Punto & Virgola

L’emergenza continua, ma dove ci sta portando?


25/05/2021

di Andrea di Furia

Da troppe generazioni ci stiamo nutrendo a pane ed emergenza sociale. Cos’è l’emergenza? È un momento critico che richiede un intervento immediato. È uno stato di cose che, nei fatti concreti, promuove un orientamento sempre più antisociale sia nell’Uomo preso a sé, sia nell’Organismo sociale (il sistema), sia nell’Umanità intera.

Dal punto di vista culturale ciò determina un’atmosfera di ansia e di paura del futuro che ottunde le teste, impedisce di cogliere la realtà dei fatti e ostacola lo sviluppo delle attitudini individuali specifiche di cui ogni singola Persona è già portatrice al momento della nascita.

Dal punto di vista politico ciò determina quella visione miope dei Partiti al Governo e all’Opposizione che, per le Comunità amministrate, bada solo a perseguire micro-obiettivi sociali di brevissimo periodo e impedisce la loro collaborazione per fini sociali che non siano quelli anoressici della parte elettoralmente vincitrice o, (come sempre più spesso sta accadendo nell’attuale Società gassosa a predominio economico) della parte coattivamente imposta dai Poteri economici sovranazionali ai deboli Partiti nazionali: ancora nostalgicamente convinti di essere forti, come lo erano pochi decenni fa nella precedente Società liquida a predominio politico.

Dal punto di vista economico ciò determina l’assoluto prevalere della forza orientatrice del denaro, che esalta le bramose ambizioni di chi ne dispone e vuole strafare non solo in campo economico (dove ora si annoia), ma anche in campo politico (come ascoltatissimo consigliori dei vari Premier nazionali) e persino in campo culturale dove volentieri si atteggia ad Apostolo del Verbo vaccinico e dell’Internet dei corpi.

Nella Società gassosa, dove è il Mercato che fa la raccolta differenziata dei “rifiuti sociali” economici, politici e culturali, dobbiamo dimenticarci termini quali “fede, valori etici ecc.” o “ideologie politiche, giustizia ecc.” perché i nuovi termini validi per questa struttura monodimensionale di sistema, ad assoluto predominio economico-finanziario-commerciale, sono “utilità, finanziarizzazione ecc.”

Ora mettiamo insieme questo mix infernale: Adepti (tipo l’onnipresente Bill Gates, per non fare nomi) la cui fede è riposta nel dio denaro, Mercato (che è l’attuale cassonetto dell’indifferenziata sociale tridimensionale) ed Emergenza continua. Fatto questo, chiediamoci: è possibile che da queste premesse possa mai nascere qualcosa di “sociale”?

La risposta logica, verificata nei fatti concreti che accadono, è: assolutamente no! Possono nascere solo situazioni in cui una élite che possiede la quasi totalità del denaro e con ciò direttamente o indirettamente le leve del potere, rende schiavi tutti gli altri: sia in maniera subdolamente “umanitaria” quando, come ora, pratica sperimentazioni di ingegneria sociale a livello planetario, sia con il ricatto continuo della sopravvivenza nel "mercato del lavoro".

Domandiamoci se questa nuova divisione di classe ha o meno senso e realtà nell’attuale sistema sociale "gassoso": “Tutti sono in grado di trasformare in opportunità l’emergenza?” No! Solo i Signori del denaro, che in tempo di emergenza aumentano sempre considerevolmente i loro patrimoni.

Altra domanda:il Mercato, per sua stessa specifica natura, favorisce tutti?” No! Solo i Signori del denaro, i quali, purtroppo per noi, non sapendo più come investirlo lo hanno deviato a sostegno delle loro mire politiche attraverso la legalizzazione dello strumento del “lobbismo”, utilissimo a curare i loro interessi.

Altra domanda ancora: “questi Adepti del dio denaro, si limitano ad avere solo mire economiche e politiche?” No! Purtroppo per noi hanno anche mire culturali: vere e proprie allucinazioni distopiche del tipo "vacciniamo ogni anno il Pianeta intero" o "il transumanesimo" (che mira a superare meccanicamente, ciberneticamente, geneticamente la natura corporea umana).

Mire che perseguono con le loro “Fondazioni umanitarie”: etichetta giuridico-culturale che, vigendo la Società gassosa economica, si metamorfosa in una vera e propria figura retorica: l’ossimoro. Fondazioni umanitarie diventano così due termini opposti, come “ghiaccio bollente”.

Afferrandone il sottostante e originario input fiscalmente utile, però, nei confronti della loro strapubblicizzata umanitarietà dovremmo tenere piuttosto un vigile atteggiamento di “silenzio eloquente”.

Rispetto al tema emergenza continua, perciò, ci troviamo di fronte al convergere verso di essa di un elemento umano (l’egoismo degli Adepti del dio denaro) e a due elementi (predominio dell’Economia sulle altre due dimensioni e Mercato diventato il cassonetto dell’indifferenziata tridimensionale sociale) che scaturiscono dall’attuale struttura del sistema: la Società gassosa economico-finanziario-commerciale.

Convergere che produce antisocialità, non socialità. Antisocialità che può essere affrontata solo in due modi: o “convertendo” l’egoismo dell’uomo in altruismo, oppure attivando una struttura di sistema che permetta alle tre dimensioni sociali una “libera concorrenza” nel dare il meglio di sé.


Va tuttavia rilevato che la conversione da egoista ad altruista dell’uomo è aliena da qualsiasi imposizione esterna. È una “auto-metamorfosi”: una scelta individuale di maturazione e consapevolezza con cui ogni singolo uomo trova il proprio centro di gravità permanente. Scelta “interiore”, non ottenibile con esteriori provvedimenti sociali: scelta riguarda direttamente l’Uomo preso a sé, e solo indirettamente la Società umana, il sistema.

