IĆ²mla pulida e Ponte Morandi: un confronto per riflettere sul sistema
19/07/2020
di Andrea di Furia
Rammento tornando a circa 30 anni fa, ossia il tempo che impiega Saturno a circumnavigare il Sole, la campagna per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani di Imola, in Emilia-Romagna, tutta giocata in termini dialettali (Iòmla pulida) per essere più vicini alla gente comune e poi lo confronto con questo 2020.
Mentre con la campagna di sensibilizzazione Iòmla pulida si era all’avanguardia nelle raccolta differenziata dei rifiuti urbani in Italia, 30 anni dopo - se pensiamo a come la struttura del sistema attuale raccoglie i rifiuti sociali economici, politici e culturali... ci troviamo ancora alle prese con la loro preistorica raccolta indifferenziata.
Ogni Governo rilascia “rifiuti sociali” che poi restano non smaltiti nel cassonetto unico dell’indifferenziata: lo Stato. Pensiamo al rifiuto corruzione o al rifiuto burocrazia che di Governo in Governo si sono ingigantiti nel secolo e mezzo che ci separa dall’Unità d’Italia. Rifiuti che impediscono, anche contro la volontà dei Parlamentari, un esercizio democratico dei loro compiti istituzionali.
Tradotto per chi ancora non osserva questi fenomeni: il Parlamento è un’Istituzione mutilata nelle sue prerogative, che non può esercitare l’attività per cui è nato non a causa di cattivoni tirannici che lo opprimono e mettono in galera i Parlamentari, ma a causa del “rifiuto sociale burocrazia” che ormai deborda dal cassonetto dell'indifferenziata Stato.
Un esempio a chiarimento: il decreto di legge n. 1874, approvato giovedì 16 luglio attraverso la fiducia al Governo, con 159 voti favorevoli e 121 contrari. Decreto cosiddetto “Rilancio”, di conversione con modificazioni del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza da COVID-19, nel testo licenziato dalla Camera.
Dicevamo la burocrazia? Ecco, il Decreto rilancio ha 250 articoli di legge scritti in perfetto burocratese, licenziati dalla Camera dei Deputati, da esaminare. Il Senato ha 5 giorni per approvarli: 50 articoli di legge a giorno moltiplicati per i rappresentanti dei Partiti presenti in Parlamento. Risultato: impossibile in questi tempi ristretti esaminare il decreto.
Il Governo, che non si fida dei suoi Cittadini tanto da mandarli ai domiciliari anche quando e dove non serve, chiede attraverso il Parlamento la fiducia ai Cittadini… che non si fidano più del Governo.
Governo che ha fretta di essere fiduciato per continuare a trattare dei massimi sistemi nella mongolfiera europea mentre a terra i Cittadini vengono abbandonati a parenti e amici, se li hanno. Governo che parla di miliardi che arriveranno (se!?!) nel 2021, mentre di miliardi i Cittadini hanno bisogno adesso.
Governo che promette aiuti dalla mongolfiera europea… che per parte sua ne limita consistenze, tempi e modi. Governo che si comporta nel classico modo di quelli precedenti. Ci mette mesi per prendere decisioni che dovevano essere prese anni prima, scarica sulle emergenze e sui privati le proprie responsabilità che sempre il rifiuto sociale burocrazia impedisce di assumere.
Governo che rappresenta in toto la situazione dello Stato: Stato come cassonetto unico per la raccolta indifferenziata della spazzatura sociale, e Governo che suo malgrado è altrettanto indifferenziata spazzatura.
Da questo punto di vista – l’unico realistico, peraltro sul loro operato – tutti i Governi italiani dal 1861 ad oggi sono stati Governi spazzatura a causa della struttura del sistema sociale, condizinante la loro opera anche se inosservato. E se vogliamo un esempio di quanto detto pensiamo solo al Ponte Morandi, o viadotto Polcevera, crollato il 14 agosto 2018.
I problemi di corrosione e degrado erano noti fin dal momento della sua costruzione nel 1963-67 e le ipotesi di intervento furono sempre rimandate dai vari Governi. Qui per inciso va detto che ogni Governo si caratterizza per una ristretta e diversa definizione delle sue priorità, per cui ogni cosa lasciata dal precedente Governo va persa: chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato.
