Punto & Virgola

I Voucher del Governo e Jessica Rabbit

Errare è umano, perseverare è diabolico


19/03/2017

di Andrea di Furia

Una frase storica di Jessica Rabbit è: “Non sono cattiva, mi disegnano così”. Detta con altre parole… è la stessa frase che ha pronunciato il Presidente Gentiloni spiegando la decisione di eliminare i Voucher: "Lo strumento dei voucher si era deteriorato e non era uno strumento attraverso il quale, se non per situazione molto specifiche, si poteva dare una risposta efficiente e moderna. Avevamo la risposta sbagliata a un esigenza giusta, e all'esigenza ora ci rivolgeremo con un confronto già nelle prossime settimane con le parti sociali e il Parlamento", ha proseguito il Presidente del Consiglio dei Ministri.

Mentre tutti quelli che hanno visto il film "Chi ha incastrato Roger Rabbit" (che mischiava realtà filmica a cartoni animati) conoscono chi ha disegnato Jessica Rabbit costringendola in quelle esuberanti forme e in quei comportamenti, nessuno degli Italiani si pone il problema di chi ha disegnato così i voucher del governo: ossia cosa li ha costretti in quelle forme sbagliate e in quei comportamenti ondivaghi.

Ora, se volete seguire i ragionamenti di pancia di chi si divideva sul referendum della Camusso, pro o contro i voucher, siete liberi di perdere il vostro tempo come più vi aggrada.

Se viceversa volete afferrare anche solo per un lembo il sistema sociale moderno - quello dei voucher prima salutati come la soluzione di tutti i problemi e adesso, dopo pochissimo tempo, incriminati di ogni possibile nefandezza –  dovete prestare orecchio alle caratteristiche strutturali del sistema. Specialmente se vi interessa progettare un sociale sano e pulito che regga alla prova bucato.

Svariatissime volte abbiamo mostrato che c’è un processo imput-ouput ineludibile nel sociale, un meccanismo automatico che trasforma qualsiasi buona iniziativa nel suo contrario: indipendentemente da chi lo propone e dalla sua intrinseca bontà.

Questo dei voucher è uno delle migliaia di casi che si possono portare ad esempio. Pensiamo solo alla riforma pensionistica Monti-Fornero che ha rallegrato per anni la vita di circa 350.000 esodati al netto dei troppi suicidi, e che è una delle cause principali per cui un ragazzo su due oggi è disoccupato.

Un altro caso l’abbiamo trattato la volta scorsa a proposito del Reddito di Base nelle idee della Human economy: nel tritacarne sistemico sociale entra un imput che vorrebbe soccorrere le Persone ed esce un auput pro-dittatura bancocentrica. Più bianco non si può nemmeno col candeggio.

Altri ancora, e con maggior senso artistico sociale e humor, li abbiamo illustrati nella nostra trilogia: Mail da Furbonia, Daily Horror, Inviato speciale collana il Calice e il Sole, edizioni Cambiamenti.

Tornando al governo e ai voucher: si voleva dare con i voucher una risposta corretta ad una esigenza sociale sentita, eppure... dopo pochissimo tempo ciò che si riteneva corretto si è rivelato la risposta sbagliata. Qui sta il rovesciamento inevitabile causato da quel processo ineludibile di cui dicevamo.

 


Così come quando infilo una bistecca nel tritacarne mi esce fuori il magro, allo stesso modo quando infilo una qualsiasi iniziativa nel sistema attuale strutturato a 1 Dimensione sociale predominante sulle altre due - e questa strutturazione "a 1D" è la madre di tutti i nostri problemi sociali! - ecco venir fuori, estruso, il suo contrario.

Ingaggio come governo un lotta senza quartiere alla corruzione nel sistema sociale strutturato a 1D… e la corruzione mi si triplica in men che non si dica. Mi impegno dal 2000 per una crescita esagerata dell’1/2% [servirebbe del 40% in realtà] e ottengo uno striminzito (forse taroccato) 0,2% medio… per tre lustri di seguito!

Tutto ormai finisce così: qualsiasi riforma diventa deforma, qualsiasi crescita diventa contrazione; qualsiasi iniziativa pro-lavoro diventa pro-disoccupazione. E così accade a qualsiasi cosa noi immettiamo nel tritacarne sociale che chiamiamo sistema: in un sistema che è “strutturato a 1Dimensione dominante sulle altre due”.