Mantenere la propria individualità e passare da egoista ad altruista è la strada maestra che porta ogni singolo uomo (indipendentemente dal tipo di sistema sociale in cui vive) a diventare il Rappresentante veridico dell’Umanità: strada che, naturalmente, va adeguatamente supportata in particolare dalla dimensione sociale Cultura: nell’educazione e formazione di ogni singola Persona.

Approdo evolutivo che appare però di lunghissimo, millenario periodo rispetto all’Uomo-egoista di oggi.

L’altra soluzione, che agisce sulla struttura oggi monodimensionale prevalente (l'Economia) del sistema sociale, è invece attualissima: percorribile da sùbito. Realizzare un Organismo sociale in cui sia possibile la discrezionale “libera concorrenza” delle tre dimensioni per dare il meglio di sé, non ha bisogno della preventiva conversione altruista dell’uomo.

Anzi, dare al sistema sociale una struttura tridimensionale che pratica la funzionale raccolta differenziata del sociale economico, politico e culturale è il mezzo migliore sia per rendere il sistema davvero sociale - rompendo alla radice l’antisociale conflitto interdimensionale (per ottenere il potere di una sulle altre due) che poi porta al loop inesauribile tra Società solida culturale, Società liquida politica e Società gassosa economica - sia per supportare l’Uomo-egoista di oggi nel suo lungo cammino evolutivo per la conquista di un pieno e altrettanto individuale altruismo.

Daltro canto, è evidente a chiunque che rendere il più possibile autonome le tre dimensioni – al fine di estirpare la radice infestante dell’antisocialità nell’attuale sistema sociale monodimensionale che ora ne rende due (Cultura e Politica) totalmente sùccubi della terza (Economia) - è un processo molto più veloce e gestibile che far evolvere l’Uomo-egoista in Uomo-altruista.

Pensare di realizzare una Società umana calorica, ossia un Organismo sociale a struttura tridimensionale in cui le tre dimensioni cooperano in armonica sinergia è molto più semplice e immediato se lo facciamo operando da due direzioni:

  1. da una parte (se ci poniamo all'esterno del sistema sociale complessivo) separando Cultura, Politica ed Economia in base alla propria “funzione specifica” (rispettivamente: educativa, giuridica ed economica) fin nella stessa organizzazione “fine” delle proprie Istituzioni (rispettivamente: Scuola, Stato e Mercato) e dinamiche interne (rispettivamente: Scienza, Arte, Religione; Legislazione, Giurisdizione, Amministrazione; Produzione, Distribuzione, Consumo);
  2. dall’altra (se ci poniamo all’interno di ogni singola dimensione) avendo in mente la sinergia interdimensionale, come faro orientatore di una sana evoluzione sociale, e perseguendola secondo la dinamica della “goccia che scava la roccia” in ogni singola iniziativa relativa al proprio focus specifico (rispettivamente: sviluppo delle attitudini della singola Persona nella Scuola; coesione della Comunità nazionale nello Stato; cura del Territorio-ambiente nel Mercato) al fine di moderarne le unilateralità.

Fatte queste considerazioni, possiamo osservare, rispetto al prossimo prevedibile futuro dell’attuale Società umana, che la logica antisociale dell’emergenza continua ci pone di fronte a un bivio:

  • se manteniamo la prevalenza dell’Economia sulle altre due dimensioni (dunque, senza modificare la struttura monodimensionale dell’attuale Società gassosa economico-finanziario-commerciale) l’antisocialità cui condanniamo senz’appello le nostre future generazioni avrà il colore del denaro in mano alle élite e alle loro Fondazioni fiscalmente umanitarie; facciamo consolidare definitivamente due classi sociali: i possessori del denaro e i loro schiavi; l’egoismo di ogni Persona singola, in entrambe le classi sociali, viene rafforzato al massimo grado: quello che impedisce la coesione nella Comunità e distrugge il Territorio-ambiente
  • se invece rendiamo funzionalmente tridimensionale la struttura del sistema (dunque, se alla Cultura viene affidato lo sviluppo della sola funzione educativa della singola Persona nella Scuola; se alla Politica viene affidato lo sviluppo della sola funzione giuridica a tutela della coesione della Comunità nazionale nello Stato; se all’Economia viene affidato lo sviluppo della sola funzione curativa dei bisogni del Territorio-ambiente nel Mercato) - lasciando solo gli obiettivi condivisi alla loro armonica sinergia - possiamo dare inizio a un vero sistema “sociale” per le nostre future generazioni; si elimina la divisione in classi (sia economiche, sia politiche, sia culturali); si modera fortemente l’egoismo individuale e si promuove quell’altruismo umano, individuale e perciò collettivo, che gli eventi attuali dimostrano così necessario in àmbito sociale.

Posti serenamente, consapevolmente e responsabilmente di fronte a questo realistico e concreto bivio la speranza (ossia l’esatto contrario di quanto di “gassoso” ci sta portando incontro l’attuale omonimo Ministro della salute) è che ci orientiamo al più presto a metamorfosare l’attuale antisociale Società gassosa a predominio esclusivo economico-finanziario-commerciale nella più adeguata ai tempi, e fecondamente sociale, Società calorica tridimensionale equilibrata e autonoma: in cui ogni dimensione sociale possa liberamente concorrere a dare il meglio di sé nel proprio specifico àmbito funzionale proprio in ragione e in vista della sinergia complessiva necessaria per concretizzare gli obiettivi sociali condivisi.

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