Nel 2006 l'architetto spagnolo Santiago Calatrava propose la demolizione e la ricostruzione del ponte con una nuova struttura in acciaio; tuttavia, considerata l'importanza del viadotto e gli effetti che avrebbe comportato la sua chiusura, il progetto fu rifiutato dalla Società Autostrade per l’Italia S.p.A., ex IRI statale, privatizzata nel 1999 e nella forma attuale dal 2003. ASPI Ha come attività la gestione in concessione di tratte autostradali nonché lo svolgimento della relativa manutenzione. Fa parte del gruppo Atlantia, che ne possiede l'88,06% del capitale sociale e che, come principale azionista, fa riferimento alla famiglia Benetton attraverso la Holding Sintonia.
Il Governo del tempo che fa? Pur sapendo si lava le mani con la privatizzazione, perché ha altre priorità. Mossa miope dal punto di vista della realtà del ponte (della durata pluridecennale dei materiali di un viadotto), ma pilatesca furbata da quello del Governo privatizzatore di fine millennio, considerando (in 5 anni) la sua durata massima.
Governo che dovrebbe comunque controllare il Privato manutentore… ma non lo fa. Tutti oggi bacchettano i Benetton che hanno fatto solo i loro interessi. Nessuno o quasi bacchetta il Governo colpevolmente rilassato sulla fiducia dei controlli dei Governi precedenti… pur sapendo di non essere in grado di controllare alcunché: non la burocrazia o la corruzione, non la criminalità organizzata da cui ormai è quasi interamente sostituito nella gestione delle tre dimensioni sociali. Se approfondite, si dimostra meno efficiente ed efficace di Mafia, Camorra, ‘Ndrangheta anche sul piano degli scambi internazionali.
Con questo si vuole solo far notare una cosa ovvia, ma sottovalutata dai più che sterilmente si lamentano per dare aria ai loro denti sociali: un Governo che si occupa di Economia e di Politica e di Cultura è per la natura stessa delle cose molto meno efficiente e agile della Criminalità che pensa solo alla sua propria economia.
Il Governo invece ha le mani legate dall’intreccio che si crea nella raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale: ricattato dai gruppi dominanti della Cultura, della Politica, dell’Economia. Lo Stato della spazzatura indifferenziata, che esprime ogni Governo dall’Unità d’Italia, è definibile come lo Stato del ricatto continuo… come anche la vicenda del Ponte Morandi ha mostrato a più riprese, e come mostrerà anche alla fine.
Ricatto dei Politici favorevoli ad ASPI dei Benetton e ricatto dei Politici favorevoli a togliere ad ASPI la Concessione; ricatto giudiziario favorevole ai Benetton e contrario al Governo minacciato da una marea di miliardi (23) di risarcimento; ricatto dei Lobbisti favorevoli ai Benetton e ricatto dei Lobbisti contrari ai Benetton perché favorevoli ad altri utili investitori privati.
Tutta spazzatura pre-elettorale che molto probabilmente scontenterà il Cittadino ormai in balia di Governi sempre più slegati dal mandato elettorale e sempre più legati agli interessi sovranazionali: la mongolfiera Europa Unita e le altre varie Agende mondiali: alimentari, industriali, tecnoscientifico-mediche.
Governo spazzatura. Governo del ricatto continuo nello Stato spazzatura, nello Stato del ricatto continuo. Pensiamo solo a come tutto si paralizza e diviene difficile in tempo di elezioni. Guardate il responsabile olandese interlocutore di Conte, che sta pensando alle elezioni domestiche e non al problema intereuropeo. Ma non è stato così anche per la Germania della Merckel, la Francia di Macron e così in tutti i Paesi membri?
Come si fa a gestire con i tempi della Politica l’Economia tecnoscientifica odierna? E’ impossibile! Già lo aveva chiaramente detto Adriano Olivetti nel suo L'Ordine politico delle Comunità che dovrebbe essere conosciuto a memoria da qualsiasi politico degno di questo nome e di questa professione.
Di fatto ora è l’Economia tecnoscientificodigitale che governa i Governi nazionali, sancendo il passaggio dalla Società liquida a traino predominante politico alla Società gassosa a traino predominante economico.
Come si fa a gestire la Cultura con i tempi strettissimi di un Governo politico? E’ impossibile! Già lo dimostra la tela di Penelope delle 152 riforme della Scuola.
Come si fa a gestire la Politica quando il Governo è impegnato a gestire anche le riforme della Scuola e persino le politiche economiche? E’ impossibile! Già lo dimostra l’incomunicabilità dei Politici separati in Parlamento sulle posizioni dei rispettivi Segretari di Partito e dei suoi lobbisti ed esperti del momento.
