il pensare logico anche dalla testa del più razionale dei pensatori - quanto piuttosto per una differenza di approccio al tema sostanziale.

Galli Della Loggia, purtroppo, tratta il tema limitandosi al “contenuto” (la Democrazia, in questo caso) senza considerare la struttura, il “contenitore” sociale (il Sistema sociale attuale che è monodimensionale), mentre qui poniamo sempre l'accento sull'assoluta necessità di considerare la struttura, il “contenitore” sociale (il Sistema sociale attuale che è monodimensionale) e di considerarlo ben prima del “contenuto” (la Democrazia, in questo caso) per la sua intrinseca influenza squilibrata unilaterale che si impone, condiziona e modifica "automaticamente" qualsiasi “contenuto”.

 


Ernesto Galli della Loggia: «… mentre alcuni sondaggi già ora cominciano a non dar più la Clinton come vincitrice sicura in un duello con Trump, viceversa non sembrano esserci dubbi che Sanders batterebbe di sicuro il candidato repubblicano. In altre Parole sarebbe il populismo progressista, non già la sinistra democratica “per bene”, la posizione davvero capace di sconfiggere il populismo reazionario. Per l'Europa si tratterebbe di una lezione importantissima».

Perché proprio per l'Europa? Seguiamo l'analisi, invero precisa e oggettiva.

Ernesto Galli della Loggia: «Da tempo i suoi sistemi politici e i suoi partiti tradizionali sono squassati dai venti di tempesta di una spinta antioligarchico-populista carica di volontà di riaffermazione nazionale: una spinta che fino ad ora è stata puntualmente sequestrata da formazioni di destra, intrise di umori xenofobi e autoritari. Incanalata in quest'alveo, questa spinta costituisce una vera minaccia per la Democrazia dei nostri Paesi.».

E Galli della Loggia guarda all'esempio americano come l'unica via di uscita da una situazione: «... che invece oggi, in Europa, vede le forze democratiche paralizzate, incapaci di trovare idee ed energie per una controffensiva, e perciò destinate inevitabilmente, prima o poi, se il quadro resta quello attuale, a una sconfitta rovinosa».

Seguendo il ragionamento verrebbe da chiedersi come mai il nostro commentatore debba guardare all'imitatore americano dell'ultima ora per riconoscere quanto già in Italia si è mostrato da anni in Beppe Grillo e nel Movimento5Stelle - che ben potrebbe essere caratterizzato “populismo democratico”, se guardiamo alla Lega come al suo opposto “populismo reazionario” - fresco di conquiste amministrative tra cui spiccano persino Torino e Roma, la Capitale d'Italia.

L'unica diversità secondo Galli della Loggia sta nel fatto che, come farebbe il movimento di Sanders, il “populismo democratico” deve: «… rinunciare al “socialismo” e stipulare preliminarmente un compromesso con alcuni settori chiave del mondo della produzione e degli affari». La classica eccezione che conferma la regola, ma non è questo il punto.

Piuttosto va osservato che anche quando non è considerata - in questo come nella totalità dei commenti politici - la strutturazione monodimensionale (a 1D) del sistema sociale moderno ha la forza di condizionare il pensiero sul sociale: rendendolo unilaterale, e disviando anche i più attenti osservatori verso l'impotente e depressivo approdo dell'analfabetismo sociale di ritorno.

Per il nostro monodimensionale commentatore il problema della Democrazia è un problema unicamente politico e va risolto altrettanto unicamente nella dimensione politica, traendo dalle altre due dimensioni sociali rispettivamente questi due disossati contributi accessori: mettersi dalla parte dello “small business” contro il “Big business” per quanto riguarda la dimensione economica; e per quanto riguarda la dimensione culturale - circa ciò che significa per lui l'ingrediente essenziale del “populismo democratico”, con cui si differenzia dal populismo reazionario” - seguiamo il suo ragionamento.

Ernesto Galli della Loggia: «Significa innanzitutto un “discorso” diverso. E cioè un'”Alta retorica” sui princìpi della comunità, sul suo destino, sul suo vivere insieme per adempiere un fine inclusivo, per raggiungere un traguardo positivo che alla fine riguarda tutti (anche le oligarchie nemiche). ...Rivolgendosi al cuore anziché alla pancia, come invece è spinto a fare il suo omologo reazionario. Il primo è un Profeta ragionevole che addita la salvezza, il secondo lo Stregone che èvoca i dèmoni sancendo tutti i tabù».

Se però proviamo a pensare un’evoluzione possibile, in questo confronto tra Profeti e Stregoni ci troviamo in piene Guerre Stellari. Non vedete anche voi l'esemplare parabola del Cesare democratico auspicato da Galli Della Loggia nelle sue due forme polarmente opposte dei populisti cattivi e dei populisti buoni? In particolare in Palpatine-Dark Sidius (l’oscuro Signore dei Sith) e nel Maestro Joda (l’esausto Cavaliere Jedi) perennemente in lotta tra loro?


