Punto & Virgola

Da essere femminile coronato a pollastro da spennare: è il destino dell’Italia?


16/06/2024

di Andrea di Furia

Se leggete o ascoltate gli esperti di geopolitica sul destino dell’Italia, trovate che l’iconografia dell’Italia è cambiata: dalla personificazione nazionale dell'Italia - nell'aspetto di una giovane donna con il capo cinto da una corona muraria completata da torri – si è passati alla sua “pollificazione”.

L'Italia turrita è diventata, per i nostri geopolitici più illuminati, un pollo in attesa di essere spennato o addirittura già spennato dalle varie "privatizzazioni".

Molti i papabili masterchef stellati (USA/CINA) o economici (Russia, India) nelle cui pentole fumanti si attribuisce questa golosa fine dell’Italia nel caso in cui decidesse di procedere da sola (Italexit), senza l’ombrellone dell’Eurozona, a prescindere da quanto poco Europa e molto NATO sia (questa Eurozona).

Prima di passare a verificare questa ipotesi, direi logicamente scontatissima nella testa di professori, politici ed economisti (autoctoni e non) – che ha il solo risultato di giustificare il supporto armato all’Ucraina, voluto dalla NATO, e portarci dritti dritti ad una probabile terza guerra mondiale che non è di nostro (di noi europei!) interesse ma di altri, che lo hanno palesemente e stizzosamente confessato nel loro Parlamento oltreatlantico a parole e sul campo europeo nei fatti (esplosione dei gasdotti sottomarini russo-germanici) – vale la pena osservare il sintomo del passaggio dall’immagine-sintesi dell’Italia come essere femminile all’Italia quale pollo spennato o da spennare.

L’immagine-sintesi, come si sa, vale più di mille parole... per chi sa decifrare il pensiero sociale attuale. Infatti, mentre sul lato del sistema sociale assistiamo al passaggio, sempre più fluido, da un sistema parassitario a predominio liquido politico (quando la dimensione Politica dominava su Economia e Cultura) a un sistema altrettanto parassitario gassoso economico(da quando la dimensione Economia domina su Cultura e Politica), assistiamo anche al passaggio da una residua affermazione àulica della figura umana (Italia turrita) presente ancora nel sistema liquido politico, all’affermazione rozza della figura animale più terra terra che ci sia: il pollo.

E’ il passaggio che altri chiamano dal dominio (antisociale) dello Stato al dominio (antisociale) del Mercato: nella sua attuale versione più predatoria e senza freni inibitori (politici e culturali: da tempo comprati, vampirizzati e assoggettati) che è il neoliberismo della folle "crescita continua".

Fatta questa precisazione - servita a portare in evidenza l’ignorata causa prima (il sistema gassoso finanziario-mercantile-economico a struttura UNIdimensionale parassitaria antisociale, che ha tolto i freni inibitori umani al Mercato globale) delle attuali turbolenze in Europa e in Medioriente (tanto per non fare nomi) e delle future in Estremoriente – qual è l’idea del futuro dell’Italia?

Non quella dell’autarchia o della solitudine sovranista e populista (come manzoniano vaso di coccio tra vasi di ferro francesi e tedeschi), ma parte attiva dell’Europa dove l’Unione dei "polli" nazionali fa la forza.

Dunque si torna alla mazziniana Federazione degli Stati d’Europa, indipendenti da USA e CINA, ma come ideale da perseguire nel tempo, generazione dopo generazione, in quanto adesso togliersi da sotto l’occhiuto tutoraggio USA e getta (gli alleati nella prossima guerra utile ad essa) ci trova impreparati: senza una difesa comune, senza una politica estera comune, senza una fiscalità comune ma col nodo scorsoio al collo degli aiuti interessati americani e dei suoi testimonial politici capillarmente reclutati tra i vari parlamentari nazionali degli Stati europei e regolarmente ridotti a 90° rispetto alla volontà del democratico dittatore overseas di turno: oggi Big Joe e magari domani Big Donald.

