La Società gassosa economica e la Costituzione - parte 3
22/03/2022
di Andrea di Furia
Se la struttura unidimensionale del sistema sociale presenta il predominio della dimensione Economia su Politica e Cultura (Società gassosa economico-finanziaria-commerciale) il rapporto con l’etica culturale e la giustizia politica cambia decisamente. Infatti, ora la parola sociale chiave è utilità economica: e questo tipo di utilità adesso non ha nulla a che fare né con l’etica, né con la giustizia.
Abbiamo visto, ad esempio, la mancata trasparenza della comunicazione H24 su tutti gli aspetti utili a comprendere la reale portata dell’emergenza sanitaria… cosa che sarebbe stata una necessità etica, e un comportamento giusto nei confronti della Comunità dei cittadini italiani, ma che è ritenuta inutile anzi dannosa per il perseguimento di obiettivi piuttosto opachi, che solo di rimbalzo paiono riferirsi alla salute.
E abbiamo visto come lo Stato di diritto per i Cittadini sia virato velocemente verso lo Stato del ricatto ai Cittadini: tutte le iniziative sono state pensate per costringere gli Italiani a vaccinarsi vietando loro il lavoro, la libertà di cura e di movimento… facendo della Costituzione letteralmente carta straccia.
Un vero e proprio utile mobbing: pensiamo all’obbligo vaccinale per gli over 50 in assenza sia di letalità della variante omicron sia di pressione sui pochi posti letto disponibili negli ospedali per incuria e delle riforme sanitarie precedenti; oppure all’utile sadismo statale di richiedere il green pass per andare in posta, al ristorante a nei locali pubblici anche quando non c’era più reale emergenza.
Ma, ancora una volta, l’emergenza rinnovata continuamente è utile ad obiettivi opachi che non sopportano l’ostacolo della legalità e che non sono relativi alla salute degli Italiani.
Più logico pensare siano utili al portafoglio degli azionisti e degli speculatori in Borsa valori; all’ammodernamento dell’arsenale bellico con le nuove specialità virali coltivate, come sembrano dirci i giornali, in compiacenti laboratori cinesi e ucraini; alla sperimentazione eugenetica che non è mai morta, ma che ora ha alzato la mira inquadrando tutto il Pianeta.
Fatta questa premessa dal punto di vista “strutturale sociale”, e che riguarda tutti i sistemi sociali a predominio economico (USA, UE, UK ecc.) non solo l’Italia di inizio terzo millennio, diventa interessante seguire fino alla sua conclusione il ragionamento del Giudice monocratico del Tribunale di Pisa, Lina Manuali, che dopo aver mostrato con la sua analisi “l’illegittimità dei DPCM del nostro Governo” riscontra una serie di violazioni ulteriori.
Lina Manuali: «Peraltro, oltre all’acclarata illegittimità della dichiarazione dello stato di emergenza si ravvisano violati i principi di legalità e di riserva di legge in quanto – nel modello emergenziale costruito dal Governo – le libertà fondamentali sarebbero state limitate formalmente da norme di rango primario (ovvero dai vari decreti-legge fin qui adottati), ma nella sostanza sono state compresse dai DPCM, atti di natura amministrativa.
Con la dichiarazione dello stato di emergenza, il Governo assume la gestione dell’emergenza sanitaria da Covid 19, mediante il ricorso alla decretazione d’urgenza, di cui all’art. 77 Cost., a sua volta posta alla base dei DPCM con i quali sono state adottate misure più stringenti e limitative dei diritti fondamentali degli individui, anche rispetto a quanto previsto negli stessi decreti-legge, primo tra tutti il decreto-legge n.6 del 23 febbraio 2020.
Invero, il D.L. n. 6/2020 costituisce una “delega in bianco” a favore del Governo, dotando se stesso e lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri di poteri extra ordinem».
Cos’è un DPCM? Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è un atto monocratico, di titolarità e responsabilità del Presidente del Consiglio dei Ministri, e come tale sottratto al vaglio del Presidente della Repubblica, del Parlamento, della Corte Costituzionale e della stessa Corte dei Conti.
Sottratto, dunque, agli organi di controllo giurisdizionali anche in relazione ad un loro normale esame successivo: che viene, come vedremo, di fatto negato "riservando" e "secretando" i documenti più importanti per la verifica di legittimità e opportunità.
