Punto & Virgola

Non ci fidiamo piĆ¹ di nessuno

La differenza tra “sostanza” e “relazione” nel sociale


11/03/2019

di Andrea di Furia

Non ci fidiamo più di nessuno. Se riflettiamo, e risaliamo all’origine del pensare concettuale occidentale, ci ritroviamo in Grecia 2.500 anni fa. Se riflettiamo, ci rendiamo conto che un tale lasso di tempo è “impensabile”: così come la fiducia tra noi che non c’è più. Fiducia di cui tutti parlano come necessaria alla convivenza sociale e che tutti ricercano affannosamente. Tuttavia senza trovarla.

Non la ricercano USA e Corea del Nord? USA e CINA? Italia e Francia? Italia ed Unione Europea? LEGA e M5Stelle? Governo e Opposizione? Risparmiatore e Banche? Studente e Professore? Imprenditore e Consumatore?

Ma nessuno la trova. Perché? Perché abbiamo disimparato a pensare il sociale. Perché questi 2.500 anni sono impensabili da parte della moderna Sociologia: che li ritiene adeguati e confacenti all’Archeologia. E così si ferma, come dice Zygmunt Bauman in Paura liquida, al primo gradino: quello della "critica sterile e impotente”.

Per dirla con le categorie di Aristotele, il pensare “sociale” ha perso la “relazione” seguendo ciecamente la “sostanza”.  E poiché il sistema sociale è strutturalmente “relazione”, si spiega così la ragione del suo attuale fallimento. Fallimento che la tecnologia informatica maschera sotto l’incantesimo… dei selfie.

Purtroppo, se fai pensare alle macchine quello che dovresti pensare tu, così perdi la capacità di pensare. O per lo meno non la alleni quanto sarebbe necessario per comprendere il sistema sociale. Di qui il fallimento della moderna Sociologia tutta “sostanza” e niente “relazione”.

Sociologia in ottima compagnia: di Professori, Politici ed Economisti! Per non parlare di tutti coloro che commentano il “sociale moderno”. Tutti opinionisti della “sostanza”, quasi nessuno della “relazione”.

Sono tutte persone che cercano di fare qualcosa, di essere pratici. Esempi di praticità: risolvere il problema della povertà con 80 euro, o il problema della disoccupazione con il reddito di cittadinanza.

Persone che si meravigliano quando l’Agenzia delle Entrate definisce evasori totali alcuni "cervelli in fuga" rientrati in Italia dall’estero - richiamati in Patria anche dalle agevolazioni fiscali – e pretende decine di migliaia di euro con un cavillo. E per di più retroattivi!

A proposito di fiducia: come potranno fidarsi i cervelli in fuga, gli investitori, gli Italiani stessi dello Stato italiano? Persone che badando solo alla “sostanza” non capiscono più la causa di questa perdita di fiducia progressiva, che è invece provocata dalla mancata efficienza della “relazione”: ossia dalla deficienza strutturale, non sostanziale.

Proviamo allora a “relazionare” la dimensione politica, di cui tutti conoscono l’alta e benefica “sostanza”... che poi non ritrovano più nel sistema sociale attuale. Anzi ne ritrovano solo gli aspetti più bassi e malèfici: corruzione, sprechi, sopraffazione e violenza.

 


La Politica dalla Rivoluzione francese ad oggifino al 1971, per Zbigniew Brzezinski - ha strutturalmente dominato il sistema sociale mondiale. Due secoli, dunque, in cui ha fatto il bello e il cattivo tempo sia impadronendosi della dimensione culturale, sia gestendo la dimensione economica. Questa realtà strutturale contraddistingue il sistema sociale come unilaterale, squilibrato, “monodimensionale”.

Sistema sociale a una dimensione trainante che, essendo la Politica, lo caratterizza come Società liquida focalizzata sullo Stato come contenitore unico della complessiva tridimensionalità. Detto in parole povere lo Stato è il cassonetto per la raccolta "indifferenziata" del sociale tridimensionale: politico, economico, culturale.