Pensiamo un attimo la tristezza dello scenario generale europeo degli ultimi due secoli: mentre nell’800 il nazionalismo liberale era politicamente “progressista” e lottava per la libertà dei Popoli e la loro autodeterminazione dalle Elite aristocratiche, nel ‘900 il nazionalismo neoliberista è diventato economicamente “conservatore” e lotta per la libertà personale dei vari furbetti del dollarino (Bill Gates&company).

Questa trasformazione, dal punto di vista sistemico avviene per legge di gravità sociale - e rimandiamo gli interessati al saggio La raccolta differenziata DEL SOCIALE economico, politico, culturale circa l’approfondimento di questa dinamica endogena ai 3 sistemi parassitari UNIdimensionali antisociali (gassosi economici, liquidi politici o solidi culturali che siano) per non distrarre/uscire dal tema.

Cosa ci dicono i nostri e i loro professori geopolitici? Sostanzialmente di mantenere l’ideale mazional-europeo della Federazione degli Stati europei e di vivere nel frattempo alla giornata, lottando fuori contro i nemici della NATO e dentro contro i Sovranismi economici, i Populismi politici e i Nazionalismi culturali nemici dell’ideale federale.

Altra tristezza: già da adesso vediamo il sistema fiscale fare acqua da tutte le parti, la sicurezza nazionale fare acqua da tutte le parti, l’economia fare acqua da tutte le parti, la Politica fare acqua da tutte le parti, la Cultura fare acqua da tutte le parti, l’euro fare acqua da tutte le parti producendo inflazione in crescita continua (sempre opportunamente ridotta e addomesticata da chi dovrebbe segnalarla con onestà, ma non lo fa da più di un secolo) come mangime quotidiano per i Polli dell’Eurozona.

Pensate che tale tristezza si ridurrà? mentre abbiamo l’ideale nella testa e i fatti sociali ci sommergeranno con la loro crudezza, decisamente sottostimata? Cosa dobbiamo fare nella transizione, che ci dicono avverrà forse tra 10, 30, 50 anni/un secolo?

Una prospettiva percorribile indistintamente per tutte le forze culturali, politiche ed economiche italiane può essere istituire all’interno delle leggi dello Stato e all’interno dei propri confini una struttura sistemica diversa da quella UNIdimensionale parassitaria antisociale attuale (oggi a predominio gassoso economico, ma domani a predominio liquido magari delle destre, o solido degli scienziati al soldo dei vaccinatori di massa dalla culla alla bara).

Sistema sociale che invece di opprimere in nome dell’illusoria sicurezza spacciata per certa possa realizzare una relazione sana e sinergica tra le tre dimensioni diversa, e istituire una struttura TRIdimensionale sinergica tra Persona singola (Cultura-Scuola), Comunità nazionale (Politica-Stato) e Territorio ambiente (Economia-Mercato).

Durante gli anni/decenni/secoli della transizione agli Stati Uniti d'Europa come terzo polo tra Estremoccidente ed Estremoriente, con questa situazione strutturale sistemica TRIdimensionale interna si può intanto elaborare, in piccolo rispetto all’Europa, nuovi pensieri e impulsi sociali europei (fraternità sul Territorio ambiente, uguaglianza nella Comunità nazionale, libertà di ogni singola Persone) al posto di quelli antichi usurati e ripetitivi (predazione del Territorio ambiente, sudditanza della Comunità nazionale, sottomissione di ogni singola Persona) cui dobbiamo le piacevolezza di Gaza e d’Ucraina come antipasto del prossimo futuro.

Poiché la prossima settimana, nel giorno di San Giovanni, corre l’87° compleanno di Renzo Arbore, vogliamo concludere, salutandolo, con un suo mantra televisivo: "meditate gente, meditate gente". Con la vostra testa, naturalmente.

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