Mala tempora currunt: niente sarà più come prima
Lo cogliamo riflettendo su alcune osservazioni del professor Giulio Tarro
23/04/2020
di Andrea di Furia
Cicerone rinato oggi forse non ricorderebbe la sua vita precedente da principe del Foro romano, ma sicuramente questa sua frase sì: “Corrono tempi malsani”. E anche in Italia non può essere diversamente se, al netto dei milioni di problemi sociali sul Pianeta che dobbiamo affrontare, continuiamo a fare “la raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale in un solo cassonetto”: lo Stato.
La questione del cassonetto unico nell’ultimo millennio di storia ci ha condizionato fino a livello di pensiero personale. Che questo cassonetto unico in questi ultimi mille anni in Europa sia stato, in successione temporale, la Chiesa medievale oppure lo Stato dal Risorgimento, a cui si sta gradualmente sostituendo il Mercato dalla globalizzazione odierna, lo pensiamo come una cosa scontata, normale e immutabile. Siamo come quei drogati che continuamente pensano alla dose successiva allo sballo, e nessun altro diverso pensiero di possibili alternative viene loro neppure in mente.
E questo condizionamento di pensiero ha le seguenti conseguenze, valide anche riguardo al delirante approccio al Covid-19 se visto sotto l’ottica del buon senso, oggi evidentemente un optional obsoleto:
- a) pur nel mutare spazio-temporale delle situazioni sociali negative si ripetono gli stessi errori che i nostri antenati hanno commesso nell’ultimo millennio e che hanno prodotto i guasti attuali. Un minus habens pensante come Albert Einstein ha affermato che “è stupido affidare a chi ha creato i guasti la soluzione di quei guasti, e che non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”. [E come si fa a cambiare, nel fare le cose? Cambiando modo di pensare. Cambiando mente, facendo pensieri diversi e nuovi come questo: il cassonetto unico (lo Stato) per la raccolta del sociale tridimensionale (culturale-politico-economico) è superato, e produce antisocialità crescente e diffusa. Ora serve fare la “raccolta differenziata del sociale tridimensionale” e i cassonetti sociali debbono essere 3! Il Mercato raccoglie solo ciò che è produzione distribuzione e consumo di merci e servizi nel Territorio locale-planetario; lo Stato tutto ciò che tutela attraverso legislazione giurisdizione e amministrazione i diritti e doveri per la coesione nella Comunità nazionale entro i suoi confini politici; la Scuola (che si sostituisce alla Chiesa medievale, vista l’evoluzione nel frattempo avvenuta), per tutto ciò che attraverso educazione e formazione riguarda lo sviluppo di talenti e qualità delle singole Persone].
- b) il pensiero perde di creatività e capacità di affrontare l’evoluzione sociale e pasticcia con la nostra vita libera, uguale e fraterna come un bambino nel bidone della spazzatura. Cultura, Politica ed Economia si adagiano sul già fatto o già visto o già sperimentato da altri. Si dialoga, con se stessi e gli altri, attraverso slogan vuoti di pensiero come "non sarà più come prima". Ma questo impedisce di percepire correttamente la realtà. [Prendiamo ad esempio lo slogan “golpe”. Nel linguaggio politico è colpo di stato effettuato da gruppi, soprattutto militari, originariamente con riferimento agli stati dell’America latina. Eppure negli ultimi 10 anni abbiamo subito in Italia ben due colpi di Stato non provenienti da ambienti politico-militari (pur servendosi degli ambienti politici): nel 2011 dall’ambito economico-finanziario, con l’avvento del Senatore preventivo Mario Monti; nel 2020 dall’ambito culturale-medico con il lockdown nazionale].
Dunque: bisogna pensare in modo diverso dal solito se si vuole affrontare in maniera sana il sociale moderno. Anche rispetto a quello che ormai sembra essere diventato il pensiero unico sanitario sulla cosiddetta epidemia Covid-19. Cosiddetta ora, nonostante i numeri forniti, dato che la realtà dei decessi la potremo verificare solo tra due anni, con i tempi tecnici soliti dell’Istituto Superiore di Sanità. Rispetto ai dati dei decessi forniti, ad esempio, è realmente ipotizzabile che siano tutti da coronavirus? che nessuno sia morto di Cancro, di Diabete, di Malattie cardiovascolari e Ipertensione, ecc.?
Due anni passeranno prima di sapere la verità. Pensiamo però anche a quanto di antisociale può essere fatto in questi due anni… con la giustificazione della salute pubblica e del nostro bene. Volendo evitare dietrologie ci limitiamo a mettere insieme e segnalare alcuni punti di vista oggettivi tratti dall'andamento dei fatti e citando alcune informazioni, espresse su alcune Testate stampa e Radio, di un esperto come il virologo Giulio Tarro, per capire cosa ci aspetta dietro alle parole: “non sarà più come prima” visto il buon senso esercitato fino ad ora.
