Il Governo fa le pentole, ma non i coperchi. Mentre sta montando la... protesta sociale
25/10/2020
di Andrea di Furia
Da settant’anni una pletora multicolore di volenterosissimi Governi ha sempre privilegiato la propria comunicazione (faremo questo, faremo quello) rispetto ai reali risultati: dimostrando perciò nei fatti sia la propria effettiva incompetenza rispetto alle problematiche affrontate, sia lo zelo autoreferenziale nel pensare più a sé (Coalizioni, Partiti, poltrone, incarichi) che alla Comunità dei Cittadini della cui coesione e sicurezza dovrebbe essere democraticamente e personalmente responsabile.
Proprio l’eccesso di zelo è una delle caratteristiche più particolari e rilevanti del Popolo italiano: andare oltre quello che è necessario per dimostrare quanti si sia bravi. Anche questo Governo italiano non fa eccezione, e lo ha dimostrato in questi pochi mesi in maniera esemplare.
Proverbialmente, dietro l’eccesso di zelo si nasconde il Diavolo: in questo caso antisociale. E parafrasando il proverbio, possiamo verificare se è vero: se davvero il Governo italiano ha fatto le pentole sociali, ma non i relativi coperchi.
Va chiarito, in questa epoca di heater (odiatori) digitali [vedi studente disabile malato a casa, bullizzato nella chat di classe dai compagni], che qui non si tratta di polemizzare o di opporsi al Governo, perché anche i futuri Governi se non modifichiamo la “struttura portante del sistema (che è “monodimensionale) non potranno che ripercorrere i passi, non utili alla Comunità se non a chiacchiere, delle decine precedenti.
Si tratta invece, per poi sapersi regolare, di “comprendere” come mai anche questo Governo si trovi ora con le spalle al muro. Ossia perché manchi il coperchio che tutti noi vorremmo esistesse.
Veniamo così alle pentole del Governo italiano o, per meglio dire, all’enorme pentola-matriosca che è riuscito a fare in tempi brevissimi per fronteggiare l’emergenza del virus Covid-sars-2.
Lasciamo per il momento da parte, ci limitiamo solo ad elencarle, tutte le evenienze che sono via via risultate ad ogni attento osservatore dotato di buon senso (dote, purtroppo, più rara di quello che si crede nei Governi) perché segnalate da Scienziati qualificati e autorevoli. Le rammentiamo perché sono state evidenziate in corso d’opera all’utente finale (il normale cittadino) specialmente verso la stagione estiva, quasi a malincuore, mentre per Medici specialisti e Scienziati erano tutte conosciute grazie all’esperienza cinese di Wuhan fin dal dicembre 2019/gennaio 2020:
- a) l’agente patogeno è un VGM (virus geneticamente modificato) di laboratorio, ma non si può dire perché ogni paese ha il suo laboratorio e questo “dato sensibile” non va comunicato apertamente
- b) che non è stato ancora isolato (perché il protocollo necessario a rendere scientificamente vera questa dichiarazione non è stato eseguito fino in fondo) ma ci si comporta come se lo fosse;
- c) che i tamponi sono un terno al lotto e (vedi intervista Giorgio Palù, Virologo di fama internazionale) non utili a distinguere in tempi utili chi “non può contagiare pur se contagiato” (95% dei casi segnalati giornalmente) e chi invece “contagia perché effettivamente contagioso” (5% dei casi);
- d) che a fronte dei casi di decesso segnalati come “da Cov-sars-2” [sembra quasi l’unico caso di morte] c’è un’inspiegabile azzeramento delle cause legate alle normali patologie a cui ci eravamo abituati da decenni
- e) che nei casi di contagio segnalati come “da Cov-sars-2” c’è un misto fritto di patologie legate all’apparato cardiorespiratorio quasi tutte invariabilmente identificate come Cov-sars-2;
- e) che i casi in aumento (da tampone) dei contagi non giustificano il paragone con una pandemia come la Spagnola [in due anni 500 milioni di casi e 50 milioni di morti sicuramente per questa influenza su una popolazione di 2 miliardi] mentre se rispettiamo le proporzioni in base al dato attuale della popolazione mondiale che è di ca. 8 miliardi) in un anno dall’inizio della pandemia (ottobre 2019) i contagi sono di 41 milioni (41.332.899) invece che 2 miliardi e i decessi segnalati per Cov-sars-2 raggiungono al momento 1 milione di casi (1.132.879) invece che 100 milioni).
