Punto & Virgola

Non svegliare il referendario can che dorme

Effetti malsani del sistema attuale a 1D prevaricante


11/04/2016

di Andrea di Furia

Nei modi più diversi abbiamo osservato che il nostro sistema sociale moderno è malato a causa della sua strutturazione a una sola dimensione (1D) prevaricante sulle altre due.

Come esempi di monodimensione malata abbiamo osservato svolgersi successivamente nel tempo la prevaricazione (su Economia e Politica) della dimensione culturale-religiosa nel Medio-Evo, malata di dogmatica Inquisizione; la prevaricazione (su Economia e Cultura) della dimensione politico-giuridica dalla Rivoluzione francese fino a metà del ‘900, malata di corrotta Burocrazia; e infine l'attuale prevaricazione (su Cultura e Politica) della dimensione economica, malata di Sfruttamento indiscriminato.

E va considerato che non solo per la legge di Evoluzione ed involuzione sociale la dimensione oggi prevaricante sulle altre due è quella economica involutiva, ma che per la legge di Gravità sociale il passaggio dal dominio culturale a quello economico è pure sintomo di degenerazione antisociale.

Ora l’affermazione che un sistema sociale a 1D prevaricante (qualsiasi essa sia) è foriero di effetti antisociali a 360° non è un’opinione soggettiva (=aria fritta) come può esserla quella espressa da una qualsiasi persona, anche in ruoli dominanti nelle tre dimensioni sociali, che vuole risolverne in buona fede le contraddizioni senza agire sulla sottostante strutturazione malata, bensì è un dato di fatto oggettivo.

Così come è un dato di fatto portare il 46 di scarpe e non il 33 se si è alti 2,15 m ed è a tutti evidente che ci sono conseguenze molto pesanti e “concrete” se si costringe un giocatore di basket alto 2,15 a giocare con scarpette da Geisha del 33, altrettanto evidente dal punto di vista sociale è che se ad inizio terzo millennio si continua a mantenere in vita un giurassico e squilibrato sistema “antisociale” a 1D prevaricante sulle altre due - mentre nell’evolversi del tempo il “piede” sociale è cresciuto e oggi richiede con urgenza una strutturazione sociale a 3D (=tridimensionale equilibrata) - il malessere sociale deve esplodere in tutte le direzioni: tra le Persone, nelle Comunità e sui Territori.

Oggi siamo sempre più succubi delle intemperanze antisociali della dimensione economica prevaricante sulle altre due e lo si può osservare sia attraverso le azioni sia attraverso le omissioni dei suoi rappresentanti.

Pensiamo ad esempio all’uso spregiudicato dello Spread per imporre i propri uomini (Mario Monti, per non fare nomi) al governo dell’Italia, driblando le normali procedure democratiche a tutela degli elettori: un classico colpo di Stato, negato con molta astuzia perché la gente comune (rimasta indietro sui tempi, al predominio della Politica sulle altre due dimensioni sociali) se lo aspetta solo dagli organi della dimensione politica (Esercito, Partito, Dittatore, Tribunale ecc.) e non dagli organi delle altre due dimensioni.

Oppure pensiamo all’ultima preoccupazione espressa dall’altro italiano per caso Mario Draghi, per il quale è palese il rischio che una generazione di europei perda il lavoro e si raccomanda che i Governi intervengano prima che sia troppo tardi. Anche qui siamo di fronte al copione del Monello di Chaplin che rompe i vetri al Negoziante perché il Vetraio ambulante poi li aggiusti.

Per la mancanza del lavoro, la precarietà e la disoccupazione è evidente la responsabilità diretta delle Banche, in particolare delle Banche centrali mondiali - circa l’impossibilità di una crescita all’altezza del livello di indebitamento mondiale - da quando si sono autoreferenzialmente appropriate della possibilità emettere il denaro, sottraendola agli Stati.

 


L’Italia dovrebbe teoricamente crescere del 40% l’anno per risolvere i suoi problemi economici, mentre in concreto non riesce a superare la media dell’0,2% negli ultimi 15 anni. Dunque, mission impossible!