Con lo Stato cassonetto "unico" della spazzatura sociale indifferenziata - che ormai deborda incontrollata e non garantisce più nulla di etico, di sociale, di utile né con l’azione economica, né con l’azione culturale e tantomeno con l’azione politica sempre più inconsistente – non possiamo che aspettarci sempre le stesse cose antisociali di cui tutti si lamentano e che criticano sterilmente.
Dispiace per le vittime del Ponte Morandi; dispiace per i tanti morti che si potevano salvare senza misure anticovid-19 da crudeltà mentale; dispiace per un’economia che tristemente ci sta salutando con la manina mentre affoga nel vortice dei tempi tecnici politici in attesa dei miracolisti proclami che vengono megafonati dalla mongolfiera europea.
Se non passiamo alla raccolta differenziata dei rifiuti sociali tridimensionali (economici, politici, culturali) nei rispettivi cassonetti dedicati – licenziando una buona volta la retorica dell’alta politica nello Stato della spazzatura sociale indifferenziata – e non facciamo come Iòmla pulida di 30 anni fa, ci ritroveremo tra trent’anni con gli stessi problemi di oggi ingigantiti. Più altri problemi freschi di annata insolubili, perché nessuna delle tre dimensioni sociali ha un suo ambito con relativa autonomia che possa risolverli.
Oggi lo sviluppo della dimensione Economia dovrebbe aiutarci in questo passaggio, ma invece lo ostacola. Prevale l’interesse personale delle poche decine di Privati che posseggono l’economia mondiale e il disinteresse delle masse che prioritariamente si arrabattano per sopravvivere in un mercato del lavoro, se c’è, che li vede solo come utili schiavi.
Per questi unilaterali interessi, invece che passare alla raccolta differenziata del sociale tridimensionale si è passati dalla Società liquida risorgimentale a predominio politico all’attuale Società gassosa a predominio economico.
Invece l’Economia ci dà, nell’essenza e nella pratica, una visione differenziata dei vari ruoli: produttore, distributore, consumatore ad esempio. Dite voi se affidereste il vostro lavandino a un elettricista o a un netturbino invece che all’idraulico. Mai lo fareste, nella dimensione economica la capacità di fare il lavoro è determinante.
Adesso pensate un Pirla qualsiasi al Governo che si occupa di Scuola senza mai averci lavorato, un altro Pirla qualsiasi che si occupa di Sanità senza saperne un tubo e avrete, retrocedendo storicamente al 1861, la maggioranza dei Politici con incarico di Governo in Italia.
Accettano l’incarico senza saperne un tubo, spendono soldi dei contribuenti per attorniarsi di specialisti, sono vittime dei lobbisti del momento. Questa è la realtà, triste, dello Stato spazzatura indifferenziata: una realtà senza futuro, come ormai sanno i nostri giovani a livello di vaga sensazione che poi immettono nelle loro canzoni e nei loro comportamenti, che ne sono spesso il riflesso incosciente.
Occorre un Governo che si occupi esclusivamente della dimensione politica: gli serve solo il cassonetto Stato per la raccolta differenziata dei rifiuti politici relativi ai diritti e doveri nella Comunità dei Cittadini.
Occorre poi un’altra istituzione diversa dal Governo che si occupi esclusivamente della dimensione culturale: le serve solo il cassonetto Scuola per la raccolta differenziata dei rifiuti culturali relativi all’educazione e formazione di talenti e qualità delle singole Persone.
Occorre infine un’altra Istituzione diversa dalle precedenti due che si occupi esclusivamente della dimensione economica: le serve solo il cassonetto Mercato per la raccolta differenziata dei rifiuti economici derivanti dalla produzione, circolazione e consumo delle merci e dei servizi sul Territorio (locale, nazionale e mondiale).
Vogliamo un po’ di bene al nostro attuale e ai futuri Governi: risparmiamo loro le figuracce antisociali dovute al loro impegno a riformare quasi annualmente la Scuola; al loro impegno ad aumentare geometricamente il debito pubblico; al loro impegno ad arrivare in ritardo su qualsiasi cambiamento richiesto dalla dimensione economica locale e globale.
Facciamo partire la campagna Italia pulita per ristrutturare il sistema sociale, per sensibilizzare la gente comune (ovvero tutti noi Governo compreso) alla raccolta differenziata dei rifiuti sociali tridimensionali nei tre cassonetti dedicati: avremmo dieci, cento, mille tragedie come il Ponte Morandi risparmiate.
Non solo. Potremo finalmente tornare a vedere quel positivo futuro che oggi è completamente sommerso e soffocato dai sacchi della raccolta indifferenziata del sociale.
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