Lina Manuali: «Di fatto, la riserva di legge assoluta che, a determinate condizioni, legittima la limitazione dei diritti fondamentali, a partire dalla libertà di circolazione, si trasforma in una riserva di atto amministrativo (DPCM) con evidente vulnus al principio di legalità sostanziale».
Vale a dire che di un intervento restrittivo lecito solo al Legislatore (il Parlamento) si fa carico il Governo, compiendo un “uitle” illecito. Ma, osservavamo, nella Società gassosa economica il faro sulla liceità del proprio comportamento si sposta sull’opportunità, sull’utilità emergenziale.
Lina Manuali: «Peraltro, si deve notare come nel corso della gestione della situazione emergenziale il Governo abbia proceduto a ripetute e successive proroghe dello stato di emergenza, che hanno previsto ad oggi come termine ultimo il 31-3-2022, il che dimostra, in realtà, il passaggio dallo stato di emergenza alla gestione ordinaria dell’epidemia, con il conseguente venir meno dei presupposti di temporaneità, dunque, di straordinarietà giustificativa dell’adozione dei decreti-legge e conseguentemente dei DPCM.
[…] Pertanto, al netto di tutte le considerazioni già svolte in merito all’illegittimità della dichiarazione di emergenza a far data dal 31-1-2020, inficiante tutte le successive proroghe, non può non evidenziarsi il venir meno dei presupposti di temporaneità, straordinarietà e necessità posti alla base della concatenazione normativa e amministrativa posta in essere dall’Esecutivo».
A questo punto il Giudice Manuali sottolinea anche un interessante aspetto ulteriore di illegittimità e nullità dei DPCM del Governo italiano per ricorrente difetto di motivazione. Aspetto che porta un’ulteriore prova della costante volontà di “non trasparenza” del Governo relativamente agli atti del Comitato Tecnico Scientifico.
Lina Manuali: «Orbene, i provvedimenti emanati per fronteggiare l’emergenza epidemiologica, oggetto del presente provvedimento, hanno fatto uso per lo più proprio della tecnica della motivazione “per relationem”, con particolare riguardo ai verbali del Comitato Tecnico Scientifico (CTS).
Però, come è noto, vi sono stati casi in cui tali atti non solo sono stati resi noti dopo lungo tempo, o addirittura in prossimità della scadenza di efficacia dei DPCM, ma addirittura classificati come “riservati”, o meglio “secretati” (come i 5 verbali datati 28 febbraio, 1 marzo, 7 marzo, 30 marzo e 9 aprile 2020, del CTS, che hanno costituito la base delle misure di contenimento adottate per l’emergenza COVID, con omissione degli allegati e documenti sottoposti alle valutazioni del CTS), vanificando di fatto la stessa procedura di accesso agli atti e rendendo impossibile la stessa tutela giurisdizionale».
Ecco: vanificare la tutela giurisdizionale è uno dei leitmotiv che caratterizzano e caratterizzeranno, con buona pace di tutti noi, l’attale Società gassosa economica. E la soluzione non è certo quella di ritornare alla Società liquida politica (il precedente sistema unidimensionale, altrettanto antisociale).
Serve piuttosto comprendere che rispetto all’evoluzione dell’individuo moderno e della moderna tecnologia i sistemi sociali a struttura unidimensionale parassitaria (strutturati in modo che una sola dimensione sociale predomini sulle altre due, e le fagociti) non hanno più “utilità”, non dispensano più “giustizia” e non odorano più di “etica”.
Serve invece un sistema sociale a struttura tridimensionale in cui Scuola, Stato e Mercato siano autonomi: occupandosi ognuno solo dei fatti propri (della Persona la Scuola; della Comunità lo Stato, del Territorio-ambiente il Mercato) e non di tutto (ossia di niente come ora) creando… disastri planetari.
Serve istituire per legge la Società calorica sinergica, in cui “etica, giustizia e utilità” cessano di confliggere per il potere assoluto e, tornando creative nel proprio specifico ambito, iniziano ad armonizzare e ad essere sinergiche e realmente a vantaggio delle generazioni presenti e future.
(riproduzione riservata)