L'Editoriale

Fra offese, minacce e ripicche l'Europa si sta giocando il futuro

E l'Italia? Se tornasse alla sovranità monetaria potrebbe nuovamente competere con i grandi


26/11/2018

di Mario Pinzi


Fantastico. La Commissione europea ha bocciato la nostra manovra economica, e per il deficit eccessivo ci invierà una multa miliardaria. 
Cari lettori, va chiarito che l’Unione europea ha stabilito che il rapporto deficit-Pil sia contenuto entro il 3%, e quello che il nostro governo ha presentato arriva al 2,4%, molto al disotto della quota prevista da Maastricht. 
L’offesa di Pierre Moscovici è ingiustificata, e proprio per questo motivo la multa miliardaria che rimanderemo al mittente potrà essere nascosta sotto i tappeti che gli invieremo gratuitamente. 
La verità è che per fregare l’Italia, la Commissione europea non guarda ai parametri stabiliti dalla Ue, ma a quelli del Fiscal compact, che è un trattato intergovernativo firmato nel 2012 dal loro fedele suddito Mario Monti. 
Il trattato prevede il pareggio di bilancio e può essere applicato solo se è compatibile con la situazione economica di quel Paese. 
Il Fiscal compact è stato creato per la tenuta dell’euro ed è in netto contrasto con i principi di Maastricht e Lisbona, che hanno l’impegno di far raggiungere la piena occupazione, la prosperità dei popoli e la conquista del progresso sociale. 
La domanda che sorge è la seguente: come mai la Germania non viene multata per il suo surplus commerciale che dura oramai da parecchi anni?  
Oddio, il nostro Paese ha un avanzo primario permanente. Insomma, pur riconoscendo il nostro grande debito, per la collettività l’Italia spende meno di quanto incassa, e proprio per questo motivo i suoi conti sono in ordine. 
Questa Europa si era presentata come la soluzione di tutti i problemi, ma in breve tempo si è compreso che portava in seno una vera dittatura. 
La distruzione della famiglia ha indebolito le nostre anime e abbiamo perso i valori che hanno reso grande l’Italia. 
Aver smesso di credere nella nostra bandiera, nelle nostre tradizioni e nella forza della famiglia ci ha portato a un calo demografico che ci sta annientando. 
Questo progetto unitario fondato su basi finanziarie non può essere condiviso da tutti i cittadini, e proprio per questo motivo, oltre al crollo dell’Unione, farà scorrere molto sangue nelle piazze e tutti i nostri politici, nessuno escluso, dovrà vergognarsi d’essere nato. 
L’Europa, per concretizzare il proprio potere, attraverso la moneta unica sta sgretolando la cultura dei popoli e con questo comportamento ha innescato una rabbia che può sfociare in guerriglia.  
E’ curioso notare come il comportamento arrogante che sta subendo l’Italia presto obbligherà Juncker a decretare il fallimento dell’Europa. Ancora più curioso sarà vedere la faccia di Moscovici quando riceverà la montagna di tappeti colorati che Salvini gli invierà come regalo natalizio.  
Questa Unione è sotto gli occhi di tutti, e la sua arroganza ha stancato in maniera trasversale la maggioranza dei cittadini europei. 
Sottostare al Fiscal Compact è un’eresia che non può essere accettata.  
L’Italia deve tornare alla Lira, e le banche invece di ridurre il credito lo dovranno aumentare. 
In passato il nostro Paese per sostenere gli sprechi della politica svalutava la propria moneta, ma abbracciando l’euro ha perso l’escamotage che, nonostante la dissennatezza della politica, lo faceva crescere.  
Fin dall’inizio risultò chiaro che, perdendo la leva della svalutazione, il mondo politico si sarebbe dovuto trasformare da sprecone a parsimonioso per ridurre drasticamente le tasse e continuare a crescere.  
Creare una moneta unica per un gruppo di Paesi così diversi tra loro senza realizzare un’unione fiscale, utile a sostenere le aree che potevano necessitare di un momentaneo aiuto come è accaduto alla Grecia, è un errore che non si può perdonare.      
Un altro errore che non si può accettare e quello di valutare la salute di uno Stato per il debito pubblico trascurando quello privato, e questa errata valutazione, cari lettori, è stata imposta dall’asse franco-tedesco. 
Basta stimare questi macroscopici errori per comprendere quanto sia dannoso per noi restare nell’Unione.   
Insomma, il dissenso in Italia sta assumendo i connotati della rivolta, e questo è un segnale che può diventare molto, molto pericoloso.    

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