- f) che il virus, senza limiti di età, è pericolosissimo specialmente per chi, purtroppo, già porta in dote 1 o più altre patologie “mortali” (il 70% dei casi dei decessi rientra) e per i quali anche un raffreddore è letale
- g) che anche per i fortunati in piena salute e privi di altre patologie mortali, il virus è assolutamente da considerare con estrema attenzione se over 85 (semaforo rosso) e (semaforo giallo) se over 75. Vale a dire per 7 milioni di italiani. E se, per eccesso di zelo, inseriamo anche gli over 65 diventiamo 14 milioni.
- h) inferiore allo 0 (zero) il pericolo per gli under 20 (tutti i ragazzi in età scolare) senza patologie mortali
La macro pentola del Governo italiano (ma non solo) è stata quella di considerare questo virus “da subito” una pandemia, ma solo dal punto di vista della comunicazione! A fine gennaio 2010, infatti, mentre tutto il mondo è giustamente in fibrillazione per il VGM Cov-sars-2 l’informazione sui media italiani e (stranissimo) persino la propaganda pubblicitaria di prodotti di largo consumo poggiano tutte sull’attualità della pandemia, i primi due pazienti-zero cinesi atterrano il 23 gennaio all’aeroporto di Milano senza che nessuno li controlli. L.X.M.ha 66 anni, sua moglie, H.Y. ne ha 65. Vivono a Wuhan (!), l’epicentro in Cina, e con un gruppo di connazionali decidono di comprare un «pacchetto» della Kuoni per un tour in Italia. Il 28 i primi sintomi, il 31 la conferma: è Cov-sars-2.
Preso in contro piede, non avendo preso nessun provvedimento in nessun aeroporto italiano, ecco un'altra pentola del Governo: l’Italia è il primo Paese al mondo a bloccare i voli in arrivo dalla Cina. Ma il coperchio? Non c’è.
E così a marzo, chi la fa l’aspetti: Fiji, El salvador, Iraq, Kuwait, Seichelles, Giordania, Arabia saudita, Madagascar, Libano, Trinidad e Tobago, Israele, Marocco, Spagna, Austria, Stati Uniti, Grecia bloccano i voli da e per l’Italia. E sospendono i voli per l’Italia compagnie aeree come Turkis Airlines, Rayanair, British Airways. Come gode il nostro turismo, e quanto di economia vi gira attorno!
Ma veniamo alla prossima pentola: rammentate i punti f) e g)? Ebbene, quando arriva il momento che i contagi crescono come viene risolto il problema dell’affollamento degli ospedali? Spostando gli esuberi nelle Case di riposo per anziani!
Geniale. Altro meraviglioso eccesso di zelo logistico di Commissione di esperti e Governo, sempre a copertura delle inefficienze, e nuova pentola senza coperchio. Un poco come mettere benzina su un covone di fieno e lanciare il cerino acceso? Sì, decisamente sì.
Con ciò l’Italia sale sul (temporaneo) podio del numero dei decessi a livello mondiale, come la Svezia peraltro che aveva optato per la stessa pentola logistica. Il virologo Anders Tegnel, quello che ha consigliato al Governo svedese di non imporre le mascherine e di non fare nessun lockdown, riconosce che l’alto numero dei decessi là “sono dovuti a delle falle che purtroppo ci sono state nella protezione delle Case di cura, dove appunto c'è stato il più alto numero di morti, come avvenuto anche nel Regno Unito”.
Vogliamo un’altra pentola senza coperchio? E' la martellante comunicazione, mattino e sera, sull’andamento del virus! Fomentatrice di ansie, paure, isteria e depressione.
Certamente non è “fresca di giornata”. Da decenni infatti si parla delle armi batteriologiche e quindi non c’è un Paese al mondo che, sui virus, non abbia fatto un pensierino. Inoltre l’Italia è dal 26 settembre 2014 “capofila delle strategie e campagne di comunicazione vaccinali nel mondo” (vedi sito AIFA, ne abbiamo già parlato in questa rubrica).