Il risultato di questo fatto incontestabile è che la libertà nella dimensione Cultura è stata depotenziata dall’avvento del “politically corrrect”, fino diventare proprio nella Patria d’adozione di Brzezinski una strisciante censura preventiva; e che la fraternità nella dimensione Economia è stata sostituita dal ricatto commerciale di cui, sempre gli Usa, sono entusiastici promoter.

Poiché non si guarda anche alla “relazione”, bensì solo alla sostanza, tanti come Brzezinski (che lo scrisse nel 1971 accennando all’Era tecnotronica arrembante) hanno ritenuto esaurito l’impulso positivo dello Stato sovrano e hanno pensato di sostituirlo con l’impulso planetario del Mercato.

Ecco allora il dogma del Mercato globale con tutte le iniziative che ne sono sorte: WTO, Unione (lobbistica) Europea, Borse mondiali, Sistema delle Banche Centrali, Speculazione finanziaria, Tecnologia a gogò. Tutte cose all’inizio entusiasmanti ma che ora - dopo le varie crisi finanziarie, sociali e ambientali - cominciano a mostrare le prime crepe.

Se la "sostanza" trainante (da politica ad economica) è decisamente cambiata, che cosa non è cambiato? La “relazione”, che è sempre inosservata e snobbata dai più. La relazione tra dimensione trainante e sistema sociale. Ricordate che è strutturale?

Sistema sociale a una dimensione trainante che, essendo l’Economia, lo caratterizza come Società gassosa: focalizzata sul Mercato come contenitore unico della complessiva tridimensionalità. Detto in parole povere, il Mercato è ora il cassonetto per la raccolta "indifferenziata" del sociale tridimensionale: politico, economico, culturale.

Il risultato di questo fatto incontestabile è che la libertà nella dimensione Cultura è stata messa all’asta dei portafogli più ricchi perché studiare non è più qualcosa per tutte le tasche; e l’uguaglianza nella dimensione Politica è stata ridotta ad una caricatura di se stessa, dato che lo Stato (con gli aiuti di Stato, appunto) viene visto come concorrente sleale dell’Imprenditore privato. Specialmente nella gestione (trivellazioni in mare/fracking) delle risorse ambientali e del clima.

E che anche adesso manchi la fiducia ce lo ricordano le generazioni future di  Global Strike for Future che il 15 marzo manifesterà la propria sfiducia verso gli Adulti, le Istituzioni, lo Stato e il Mercato. Ci auguriamo che se ne colga la "relazione" e non la "sostanza".

Dunque: era meglio prima (monodimensione politica) o adesso (monodimensione economica)?

Nella realtà strutturale del sistema sociale... non è cambiato nulla: il male politico liquido si è velocizzato, è diventato male economico gassoso. Ossia le disuguaglianze, già presenti nella Società liquida a traino politico, sono aumentate nella Società gassosa a traino economico.

Serve perciò creare una “relazione” meno unilaterale e squilibrata tra le tre dimensioni sociali: ognuna di esse deve essere autonoma. Ognuna di esse deve avere il suo contenitore specifico. Se la dimensione Cultura ha il suo contenitore Scuola; se la dimensione Politica ha il suo contenitore Stato; se la dimensione economica ha il suo contenitore specifico Mercato… ecco che la “relazione” strutturale cambia. Da un sistema a una dimensione prevalente sulle altre due passiamo ad un sistema sociale tridimensionale: in esso le tre dimensioni sono in equilibrio dinamico e sinergico.

Sistema sociale tridimensionale che si caratterizza come Società calorica a triplice focalizzazione. Qui 3 sono i contenitori (Scuola, Stato e Mercato) specifici per funzione e qualità:

  • la Scuola per tutto ciò che è culturale rivolto alla Persona;
  • lo Stato per tutto ciò che è politico rivolto alla Comunità;
  • il Mercato per tutto ciò che è economico rivolto ai Territori.

Detto in parole povere solo con tre “cassonetti” specifici usciamo dall’indifferenziato caos antisociale attuale promosso dai pratici tutta "sostanza". Solo con la raccolta “differenziata” del sociale tridimensionale offriamo la “relazione” strutturale adeguata e necessaria alla “sostanza” sociale che vortica e urge insoddisfatta.

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