Detta la sua, però, il nostro commentatore non vede la luce fuori dal tunnel europeo: che di fatto risulta “murato”. E il muro non è altro che l'inosservato vicolo cieco in cui ci ha portato la squilibrata strutturazione attuale del sistema a 1Dimensione sociale egèmone sulle altre due.

Strutturazione che impone allo Stregone (Palpatine-Trump) di occultare la propria identità e al Profeta (Joda-Sanders) di rinunciarvi. Monodimensione egèmone che per Galli della Loggia non può che essere la dimensione “politica”: nonostante i fatti stessi da lui osservati… neghino questa possibilità.

Ernesto Galli della Loggia: «L'Europa però non sembra essere in grado di produrre alcuna figura di Cesare democratico. È la riprova del venir meno nelle sue èlite e nelle sue culture politiche egèmoni di ogni autentico sfondo ideale, della loro assoluta incapacità di rispondere alla drammatica novità dei tempi, di mantenere un rapporto vero con il sentire profondo delle proprie società. … In realtà nessun luogo come oggi l'Europa continentale a ovest dell'Elba ha conosciuto una simile eclisse dello Stato nazionale e di conseguenza del “politico” ...».

Ecco il punto: il moderno analfabeta sociale di ritorno, per quanto abbia ben chiaro il quadro disastroso [eclisse dello Stato nazionale e del “politico”, ecc.] non riesce a rendersi conto che è proprio il suo permanere nell'autoreferenziale e ristretta visione cui lo costringe l'inosservata ma operante strutturazione del sistema sociale a 1D [identificabile proprio qui dall'origine: le sue culture politiche egèmoni] a soffocarlo nell'impotenza pensante e a paralizzarne l'azione sociale risanante.

Non solo: come reazione non osservata lo costringe a sorvolare sull'illogica impossibilità della soluzione proposta per un'Europa [il Cesare democratico] che l'Europa stessa – usando le sue stesse parole - non sembra assolutamente in grado di approfittarne.

In realtà alla drammatica novità dei tempi, peraltro ben rilevata da Galli della Loggia, non può più rispondere un ormai esausto e cadaverico sistema sociale strutturato a 1D prevaricante sulle altre due: né quando la prevaricazione è "politica" attraverso lo Stato, né quando la stessa è "economica" attraverso il Mercato!

A ben guardare è lo stesso identico fallimentare destino sia dello "Stregone reazionario" Palpatine (oscuro Signore dei Sith), sia del "Profeta progressista" Mastro Joda, dei Cavalieri Jedi, nella saga di Guerre stellari.

Alla drammatica novità dei tempi, infatti, può rispondere soltanto la Società tridimensionale dei tempi nuovi: ossia la consapevole "strutturazione" del sistema sociale a 3Dimensioni equilibrate e sane.

Qui l'attuale competizione egemonica per il predominio dell'una dimensione sulle altre due viene superata con il “reciproco rendersi autonome tra loro” e al contempo divenire “sinergiche e moderatrici l'una dell'altra”.

Alla Società tridimensionale di inizio terzo millennio non servono discorsi pseudo-nuovi di “Alta retorica” sul destino della Comunità ecc., bensì azioni pratiche concrete a 3D:

  1. azioni pratiche concrete “culturali per le Persone”
  2. azioni pratiche concrete “politiche per le Comunità”
  3. azioni pratiche concrete “economiche per i Territori”.

L'invocata necessità di doversi schierare con lo “small business” contro il “Big business”, ad esempio, non è un'azione economica concreta, ma solo un'azione di sterile retroguardia politica: un attaccarsi con le unghie all'offuscato specchio democratico causa l'impotenza che oggi tutti gli Stati nazione del Pianeta soffrono di fronte all'onnipotenza del Mercato finanziario globale delle Banche internazionali... quale espressione del sistema sociale a 1D economica prevaricante sulle altre due!

La mancanza poi “di ogni autentico sfondo ideale” lamentato da Galli della Loggia è dovuto al fatto concreto che la dimensione culturale [la Scuola] non è stata ancora resa autonoma dal tutoraggio [immorale, illegittimo e antieconomico] delle altre due dimensioni sociali.

Detto in sintesi: La Scuola deve essere finalmente autonoma, “libera” da Stato e da Mercato quali espressioni unilaterali del sistema sociale a 1D. O, se preferite, Stato e Mercato devono rendere la Scuola libera... da loro stessi!

La spinta antioligarchico-populista sequestrata dagli Stregoni reazionari come sottolineata da Galli della Loggia, infatti, non è nata sotto un cavolo né è planata qui sulle ali di una bianca cicogna.

È, viceversa, proprio l’esatto risultato concreto delle politiche egèmoni esercitate da due secoli a questa parte da una dimensione sociale [quella politica, attraverso lo Stato] che ha voluto unilateralmente occuparsi di tutto: anche della dimensione culturale e di quella economica.

Detto in sintesi: lo Stato deve cessare di essere espressione autoreferenziale del sistema sociale a 1Dimensione prevaricante sulle altre due!

La Civiltà occidentale, se riflettiamo, è ormai matura per la strutturazione tridimensionale del sistema sociale moderno e il caos odierno - proprio per essere risanato - lo richiede a gran voce.

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