Punto & Virgola

La via lunga e la via breve per comprendere il sociale attuale


21/09/2021

di Andrea di Furia

Per conoscere quanto ci sta accadendo in Italia, ossia la più grande sperimentazione sociale economica, politica e culturale messa in atto dalla sua fondazione, si possono percorrere due strade. La prima, quella classica abituale, è analitica e passa attraverso la raccolta di innumerevoli prove “sostanziali”; la seconda, non usuale, è sintetica e passa attraverso la considerazione della “struttura” del sistema sociale.

La prima strada è un cammino lungo, a ostacoli, che viene percorso in molti anni di osservazione e quasi sempre viene terminato “fuori tempo massimo”: quando ormai i giochi dei vari burattinai sono già fatti, gli obiettivi raggiunti, gli utili raccolti e i cocci sociali rotti sono ancora tutti da smaltire.

Nel frattempo passano una o due generazioni, che possono toccare con mano quanto le dichiarazioni dei politici, degli scienziati e degli economisti coinvolti siano costantemente smentite dai fatti: se hanno detto bianco gli eventi immancabilmente dimostrano che si è ottenuto il nero.

E sempre si scopre, ma decenni dopo naturalmente, che le apparenti dichiarazioni in buona fede di chi agli inizi si agitava più degli altri nascondevano qualche spesso centimetro di pelo sullo stomaco.

Questo avviene inevitabilmente – poi vedremo perché inevitabilmente – in tutte e tre le dimensioni sociali: in Economia, in Politica e in Cultura. Ne daremo un esempio politico legato al passato, un esempio economico legato al presente e un esempio culturale legato al futuro.

Pensare alle premesse del Fascismo a inizio ‘900 e ai suoi esiti a metà del secolo rende chiaro a tutti quanto detto sopra: quello che il Fascismo dichiarava bianco è diventato nero e abbiamo centinaia di libri che, in addirittura 3 generazioni dai fatti, seguendo la via lunga hanno raccolto prove “sostanziali” indubitabili.

Dopo l’esempio politico passato osserviamo l’esempio economico presente: il neoliberismo. Quello che gli Adepti di questa setta economica dichiarano bianco gli eventi che accadono dimostrano che è nero.

Ormai almeno due generazione di osservatori hanno seguito la via lunga della raccolta di prove “sostanziali” indubitabili e hanno riempito gli scaffali delle librerie di prove inconfutabili che l’attuale cambiamento climatico e la devastazione del Pianeta è dovuta all’impatto sull’ecosistema planetario di questi feroci adoratori tribali della “crescita continua”, sempre a 90° rispetto alle Élite economiche al potere di cui sono utilissimo strumento.

Poiché questi libri non sono spesso di dominio pubblico ne cito uno, assolutamente da leggere, uscito per i tipi di Feltrinelli esattamente l’anno scorso, a ottobre, di Marco D’Eramo.

Libro documentatissimo che però ha avuto (come sempre accade e non è un caso) scarsissima cassa di risonanza, mentre dovrebbe diventare una Bibbia per i politici italiani specialmente per gli attuali ingenui “sinistri” al Governo (sperando siano ingenui) che ne sono il principale oggetto di manipolazione.

Il titolo è di per sé esplicativo: Dominio – La guerra invisibile dei potenti contro i sudditi.


E a proposito della devastazione planetaria che si dichiara con toni altisonanti di combattere (ma solo quando già i buoi sono scappati dai recinti) traiamo dallo scritto di Marco D’Eramo - dal capitoletto a pagina 58, L’inquinamento ottimale - alcune illuminanti considerazioni concrete sulle malsane idee di questi Sciamani dell’idolatrìa neoliberista:

«La “Lettera ai Gentili” con cui l’apostolo Ronald Coase portò al mondo il verbo della Law and Economics [disciplina teorica che sancisce il predominio delle esigenze della produzione economica sulla Legge] fu l’articolo del 1961 che gli avrebbe fatto vincere il Nobel e sarebbe stato decisivo per il futuro della disciplina, The problem of Social Cost. Coase affrontava in particolare la questione dei costi aziendali, per esempio “la contaminazione di un fiume: se assumiamo che l’effetto nocivo dell’inquinamento è uccidere il pesce, la questione da decidere è: è il valore del pesce perso maggiore o minore del prodotto che la contaminazione del fiume rende possibile?” […]
Coase ritiene quindi “un errore l’idea che le fabbriche che producono fumi [inquinanti] siamo – per mezzo di leggi ambientali – rimosse dalle aree in cui il fumo provoca effetti nocivi. […] Lo scopo di tali regolamenti dovrebbe essere non di eliminare l’inquinamento da fumo [tossico], ma piuttosto di assicurare la quantità ottimale di inquinamento da fumo, cioè la quantità [di inquinamento] che massimizza il valore della produzione”».

Coase fu sùbito coperto di sodi e di incarichi prestigiosi dalle grandi aziende che inquinano e che contribuiscono generosamente [altro capitolo interessantissimo del libro] alla filantropia miliardaria americana mirante ad impadronirsi, anche da prima, del sociale economico, politico e culturale americano e, perché no, anche mondiale.

Oggi chi si lamenta della devastazione climatica in atto dovrebbe ringraziare questo Menghele ambientale che invece di essere trattato da criminale ha ricevuto, guarda caso, un Nobel per l’Economia.

Questo è un esempio del presente, perché di esponenti neoliberisti al potere nelle Università, nei Governi e nelle Imprese sono pieni i governi di tutto il mondo: Unione Europea e Italia compresa.

In questo esempio i fatti ambientali dicono nero ciò che questi apostoli presenti in massa nei posti chiave sociali dicono bianco, ma essendo ancora al potere vedete che il cammino è ancora lungo per passare da questo malsano atteggiamento antisociale al suo sano sociale contrario.

E se si fa così tanta fatica, e ci si mette così tanto tempo, a comprendere che il neoliberismo è il classico lupo antisociale travestito da Nonna di Cappuccetto rosso, si farà ancor più fatica, sempre seguendo la via lunga delle prove “sostanziali”, a comprendere l’esempio del futuro.

Parliamo dell’attuale crisi mondiale sanitaria, che ha già tutti gli elementi per essere compresa come una sperimentazione sociale che va al di là del mero confrontarsi con una pandemia.

Purtroppo, le prove sostanziali sono molto lunghe da raccogliere, sono appena iniziate e non sono trascorse le 2/3 generazioni di ricercatori della verità storica necessari per superare i muri di omertà frapposti dai vari conflitti di interesse dimensionali.

Ora, non solo la grancassa della manipolazione mediatica H24 è nel suo massimo incontestabile fulgore, ma anche i medici coscienziosi e coraggiosissimi che sollevano più che giustificati dubbi di combine dietro le misure prese vengono astutamente radiati dall’albo o sono costretti a fare i carbonari dal potere governativo.

Nel tempo generazionale che occorrerà per chiarire quanto le misure antipandemiche nascondono ancora di antisocialità economica, politica e culturale - vedi green pass, obblighi, divieti e loro future, antisociali evoluzioni - a noi sudditi-schiavi resta solo la scelta amatissima dalle dittature più spietate: “O mangi questa minestra o salti dalla finestra”.

Passiamo perciò alla via breve, quella sintetica, che ha il pregio di immediatamente inquadrare il fenomeno nelle sue potenziali evoluzioni.

Qui non si osservano migliaia di prove “sostanziali”, qui si verifica prima la struttura del sistema sociale per chiarire poi la tendenza evolutiva dei 3 esempi soprariportati.

Da ciò deriva tutta una serie di pazienti considerazioni che approfondiremo prossimamente.

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