Punto & Virgola

Fede nella Scienza e fede nella Politica: virtù o errori?


29/08/2022

Se diamo retta al Sommo Dante, di cui abbiamo celebrato l’anno scorso i 700 anni dalla sua morte nel 1321, aver fede nella Scienza e nella Politica… sono errori. Nel canto XXVI della Divina Commedia, ai versi 118-120, Dante ascolta Ulisse dire ai suoi compagni prima di superare le Colonne d'Ercole e navigare verso l'ignoto:

 “Considerate la vostra semenza,

fatti non foste a viver come bruti,

ma per seguir virtute e canoscenza”.


“Canoscenza”, ovvero conoscenza, è l’esatto opposto di fede.

Cosa vuol dire, infatti, aver fede in Dio, nella Provvidenza, nei Valori umani, nella Democrazia, nella Scienza? Vuol dire avere una credenza piena e fiduciosa che procede da intima convinzione o che si fonda sull’autorità altrui più che su prove positive.

E cosa vuol dire ricercare la conoscenza? Affrontare con coraggio l'ignoto? Vuol dire ricercare la cognizione esatta e precisa di una cosa su prove positive.

Facile riconoscere, soprattutto per esperienza diretta, che aver fede nella Politica, o in un Partito, è un errore grossolano: nei 70 anni di storia italiana le delusioni straripano. Più difficile riconoscere che anche aver fede nella Scienza (oggi è meglio dire la Tecnologia) è un errore: esempi come la bomba atomica o gli armamenti di ultima generazione non mancano.

Più difficile perché la Scienza nella nostra epoca materialistica ha sostituito la Religione. Secoli fa se uno si ammalava si raccomandava a Dio, oggi si raccomanda al tecnoscientifico vaccino. Ho un caro amico che non vede l’ora di farsi il vaccino di ultima generazione, con lo stesso atteggiamento di chi, per evitare la malattia, si fa togliere preventivamente un organo sano.

La cosa poi si complica per effetto della struttura UNIdimensionale del sistema sociale, come nel caso dell’emergenza Cov-Sars-2 che ci ha allietato ultimamente, in cui impulsi culturali, impulsi scientifici e impulsi economici si intrecciano continuamente: ci è infatti stata chiesta una fede cieca nella Scienza sia dagli Scienziati, sia dai Politici, sia dagli Economisti (Bill Gates ecc) sull’efficacia salvifica non solo dei vaccini, ma anche delle misure cliniche e sanitarie.

Poi si scopre che questa Scienza non è poi così sicura delle proprie dogmatiche convinzioni: nel 2020 Repubblica Salute nell’articolo Coronavirus: non prendete antinfiammatori per proteggervi informava come gli antinfiammatori fossero da non usare nella fase iniziale della malattia perché l’avrebbero aggravata, nel 2022 sempre Repubblica Salute nell’articolo Covid, gli antinfiammatori riducono le ospedalizzazioni: ecco quali assumere contro Centaurus ci informa che gli in antinfiammatori usati nelle fasi precoci della malattia riducono del 90% (del 90%!) le ospedalizzazioni.

Con ciò si deduce che il 90% di chi nel biennio 2020-2021 e per buona parte del 2022 non ha assunto precocemente antinfiammatori, dando diligentemente fede alla Scienza propagandata sui media H24, ha intasato gli ospedali (non la salute degli italiani, ma l’esiguità dei posti letto dedicati era la preoccupazione dei politici con le loro salvifiche quarantene) e ha subito una mortalità enormemente più pesante (preoccupazione, questa, dei pazienti) a causa dell’ignoranza di Scienziati, Politici ed Economisti.

E chi ha fede nella Politica? A settembre ci sono le elezioni e sembra che solo i Politici di mestiere abbiano fede nella Politica. Noi elettori delusi da tutti loro siamo di fronte ad una scelta di conoscenza: non votare o votare?

Tecnicamente, per la degenerazione causata dalla struttura UNIdimensionale del sistema sociale, il voto positivo (verso un partito, un programma, una Donna o un Uomo) è inutile visti i risultati fin qui ottenuti; più utile un voto negativo (vietato votare i soliti Partiti di Governo e di Opposizione, ottimo votare Partiti mai visti sulla scena politica). Voto che tuttavia ancora una volta fa appello alla conoscenza e non alla fede, perché richiede apprendere cosa sono e cosa vogliono i promotori dei nuovi simboli elettorali.

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