L'Editoriale

Per salvare l’Italia occorre far saltare il banco europeo

Con l’unione familiare il nostro sistema economico può conquistare il mondo


26/10/2020

di Mario Pinzi


La lotta tra Globalismo e Sovranismo è una guerra che sta mettendo in ginocchio mezzo mondo. 
Detto questo, la politica inconcludente del nostro Governo, attuata in difesa dell’arma batteriologica (Covid-19), è carica di incognite. 
Faccio questa affermazione perché il coprifuoco che è stato approvato non risolve il problema sanitario, ma danneggia fortemente quello economico. 
Quello che veramente serve è un tavolo politico con la presenza delle forze di maggioranza e opposizione, finalizzato a decidere l’uscita immediata dall’euro. 
Se questo provvedimento non verrà preso il nostro default è assicurato.  
La proposta di tornare alla sovranità monetaria è una soluzione che il nostro giornale ripete da anni e in molti ci hanno attaccato affermando che tornare indietro era impossibile.  
Restando nell’euro il nostro debito è destinato ad aumentare: per il momento ha raggiunto il 135% del Pil, ma si avvia a raggiungere il 160% e con l’aiuto del Covid-19 raggiungerà vette inimmaginabili.   
Uno Stato che chiude le attività produttive proibendo i licenziamenti si assume la responsabilità economica di quelle imprese e sarà obbligato a pagare i loro debiti. 
Con un nuovo fermo il conto diventerà salato e se non avremo la sovranità monetario per intervenire sulle necessità impellenti, la violenza prenderà il sopravvento.  
L’economia mondiale si regge su una montagna di debiti e questa verità ci obbliga a tornare ai valori del passato per creare maggiore reddito.  
Il vero nervo produttivo dell’economia mondiale non deriva dalle gradi multinazionali, ma dalle medie imprese dove i rapporti tra soci e le banche che le finanziano non sono astratti. 
Questa forma imprenditoriale promossa dall’Italia si concretizza con l’unione famigliare, vero collante di una ricchezza che ci ha portato ad avere un risparmio che ha superato i diecimila miliardi.  
Da questa formula arriva il 90% del prodotto interno lordo italiano e si può confermare che il nostro miracolo economico è nato da queste medie e piccole imprese. 
Un altro valore che nasce dall’unione familiare è quello del passaggio generazionale, fondamentale per la continuità di una media impresa che crea il proprio business dalla creatività dei suoi componenti.  
Le regole non sono scritte, perché nascono dal buon senso imposto dalla famiglia, che sa identificare il valore degli eredi per indicare gli incarichi strategici aziendali.  
In Italia, per colpa del lauto fisco e della burocrazia, solo il 50% delle imprese passa alla seconda generazione e per migliorare questa percentuale occorrerebbe una guida politica capace di farsi rispettare.  
Il nostro modello imprenditoriale è vincente, perché porta in se due grandi valori: rispetto nei confronti dei propri lavoratori e un forte legame con il territorio. 
Insomma, con la sovranità monetaria il futuro è nelle nostre mani. 
Per colpa del Covid-19 le regioni stanno aumentando i divieti, il coprifuoco è arrivato in tutte le città e con il nuovo Lockdown il disastro è assicurato. 
Con la nuova chiusura che Conte ha annunciato, se non verrà seguita da un concreto rimborso economico per tutte le entità produttive, la guerriglia urbana di Napoli si estenderà in tutta Italia, le tasse non verranno più pagate e il Paese farà un default talmente rumoroso che romperà i timpani a chi ha creato l’arma batteriologica. 
Chiudo con la sorprendente dichiarazione fatta dal Papa sulla necessità di dare ai gay gli stessi diritti delle famiglie tradizionali.  
E’ evidente che Jorge Mario Bergoglio, per facilitare la strategia del globalismo, che vede l’unione famigliare un potere pericoloso per il proprio dominio economico, ha aperto alle unioni omosessuali invocando gli stessi diritti delle coppie imposte dalle regola della natura creando così una Sodoma e Gomorra che faciliterà l’imposizione dei nuovi sovrani del mondo. 
Se a questo aggiungiamo l’intesa segreta che il Papa ha fatto con la Cina, finalizzata alla nomina dei vescovi criticata da diversi esponenti della chiesa locale e da alti prelati, come il cardiale Joseph Zen Ze-Kiun, arcivescovo emerito di Hong Kong, si può capire in che mani siamo caduti.
Purtroppo da questi comportamenti si può comprende da dove arrivano gli ordini finalizzati a favorire il globalismo perché, come afferma il prelato salesiano, l’accordo raggiunto fa solo gli interessi del regime comunista, che è un acerrimo nemico dell’insegnamento cristiano.   
Cari lettori, stavo dimenticando un’altra notizia che lascia senza parole.    
Il quotidiano The Australian ha rivelato che il Vaticano, per eliminare il cardinale Pell, accusato di pedofilia, ha inviato 700 mila euro in favore dei suoi accusatori, ma nonostante le false testimonianze, in appello, dopo aver trascorso un anno di carcere, è stato assolto dall’Alta corte australiana e questo tragico fatto dimostra quanti intrighi ci sono al di là delle mura Vaticane. 
Alla luce di questi fatti, non possiamo meravigliarci se la maggioranza dei cattolici del mondo soffre per gli schiaffi che Gesù sta ricevendo…  

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