Il problema: non essere pro o contro l'Europa, ma salvarsi dal disastro
E se ripartissimo rispolverando il latino, simbolo del potere economico-culturale del passato?
06/04/2020
di Mario Pinzi
In questo momento il problema non è essere a favore o contro l’Europa ma essere in grado di salvarci da questo disastro.
Questa è una emergenza straordinaria e vedere che Bruxelles per sostenere i danni causati dalla pandemia vuole farci firmare il MES presentandolo in forma più morbida (i meccanismi che determinano il commissariamento restano sempre gli stessi) è veramente vile.
Può sembrare esagerato quello che dico, ma questo comportamento ambiguo suggerisce una sola cosa: uscire dalla miopia e guardare alla storia di Roma per comprendere come contrastare i barbari che, in questo tragico momento, vogliono annientare l’Italia attraverso il MES.
In questo tragico contesto, se il nostro Governo firmerà l’accordo “Salva Stati” alle condizioni imposte da Bruxelles, questo comportamento deve essere considerato alto tradimento e il Presidente condannato al confino.
La verità prende forma e incomincia a farci vedere le vere motivazioni di questa guerra.
L’Italia è fondamentale per la conquista del mondo e voi lettori me lo avete sentito dire più volte.
Il posizionamento filo-atlantico del nostro Paese non può essere messo in discussione, ma il comportamento di questo governo, innamorato della dittatura cinese, ha creato degli allarmi preoccupanti che hanno promosso una reazione sicuramente sproporzionata.
Personalmente sono convinto che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non abbia gradito la nostra adesione alla Via della Seta e alla tecnologia 5G sviluppata dal colosso cinese Huawei.
Insomma, l’innamoramento cinese del nostro Governo potrebbe aver infastidito gli elefanti della finanza speculativa che, attraverso i loro starnuti, ci hanno infettati.
Ebbene, cari lettori, secondo un’analisi realizzata da illustri economisti, l’Italia è troppo importante per essere lasciata nelle mani della Cina e i 100 milioni di dollari che l’America ci ha inviato forse sono l’inizio di un vero piano Marshall che ci farà ripartire e liberare dalle catene europee.
Per evitare il collasso dei settori produttivi lo Stato, se non vuole andare in bancarotta, dovrà rimborsare al settore manifatturiero, commerciale e professionale i mancati introiti causati dal fermo imposto dal virus.
Con la pace fiscale, una flat tax che non superi il 20% e forti investimenti in opere pubbliche, il nostro Paese può rinascere più forte di prima.
La ripresa si ottiene solo con investimenti a debito e, siccome l’Europa rifiuta gli euro-bond, va ringraziata, perché il suo egoismo ci fornisce il passaporto per la fuga.
Il mancato introito delle attività va compensato, perché senza questo gesto doveroso tutte le denunce dei redditi del prossimo anno saranno negative e il Governo non incasserà neanche i soldi per onorare lo stipendio del presidente della Repubblica.
Il fermo causato dal Virus ha un costo elevatissimo per tutti e quando l’epidemia sarà finita la ripresa potrà essere immediata solo se negli zaini del settore produttivo non ci saranno i debiti accumulati da questo tsunami sanitario.
Una cosa però è certa: stiamo vivendo con il terrore di morire e abbiamo compreso che la vera ricchezza è la salute.
Senza di lei nulla si può ricostruire e aver disinvestito nella sanità è stata una follia.
L’esecutivo ha confermato il blocco di tutte le attività fino al 13 aprile ma sono certo che il fermo si prolungherà fino a maggio e forse anche giugno.
Se non ci sarà un concreto supporto economico dello Stato le previsioni future saranno gravissime, il Pil si ridurrà del 15% e continuerà a scendere.
Se non usciamo dall’euro il nostro debito di 2.360 miliardi crescerà in modo esponenziale per gli interessi passivi aggiunti e l’unica soluzione saggia che ci resta, se non vogliamo che scoppi una rivolta sociale, è quella di trovare il coraggio di farlo.
Personalmente sono convinto che il Virus non si è diffuso per un’incidente di laboratorio ma per un’incidente socio politico.
L’America di Donald Trump ha tutto l’interesse di aiutarci con un vero piano Marshall utile a farci smarcare dall’Europa e bloccare la Via della Seta. Infatti con il suo aiuto la rinascita può essere immediata e attraverso la sovranità monetaria possiamo riscostruire una nuova Europa filo-atlantica e rispettosa dei popoli.
Questo è il momento giusto per far comprendere all’asse franco-tedesco che siamo stanchi della sua dittatura e l’azione plateale che suggerisco è quella di ammainare in eurovisione la bandiera dell’Unione europea.
Con questo gesto decretiamo la morte dell’Unione e facciamo comprendere che i valori della solidarietà sono troppo importanti per non essere rispettati.
Non essere solidali nella difesa di questa strana guerra fa sorgere il dubbio che ci sia una complicità nello sterminio e il sogno europeo va in frantumi.
Decaduto il simbolo dell’Unione decade anche il vincolo sul nostro oro (2452 tonnellate) che a prezzo di mercato vale 115 miliardi di euro e, con la sovranità monetaria, potremo emettere dei Bot a lunga scadenza, e con tassi convenienti incentiveremo l’acquisto delle famiglie italiane che sono le più ricche del mondo.
Di fatto questo è uno scontro tra i fondatori dell’Europa e con il nostro disappunto per la mancata erogazione degli euro-bond mandiamo all’inferno questa falsa Unione. Coraggio italiani, sfruttiamo la nostra posizione geografica lasciata dai nostri antenati e torniamo a parlare il latino, simbolo del potere economico-culturale del passato...
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