Possibile, sempre per l’esuberante eccesso di zelo nel dna dell’Italiano doc, che il Governo italiano si sia fatta scappare anche l’opportunità di prendere Tre piccioni con una fava? Svolgere il ruolo di capofila per l’apposita campagna vaccinale; migliorare l’appeal elettorale dei Partiti della coalizione di Governo con l’ossessiva comunicazione tutta a vantaggio delle salute pubblica; informare i Cittadini delle misure per contenere il virus (mascherine, igienizzanti, lockdown alla cinese ecc.).
E il coperchio? Non c’è! Cosa infatti succede? A Differenza della Svezia, dove il rapporto mentale degli Svedesi con il virus (va bene il distanziamento e le precauzioni, ma non facciamone motivo di isteria generalizzata) è pressappoco quello che abbiamo tutti noi italiani con il pericolo di incidente stradale; qui in Italia, invece, la musica mentale è ben diversa.
Intanto si è creata una pandemia mentale: moltissimi sono convinti che ora moriranno del virus (mediaticamente le altre cause di morte sono scomparse) e cosa succede ai primi sintomi di un raffreddore? Quasi un infarto. E a quelli di una normale influenza? Il terrore assoluto:
- x) se si ammala anche lievemente la mamma (caso visto in TV) si mette in auto-quarantena in una stanza, e la restante famiglia in auto-quarantena di gruppo nell’altra;
- y) se si ammala il nonno? Subito in Ospedale (casi sempre più visti negli Ospedali) motu proprio, se vive da solo; velocemente portato dai familiari conviventi… perché non si sa mai.
E così, il coperchio della logistica ospedaliera salta: non per l’aumento dei casi gravi in terapia intensiva, ma per l’aumento dei casi lievissimi e lievi (!) che stanno intasando i Pronto soccorso, e che normalmente uno risolveva a casa sua senza nessun patema d’animo durante le precedenti influenze virali da coronavirus.
Occhio che qui si corre il rischio che tornino in mente le Case di risposo…
Infine la pentola che ha messo con le spalle al muro il Governo italiano: il crollo verticale dell’economia. Il governo punta a ridurre svaghi e spostamenti, con l'ipotesi di un coprifuoco nazionale e la chiusura di bar e ristoranti alle 18 in modo che i cittadini si muovano solo per studio e lavoro, ma secondo Confesercenti le nuove disposizioni porterebbero alla chiusura di altre 20mila attività commerciali.
In questa dimensione economica così desertificata - soltanto ora (sembra ma ne dubito) considerata, nelle intenzioni dichiarate dal Governo nel prendere le prossime misure antipandemiche, perché prima di tutto era “la salute degli Italiani” - ci si sta accorgendo che se l’Italiano non mangia (perché ai domiciliari non tutti possono fare smart working e ricevere bonifici online per ordinare online la roba da mangiare) non sta bene in salute. Per cui chi dovrebbe proteggere la salute dovrebbe aver compreso (il condizionale è d'obbligo) che togliendo le occasioni di lavoro, in realtà l’affossa!
Purtroppo anche qui non c’è coperchio che tenga: ridurre le attività commerciali è mortale per l’economia italiana, ma d’altra parte come può il Governo ammettere di aver sbagliato? In 70 anni non si è mai visto. Non è possibile. Darebbe ragione alle Opposizioni. Quindi avanti march, a danno degli amministrati.
E qui cominciano ulteriori problemi difficilissimi da affrontare con tutte queste pentole-matriosca che si affollano una dentro l'altra. Perché le persone senza lavoro e soldi vedono ridurre la propria sopravvivenza, non mangiano, si ammalano e naturalmente protestano con forza come alternativa al suicidio (peraltro in aumento: da marzo 71 riusciti e 46 tentati). La protesta sociale bolle in pentola, e pensate che il Governo abbia il coperchio? Purtroppo, no: non c'è. E non sapendo come far fronte a questo (vedremo a breve, penso) la classica via d’uscita è la repressione di chi protesta.
A bocce ferme, fuori dalle isterie di una pandemia mentale indotta dalla comunicazione governativa e che ha contagiato lo stesso Governo, cosa dovremmo fare nella “sostanza” e nella “forma”?