L’accresciuta velocità con cui i voucher sono abortiti ci dice anche - diversamente dal passato, quando dominava la più lenta dimensione politica sulle altre due – che l’attuale sistema sociale a 1D, dominato dalla dimensione economica, non dà più tempo di rimediare a nessuno: vedi le Banche che esplodono.

E l’Europa Unita a 2 velocità di cui si sta parlando da tempo ne è un’ulteriore conseguenza: i Paesi che reggono il ritmo continuano, gli altri si accodano più lenti. Né può escludersi che ci possa a breve pervenire un’Europa Disunita a 3 velocità, a 4 velocità e così via.

Anche questa situazione denuncia che l’Europa, nata “unìta” come imput, va “in pezzi” come output: ossia si trasforma nel suo contrario - certo nei tempi dovuti rispetto ai voucher - non appena il sistema sociale a 1D la tritura a dovere.

In realtà, questo “contrario di ciò che vogliamo” deve cessare di essere sempre una sorpresa. Di quante altre migliaia di sorprese abbiamo bisogno per afferrare il meccanismo che sta dietro un sistema sociale strutturato a 1Dimensione sociale dominante sulle altre due? Quante altre migliaia di “cose che si ritenevano corrette” devono rivelarcisi, poco dopo, come "la risposta sbagliata"?

Se continuiamo a dare la colpa alla Le Pen, ai 5 Stelle, a Trump, a Putin, al Papa, ai disonesti, ai corrotti… che sono tutti sintomi precisi della malsana e antisociale “strutturazione sociale a 1D dominante sulle altre due” [oggi l’Economia che domina Politica e Cultura] ci meritiamo tutto ciò che accade: imperialismo, militarismo, isolazionismo, liberismo, comunismo, egoismo, pupulismo, speculazionismo, ecceterismo...

Come i frutti dipendono dal tipo di albero - le mele dal melo, ad esempio, e i pinoli dal pino - così non si possono pretendere "frutti sociali" da un albero (il sistema strutturato a 1D) che è eminentemente "antisociale". Se non ce ne accorgiamo è perché ci auto-rendiamo ciechi alla realtà sociale stessa. Sogniamo la realtà credendo di viverla coscientemente… e restiamo analfabeti sociali di ritorno.

La struttura sociale può essere o favorevole alla socialità o favorevole all’antisocialità. E ciò dipende dalla sua strutturazione e da null’altro: non dagli uomini né dalle loro iniziative.

E questo è quanto ancora non entra nelle teste vuote che ci governano, ma neppure in quelle che ci educano. La Scuola sotto tutela della politica e dell'economia che abbiamo, non aiuta certo in merito. Dovrebbe essere indipendente da politica e da economia, la Scuola, per avvedersene.

Così come un campo può essere il terreno adatto alla semina oppure no. Se ad esempio il campo è interamente asfaltato, lì il grano non lo puoi seminare neppure se fossi la Divinità scesa in Terra. Se vuoi seminare... devi cambiare struttura. Non i semi, i concimi, gli agricoltori o i meteorologi!

Allo stesso modo, nel sociale devi cambiare sistema se i suoi frutti sono anrtisociali. Come? Devi strutturarlo diversamente non limitarti a cambiare uomini, ideologie e programmi di partito!

Quindi rammentiamolo bene: se il sistema sociale è strutturato a 1Dimensione dominante sulle altre due questo equivale in agricoltura al campo asfaltato impossibilitato a fruttificare: equivale a un terreno sociale malsano che favorisce tutte le squilibrate derive antisociali (precarietà, insicurezza, illibertà, sfruttamento, finanziarizzazione della vita, ecc.).

Se viceversa il sistema sociale viene portato ad essere strutturato a 3Dimensioni autonome (dunque nessuna delle tre è dominata dalle altre due!) allora equivale al campo agricolo capace di fruttificare. È, questo a 3D, il sistema sociale che favorisce in modo armonico e sereno tutte le possibili evoluzioni equilibrate e sane che oggi servono.

È la Società tridimensionale dei tempi nuovi di cui scrivo da tempo anche su questa rubrica. Società tridimensionale non del futuro prossimo o remoto che sia, ma proprio dei nostri tempi! Sistema sociale strutturato a 3D che è necessario e urgente attivare adesso: a inizio terzo millennio.

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