Il Papa che ha scosso ma non rivoluzionato la Chiesa
Un pastore tra le ombre del potere e la luce della misericordia
22/04/2025
di Franco Pasqualini

Jorge Mario Bergoglio nacque il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, in Argentina, da una famiglia di origini piemontesi. Figlio di un ferroviere e di una casalinga, crebbe in un ambiente semplice, profondamente legato ai valori del lavoro, della famiglia e della fede cattolica. Fin da giovane mostrò una forte inclinazione alla spiritualità e al servizio, qualità che lo portarono nel 1958 a entrare nella Compagnia di Gesù, l’ordine dei gesuiti, noto per la sua dedizione all’istruzione, alla missione e all’impegno sociale. Venne ordinato sacerdote nel 1969, iniziando un percorso che lo avrebbe portato a ricoprire ruoli di crescente responsabilità all’interno dell’ordine, tra cui quello di provinciale dei gesuiti in Argentina dal 1973 al 1979, in un periodo segnato dalla dittatura militare, durante il quale fu chiamato a compiere scelte difficili e spesso controverse nel tentativo di proteggere i confratelli e i fedeli.
Nel 1992 fu nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires, diventando poi arcivescovo della stessa città nel 1998. La sua figura si impose rapidamente per lo stile sobrio e per l’attenzione costante ai poveri e agli emarginati. Viaggiava in autobus, viveva in un piccolo appartamento e cucinava da solo, incarnando in modo autentico un modello di umiltà e servizio. Nel 2001 fu creato cardinale da Giovanni Paolo II, ma anche dopo questo riconoscimento evitò ogni forma di protagonismo, restando fedele alla sua vocazione originaria di pastore vicino al popolo.
Il 13 marzo 2013, dopo la storica rinuncia di Benedetto XVI, il conclave elesse Bergoglio come nuovo pontefice, il primo proveniente dalle Americhe, il primo gesuita e il primo papa non europeo dopo oltre mille anni. Scelse il nome Francesco, ispirandosi a San Francesco d’Assisi, in un gesto che già da subito fece intuire la direzione che avrebbe preso il suo pontificato: una Chiesa povera per i poveri, attenta alle periferie esistenziali e disposta a farsi carico delle fragilità del mondo contemporaneo. Francesco portò uno stile nuovo, fatto di parole semplici, gesti forti e una costante apertura al dialogo. Rifiutò di vivere nell'appartamento papale, preferendo la residenza di Casa Santa Marta, e cercò fin da subito di riformare le strutture della Curia romana, promuovendo trasparenza economica, responsabilità e lotta agli abusi.
Le ideologie che lo hanno caratterizzato sono state profondamente radicate nel Vangelo e nella dottrina sociale della Chiesa. Papa Francesco ha costantemente parlato di misericordia, pace, giustizia e dignità umana. Ha denunciato con forza le disuguaglianze globali, l’indifferenza verso i migranti, il degrado ambientale e le conseguenze dell’economia dello scarto. La sua enciclica Laudato si’ ha rappresentato un punto di svolta nel magistero della Chiesa, ponendo l’ecologia integrale al centro del dibattito teologico e sociale. Allo stesso tempo, Francesco ha promosso un'apertura maggiore verso le persone LGBTQ+, i divorziati risposati, e ha cercato di costruire ponti con le altre religioni, promuovendo incontri e dichiarazioni con esponenti dell’Islam, dell’ebraismo e delle Chiese cristiane non cattoliche.
Negli ultimi anni della sua vita ha affrontato diversi problemi di salute, tra cui una grave polmonite che lo colpì all'inizio del 2025. Nonostante le difficoltà fisiche, ha continuato a esercitare il suo ministero fino all’ultimo, apparendo in pubblico per l’ultima volta il 20 aprile 2025, durante la benedizione "Urbi et Orbi". È morto il giorno successivo, il 21 aprile, all’età di 88 anni, nella sua residenza di Casa Santa Marta. Nel suo testamento spirituale, Francesco ha chiesto di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, in una tomba semplice, senza ornamenti, con le spese coperte da un benefattore anonimo. Così si è chiuso il pontificato di un uomo che ha saputo restituire al mondo l’immagine di una Chiesa viva, imperfetta, ma profondamente umana.
(riproduzione riservata)