Nella "sostanza" ce lo dice il Prof. Giorgio Palù, professore emerito all'Università di Padova: ordinario di Microbiologia e Virologia, ed ex- presidente della Società europea di Virologia. Intervistato dal Corriere della sera di sabato 24 ottobre dice cose importanti su gravità del virus e sui futuribili lockdown governativi.
Giorgio Palù: «Ecco, parliamo dei casi (in aumento), intendo le persone positive al tampone. Fra questi il 95% non ha sintomi quindi non si può definire malato, punto primo. Punto secondo: è certo che queste persone sono state “contagiate”, cioè che sono venute a contatto con il virus, ma non è detto che siano “contagiose”, cioè che possano trasmettere il virus ad altri. Potrebbero farlo se avessero una carica virale alta, ma al momento con i test a disposizione, non è possibile stabilirlo in tempi utili per evitare i contagi. Quello che conta veramente è sapere quante persone arrivano in terapia intensiva: è questo il numero che dà veramente la reale dimensione della gravità del contagio. In ogni caso questo virus ha una letalità relativamente bassa, può uccidere, ma non è la peste. Sono contrario (ai lockdown) come cittadino perché sarebbe un suicidio per la nostra economia; come scienziato perché penalizzerebbe l’educazione dei nostri giovani, che sono il nostro futuro. E come medico perché vorrebbe dire che malati, affetti da altre patologie, specialmente tumori, non avrebbero accesso alle cure. Tutto questo a fronte di una malattia, la Covid-19, che, tutto sommato ha una bassa letalità. Cioè non è così mortale. Dobbiamo porre un freno a questa isteria».
Nella "forma", invece, lo ribadiamo spesso in questa rubrica, e ce lo confermano altre osservazioni del Professor Palù. La chiave per capire cosa e come fare ce la dà l’immagine-sintesi che vede lo Stato come un cassonetto della spazzatura indifferenziata di tutti i rifiuti sociali (economici, politici e culturali).
In questo contenitore: come pensate che possano andare a buon fine le iniziative che il Governo si vanta di aver preso o di dover prendere in questa emergenza? Non è forse logico e plausibile che, gettate nella spazzatura sociale indifferenziata, nonostante gli eccessi di zelo e buona volontà diventino anch’esse spazzatura?
Il Corriere della Sera, ad esempio, ha chiesto al Professor Palù: “Parliamo adesso di quel 5% di persone positive al tampone e con sintomi gravi. Che fine fanno? E: “Come funziona l’assistenza domiciliare delle persone positive?”.
Viste le risposte, se le ascoltiamo con le orecchie del Governo, quasi quasi vien da dire manzonianamente: “…e lo sventurato rispose”.
Giorgio Palù: «Chi ha sintomi gravi (polmonite, ndr) viene ricoverato. Ma ci sono anche i “ricoveri sociali”, mi informano i clinici. Persone che hanno disturbi lievi, ma non possono stare a casa perché sono soli o perché possono infettare altre persone in famiglia o perché sono poveri e non sanno dove andare. (Dell’assistenza domiciliare) Se ne dovrebbero occupare i medici di famiglia, ma non esistono regole e protocolli che li orientino nella scelta delle terapie. Sono lasciati soli».
Come volevasi dimostrare (le sottolineature sono nostre). Ogni azione di questo, ma anche degli ingenui prossimi Governi saranno spazzatura fino a che non passeremo alla raccolta differenziata "per funzione" del sociale economico politico e culturale in appositi contenitori. Contenitori che concettualmente, astrattamente, ci sono già: rispettivamente Mercato, Stato e Scuola. Ma che legislativamente, concretamente separati l’uno dall’altro per funzioni specifiche, non ci sono ancora.
Finché continuiamo a vivere nella discarica a cielo aperto di rifiuti sociali che è il nostro sistema antisociale (ma siamo mondialmente in ottima compagnia), e che pratica solo questa raccolta indifferenziata dall’Unità d’Italia, diventare spazzatura è il destino inevitabile di ogni iniziativa economica, politica e culturale.
In questi ultimi giorni si è distinto per grinta il Governatore della Campania Vincenzo De Luca, severo nel sollecitare l’azione del Governo. Tuttavia, considerata la concreta situazione sottostante (ovvero che tutti noi operiamo in un sistema che è una discarica dell’indifferenziata sociale) farebbe forse meglio a rivolgersi a San Gennaro.
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