Il fatto che nessuno si lamenti, che nessun Giudice degno di questo nome sia ancora intervenuto in proposito
, non è tanto perché i Giudici sono ignoranti o altro, bensì perché in un sistema squilibrato a 1D, la dimensione che prevarica le altre due è intoccabile. Può fare quello che vuole, con buona pace di chi si lamenta.

Creiamo invece un sistema sociale "strutturalmente" tridimensionale equilibrato (a 3D) e tutto questo svanisce di botto! Anche i Banchieri oggi padroni del Mondo finirebbero indagati, processati e incarcerati come oggi sta succedendo con una frequenza impressionante nei confronti dei Politici (non a caso esponenti della precedente dimensione sociale politica prevaricante, oggi sconfitta dal Mercato).

Avevamo anticipato che pure le omissioni esprimono la sfacciata prevalenza della dimensione economica sulle altre due. Qui aiuta il loro possesso dei media, acquistato a suon di euro. Pensiamo infatti al referendum sulle trivellazioni della prossima domenica 17 aprile.

Il problema non è politico, in prima battuta, tanto che i politici consigliano infatti di andare a godersi il mare non ancora inquinato. Il problema è meramente economico. Non tanto preoccupano le maestranze che possono perdere il lavoro, quanto il fatto che dopo il summit sul Clima di Parigi ogni piccola cosa che ostacola il futuro dei combustibili fossili e del petrolio è deleterio per le quotazioni in Borsa.

E, come scrive l'ex magistrato Gianfranco Amendola su Il Fatto quotidiano, persino i paracadute che pure a livello governativo si stanno furbescamente adottando per allontanare questa disgrazia finanziaria il più possibile nel tempo - per tutelare al massimo la gioiosa macchina da guerra delle Borse mondiali - potrebbero strapparsi per un nonnulla: ovunque sul Pianeta.

Un nonnulla come appunto il referendum italiano, per quanto già sterilizzato all’origine dagli interventi legislativi: che ne hanno ridotto all’osso la pericolosità per le adorate lobby dei combustibili fossili eliminando 5 quesiti su 6.

Si parla qui di trivellazioni entro i 12 km dalla costa. Vanno cessate a scadenza concessione perché sono pericolose? Assolutamente no, garantiscono i fautori del no referendario.

Ebbene a poche decine di km dalle coste italiane di Lampedusa, in Tunisia nelle Isole Kerkennah - uno degli habitat più ricchi di fauna selvatica e vita marina del Paese nordafricano - è successo il fattaccio brutto: che sbugiarda gli ottimisti supporter dei bramosi speculatori mondiali.

Qui le trivelle sono a 7 km dalla costa, e un oleodotto sottomarino ha avuto proprio in queste settimane un guasto imprevisto oltre che antipatico e intempestivo per le vicende italiane, generando una marea nera che si è estesa per almeno 3 km sugli scogli della spiaggia: ieri una meraviglia per gli occhi ora nera di petrolio. Immagini e video del disastro hanno creato un’onda lunga che è arrivata fino a noi in questi ultimi giorni.

Secondo la Tunis Afrique Presse (TAP) domenica 13 marzo (!) la perdita ha avuto origine dalle condotte sottomarine della Thyna Petroleum Services (TPS) alla testa del pozzo “Cercina 7”, che si trova a 7 km dalla costa.

Si è sostenuto però che la rottura di un tubo di soli 10 mm di diametro non ha generato problemi ambientali, ma il Procuratore del Primo Tribunale di Sfax, informato dell’incidente, aprirà un’indagine su cause e responsabilità.

Naturalmente quando la dimensione economica - oggi il lobbistico Mercato degli speculatori finanziari - domina incontrastata sulle altre due; quando l’utile finanziario avulso dall'Economia reale domina su Giustizia, Etica e Fraternità economica... il silenzio, la minimizzazione pre-referendum sui media è d’obbligo.

Non si può certo correre proprio adesso il rischio di svegliare il referendario can che dorme.

 

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