In particolare vediamo le misure di Governo e suoi consulenti rispetto al virus. Cosa si sapeva già, per l’esperienza cinese, antecedentemente al primo caso in Italia? Che il virus colpiva i molto anziani (over 80!) e che presentava complicazioni respiratorie che richiedevano negli altri Paesi un essere pronti rispetto a decorso clinico, comportamenti, misure e attrezzature adeguate per superare le inevitabili crisi logistiche nei Pronto soccorso e nei reparti intensivi degli Ospedali e soprattutto avere un occhio di riguardo alle Case di Riposo (RSA): prima (!) del picco eventuale, non durante o dopo com'è invece successo in Italia.
Ma, tranquilli tutti. Il capro espiatorio è già pronto: le snobbate, e perciò lasciate senza armi, Case di Riposo! Di certo non le inefficienze e i ritardi delle eroiche Istituzioni pubbliche (Governo in primis) che videogiocano all'epidemia sulla nostra pelle. Vediamo adesso il disarmante dettaglio di ciò che è avvenuto rispetto alla soprariportata conoscenza di base sulle problematiche già accertate del covid-19:
- l’influenza colpiva soprattutto gli anziani in particolare quelli con pluripatologie terminali, normalmente ospiti delle Case di riposo. Un pensiero di buon senso direbbe che andavano subito tutelati i frequentatori (operatori, degenti e parenti) delle Case di riposo. Magari prendendo precauzioni preventive, in assenza di contagi, e isolandole ai primi contagi. Ebbene? Si sono chiusi gli Aeroporti!
- Fuori dalla Case di riposo, inizialmente la media dei malati è intorno ai 79 anni. Poi scende a 65 per effetto statistico indifferenziato e non c’è tutt'ora alcuna evidenza di infezioni clinicamente significative nelle giovani popolazioni da 0 a 20 anni. Quindi si dovevano prendere precauzioni sugli over 65 invitandoli ad un comportamento opportuno e responsabile. Ebbene? Si sono chiuse le Scuole!
- I medici degli Ospedali sono tutti giovani? No. E’ possibile che il contagiato che viene nel Pronto soccorso possa contagiare il portantino, l’infermiere e il medico, anche giovane, che lo prendono soccorrevolmente in mano? Sì. Dunque bisogna proteggere subito gli operatori sanitari e fornirli di tute, mascherine e quant’altro serve. Ebbene? Le mascherine sono arrivate quando i coronavirus-buoi erano fuggiti dalla stalla-Ospedale!
- Il virus prevede nei casi più gravi complicazioni respiratorie, si sa. Serve comprare d’urgenza ventilatori e quant’altro per superare le crisi e rifornire le strutture che sono sottodimensionate rispetto all’accresciuta affluenza prevedibile. Ebbene? Si spostano, nel frattempo, gli esuberi degli Ospedali nelle Case di cura per anziani!
- Con la media scesa a 65 anni, ciò comportava intervenire da questa classe di età in su, anche a fini di tutela della produttività agricola e aziendale, con le dovute misure. Ebbene, si è bloccata tutta la vita economica!
- I risultati migliori e più veloci di guarigione sono iniziati quando le cure partivano dagli anticorpi maturati nei contagiati guariti (dato poi confermato da una informazione del Virologo di fama mondiale Giulio Tarro: «In questo momento, e questa è anche la notizia del Telegraph del 7 aprile, notizia scientifica, che riguarda la pubblicazione dei colleghi cinesi che hanno confermato che con gli anticorpi dei soggetti guariti hanno salvato la vita di coloro che dovevano essere attaccati al ventilatore e di quelli che erano già attaccati al ventilatore. In 48 ore. E’ una strada che si è già cominciato a percorrere. Che poi è lo stesso metodo utilizzato nella famosa sindrome del Medio Oriente. Gli anticorpi della persona guarita sono serviti per curare la persona ammalata». Ebbene? Si batte la gran cassa mediatica sul solito stucchevole salvifico vaccino… tra 1 anno!
Visti i risultati, non riesco a capire come esista ancora tutt’un coro di entusiasti nei confronti del Governo e degli specialisti che invece di quarantenare dove occorreva (e solo se occorreva) ha bloccato la vita di un intero Paese: terrorizzandolo a livello mediatico-culturale, soggiogandolo a livello politico-giuridico e affamandolo a livello economico-finanziario.
Triplice effetto negativo inevitabile nel sistema italiano attuale: perché qui (dal punto di vista strutturale sociale) nel cassonetto unico Stato si fa ancora la malsana raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale complessivo: economico-politico-culturale.
A quest’ultimo proposito non illudiamoci che i dati sull’impatto economico saranno le percentuali (15% a livello europeo) che ci vengono dette, visto che vengono da fonti che a dicembre 2019 ancora si interrogavano timidamente se ci sarebbe stato o meno un impatto sull’economia mondiale. Senza neppure ipotizzare lo scenario più probabile da blocco delle attività produttive con rallentamento e abbassamento della produttività nella fase di ripresa.
Possiamo comparare i risultati italiani con Paesi che sono stati molto meno zelanti dell’Italia? Sì, possiamo.
Giulio Tarro: «Sono per la ricetta israeliana: isolare gli anziani e far uscire i piú giovani.
