L’altra faccia della stupidità : un bel problema sociale
22/06/2025
Non so quanti guardino ancora la televisione generalista. Da quando la pubblicità è diventata il reale palinsesto in ‘crescita continua’ e gli spettacoli (TG; talk show, varietà, quiz) sono ormai solo ‘intervalli’ tra una valanga di pubblicità e l’altra… la qualità degli intervalli (TG; talk show, varietà, quiz) da intelligente che era si è degradata all’inverosimile.
Se osserviamo con occhio attento, e con quella comprensione elementare del sociale che oggi purtroppo manca al 99% dei commentatori, scopriamo all’opera una dinamica inosservata: la legge di gravità sociale, che trasforma ogni cosa nel suo contrario.
Qualcuno avrà sentito parlare del programma “Non è mai troppo tardi” del professor Albero Manzi, grazie al quale la lingua italiana si è diffusa velocemente su di un territorio che solo da poco era stato unificato.
Qui la funzione esercitata dal mezzo televisivo era puramente educativa, ed era svolta nella sua dimensione specifica: la Cultura. Poi politici si sono accorti del potere condizionante del media televisivo e hanno voluto educare ideologicamente le masse alla democrazia: la democrazia giusta per loro, naturalmente (ed è così anche per i Partiti di oggi), non quella giusta per le masse.
Lo slittamento dell’educazione dalla dimensione Cultura alla dimensione Politica, per effetto della legge di Gravità sociale, la fa degenerare in propaganda.
Un ulteriore degrado, sempre per legge di Gravità sociale, si ha quando la propaganda slitta dalla dimensione Politica alla dimensione Economia… diventando condizionamento puro e semplice.
Parallelamente, come effetto collaterale necessario e voluto, l’intelligenza umana degrada in stupidità.
La cosa, dopo decenni di sfrenata attività mediatica istupidente, non è sfuggita a chi quotidianamente utilizza la pratica del condizionamento per i propri egoistici obiettivi (culturali, politici, economici): ora che le persone sono mediamente stupide, per non creare un distacco inopportuno coi media, anche le pubblicità devono essere stupide come loro.
Se non guardate più la televisione, cosa che evita contagi di stupidità inopportuni, provate a subire la visione di un blocco pubblicitario e ne avrete la prova indubitabile.
Ma se sono stupide le pubblicità - certo con effetti speciali fantastici rispetto ai caroselli di antica memoria – gli intervalli (TG; talk show, varietà, quiz) tra un bocco pubblicitario e l’altro non potranno che scimmiottarne la stupidità per non sembrare anch’essi ‘fuori posto’.
Per definire meglio la stupidità imperante, è come se tutti fossimo regrediti all’età di 10, 12 anni quando ci facevamo scherzi stupidini, appunto: ascoltate le domande fatte ai concorrenti, osservate lo sghignazzo continuo tra concorrenti e conduttore.
Oppure osservate uno dei tanti TG fotocopia, dove spesso appare un bimbone cresciuto con un buffo cappellino rosso in testa che spara stupidate spiazzanti a raffica e noterete che è perfettamente in tema con quanto andiamo osservando.
Però c’è un però: se l’obiettivo raggiunto dopo tanti decenni è la stupidità delle masse dobbiamo perciò abituarci anche, purtroppo, alla stupidità dei nostri rappresentanti e delle Elite che ci governano.
E spesso ai TG, appunto, quel bimbone minaccia tutti col pugno alzato (per far capire che lui colpisce duro e non è uno stupido elefantino, come gli asinelli democratici suoi avversari?) , dotato di un buffo cappellino rosso (probabilmente per far capire che lui è come MAGA chi lo ha votato?).
Il lato buffo, tuttavia, sbiadisce sùbito perché il bimbone ha velleità imperialistiche [di cui accusa tutti gli altri] e ha un arsenale di migliaia di bombe atomiche [ma intanto bombarda democraticamente l’Iran, per indurlo a più miti imperiali consigli, Iran che vorrebbe averne una o due anche lui (magari perché un vicino scomodo, senza fare nomi, ne ha parecchie in cantina)].
Al di là della confusione, [è America first o è Israele first?], il bimbone è convinto che il dialogo diplomatico sia sbagliato e pochissimo efficace rispetto al monologo del bombardatore, altra faccia di quella stupidità sociale dilagante di cui non possiamo lamentarci e che, criminalmente, dobbiamo subire senza fiatare.
Come sempre il problema che dobbiamo affrontare non è esteriore a noi (il bimbone o altri protagonisti particolarmente iperattivi dalle parti della Palestina, ma anche altrove sul pianeta), bensì interiore e duplice: il primo aspetto è il pensiero con cui pensiamo il sociale [assolutamente futile e inefficace a comprendere le sue dinamiche sistemiche (una delle quali è la legge di gravità)], e il secondo aspetto è la colpevole ignoranza della struttura antisociale di sistema in cui viviamo.
Ed è questa struttura UNIdimensionale parassitaria la ‘madre’ di tutte le stupidità criminali che siamo costretti a subire: non trovando aiuto neppure nelle istituzioni, anch’esse vittime di questo 'automatico ed endogeno' degrado.
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