Karma e SocietÃ
25/09/2023
di Andrea di Furia
Ci si domanda spesso come mai ci sia ancora bisogno della guerra a inizio terzo millennio. Ce lo si domandava già prima della guerra in Ucraina tra USA-NATO e RUSSIA, ce lo si domanda ad ogni rigurgito bellico, come quello in atto tra Kosovo e Serbia: anche questo conflitto locale fortemente voluto dalla gagliarda interpretazione delle Elite americane circa il proprio autoproporsi, in fortissimo anticipo millenario sui tempi, Popolo eletto a guida planetaria.
Interessante notare come proprio chi fonda la sua superiorità morale-storica sull’autodeterminazione dei Popoli, poi faccia di tutto per autodeterminarli… “a modo suo”: nel micro pensiamo ad esempio all’Argentina, al Cile, ai Paesi europei nel corso delle due Guerre mondiali e nella Guerra fredda nel secolo scorso e riflettiamo sullo stesso copione esercitato sulla UE di inizio terzo millennio.
Non si muove storicamente foglia che la dea USA non voglia.
Questa mera analisi dei fatti storici - cui si può opporre solo una schiavitù inconscia che è terreno fertile per la propaganda manipolativa mediatica in atto che ovviamente tifa USA (essendo la quasi totalità dei media di loro proprietà, diretta o pubblicitaria che sia) – non va letta come la simpatia verso gli avversari che di volta in volta gli USA si scelgono.
La stiamo leggendo come la cartina di tornasole oggettiva che ci permette di riflettere su di un tema che assolutamente manca nella cultura occidentale attuale e senza il quale non verremo mai fuori dai disastri socioeconomici che si vanno moltiplicando e aggravando di decennio in decennio (e che da un altro punto di vista altrettanto vero sono più da attribuire alla nostra ignoranza delle basi del vivere sociale, che agli USA) a partire dall’inizio del 1700: quando nasce il motto che renderà famosa la Rivoluzione francese: Liberté, Ègalité, Fraternité.
La loro fruizione finora è stata astratta, sociologicamente velleitaria - e in quanto tale mai realizzata da nessuno Stato sovrano che se ne è fatto interprete – perché manca della concretezza che può dare loro solo la conoscenza (che oggi scarseggia dal punto di vista culturale-sociale) dell'inosservata legge del Karma.
Questa legge dice che sei responsabile di ogni tuo pensiero, sentimento, azione: indipendentemente dal fatto che siano “buoni o cattivi” tutti verranno “retribuiti”, perché tutti creano conseguenze di cui si è altrettanto responsabili.
Se seguiamo questo semplice orientamento, allora possiamo renderci conto che la Libertà è attribuibile solo culturalmente alla Persona singola: non alla Comunità politica, non al Territorio economico.
I cui pensieri, sentimenti e azioni si riverberano sulla Comunità (locale, nazionale) di appartenenza alla quale sola è attribuibile politicamente l’Uguaglianza: non al Territorio economico, non alla singola Persona dal punto di vista culturale.
E i rapporti di pensiero, sentimento e azione che poi si determinano all’interno della Comunità politica si riverberano sul Territorio planetario al quale solo è attribuibile economicamente la Fraternità: non alla Comunità politica, non alla singola Persona dal punto di vista culturale.
Avendo presente questa legge spirituale (per la quale ognuno è responsabile di ciò che fa, delle sue verità come delle sue menzogne) come operante senza se e senza ma, diventa sterile odiare qualcuno o qualcosa (ad esempio gli USA) perché comunque verranno “retribuiti” in base a ciò che fanno… anche quando “non sanno quel che si fanno”.
Quindi la Fraternità è cosa planetaria dell’Umanità intera, l’Uguaglianza è cosa di ogni Comunità di uomini (dalla più piccola alla più grande), la Libertà è cosa di ogni singola Persona.
Della Fraternità tra gli uomini operanti sul Territorio economico planetario sappiamo poco, in quanto è solo dal 1700 (epoca dei telai meccanici) che ci si è aperto via via lo sguardo sulla collaborazione tra Imprenditore e lavoratore.
In base alla legge del Karma non c’è il rapporto tra sfruttato e sfruttatore, ma una scelta prenatale karmica di entrambi in funzione dell’armonizzazione delle reciproche qualità: per cui l’uno svilupperà quelle organizzative-creative, l’altro la capacità di eseguirle al meglio in vista di un suo futuro ruolo organizzativo creativo. Cosa che avviene, ad esempio traumaticamente, quando i lavoratori di una fabbrica che sta per fallire la acquistano (workers buyout) per portarla avanti: da dipendenti diventano imprenditori.
Del resto il detto “non si può comandare se non si è imparato ad ubbidire” è un altro modo di cogliere la legge del Karma.
Della Libertà e dell’Uguaglianza, che ci arricchirebbero anch’esse se venissero considerate, parleremo ancora.
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