C’è un approccio totalmente diverso da quello dell’Italia, loro hanno 1 morto ogni nostri 28 morti. Sono morti che potrebbero essere evitate.
…In Danimarca i bambini sono già tornati a scuola, in molte altre parti non c’è stato nessun lockdown. Ai bambini e meno bambini, il sole e la luce fanno bene: abbiamo una mentalità deviata a far male.
…C’è un panico generale, il virus non è la peste o il colera. Non capisco perché la situazione è stata ingigantita in questo modo. Esistono anche antivirali naturali, ci sono accorgimenti che possono essere utilizzati».
Fa piacere sapere da un esperto di livello mondiale che esistono anche antivirali naturali e accorgimenti, oltre alla via sierologica, come alternativa al futuro vaccino dei miracoli che, come scopriamo sempre servendocene, dopo l'uso ha un'efficacia molto meno messianica e scintillante di quella promessa prima.
Poiché l’Italia è sulla strada per diventare il Paese più vaccinato al mondo, forse varrebbe la pena verificare se i vari vaccini non interferiscano tra loro. O, nel caso specifico attuale, che la vaccinazione antinfluenzale stagionale preventiva sugli anziani precedente al Covid-19 non interferisca con la risposta immunologica naturale al coronavirus. Magari potremmo trarne considerazioni logiche, invece della attuali fideistico-idolatriche.
Certo, quella del Professor Tarro è una voce autorevole fuori dal coro assordante della terroristica comunicazione ufficiale... ascoltabile almeno fino a quando una qualche associazione a tutela della Scienza non lo citi in Tribunale e/o lo faccia radiare dall’Albo per alcune sue osservazioni sgradite come quelle qui riportate. Sarebbe un bel colpo, visto che il Professore, allievo di Sabin (il virologo cui si deve il vaccino contro la poliomielite) e poi due volte candidato al Nobel per la Medicina, è stato premiato nel 2018 come “miglior virologo dell’anno” e tra i virologi piú importanti al mondo.
Ora, che pensare? Viste le capacità reattive e i fantastici risultati ottenuti dall’azione di un Governo - che si fa i complimenti da solo con i suoi vari consulenti ma che insiste nell’aggravare con le loro misure per la ripresa il guasto alle Persone alle Comunità e ai Territori - non sarebbe il caso di procedere come dice Einstein?
Di fronte a dato concreto “1 morto israeliano rispetto ai nostri 28 morti” siamo così felici e tranquilli di affidare la fase della ripresa a chi ha provocato la marea di problemi che ora vuole sanare? Problemi, non solo di salute, di cui soffriremo nei prossimi decenni noi Italiani e di cui godranno solo pochi Burocrati di Stato, pochi Esperti universitari e poche Case Farmaceutiche quotate in Borsa, pochi Media ufficiali?
Ho un sogno: come difenderci dalla deriva autoritaria in atto? E’ così stravolgente pensare di esercitare una class action per farci risarcire da tutti costoro, in quota parte anche economicamente, di tutte le perdite economiche, giuridiche e culturali presenti e future... se le misure prese sono contro, invece che a favore, del buon senso, della nostra salute, del sistema immunitario nostro e delle generazioni future?
Giulio Tarro: «Vedo purtroppo oggi nel nostro Paese un’ansia generalizzata di un’intera nazione che si concentra su come tenersi alla larga dal virus. Nessuno pensa che ogni giorno siamo immersi in un ambiente saturo di innumerevoli virus, germi e altri agenti potenzialmente patogeni. E in questi giorni, nessuno ci dice che se non ci ammaliamo è grazie al nostro sistema immunitario, il quale può essere compromesso, oltre che da una inadeguata alimentazione e da uno sbagliato stile di vita, dallo stress: che può nascere anche dallo stare in spasmodica attenzione di ogni “notizia” sul Coronavirus regalataci dai social, dal web e dalla TV. Alla mia età e dall’alto della mia esperienza, mi tengo alla larga da questi canali»
Non sono un esperto, ma è vietato ipotizzare che le azioni soprariportate siano contrarie alla normale “diligenza del buon padre di famiglia” da parte di Governo, Esperti, Media e Marketer pubblicitari? E che siano già configurabili come “abuso di potere” e/o “procurato allarme sociale” senza bisogno di attendere la probabile conferma che avremo tra due anni? Non sono davvero previste dal codice e percorribili, a evitare futuri abusi, anche misure penali per questi finti soccorrevoli governanti&company?
Al di là dei sogni, tornando alla realtà, la situazione sorprende solo fino a un certo punto se la guardiamo nell'obsoleta ottica della raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale nel cassonetto unico Stato. Automatismo antisociale che tende a rimbalzare dalla Democratura (dittatura delle forze politico-culturali) alla alla Dittocrazia (dittatura delle forze politico-economiche) in funzione della coalizione al Governo.
In termini più semplici, come minimo ci troviamo di fronte al classico caso - cui ci stiamo masochisticamente assuefacendo da anni - di stalking governativo sugli amministrati, in linea anche con quanto osservava l'antropologa Ida Magli: “I Governanti degli Italiani odiano gli italiani”.
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