Comprendere il Liberismo ne disinnesca la carica distruttiva
Negarlo ideologicamente lo potenzia all’infinito
07/02/2016
di Andrea di Furia
Da cosa nasce il Liberismo che sta affossando Territori, Comunità e Persone su tutto il globo terrestre e al contempo è diventata la ‘religione’ più diffusa sul Pianeta? Un monoteismo religioso più diffuso del Cristianesimo confessionale, del Musulmanesimo e dell’Ebraismo sommati insieme e moltiplicati per due?
Non volendo entrare ora in dispute teologiche, ovviamente estranee al tema, chiariamoci cosa vuol dire la parola “monoteismo”.
Monoteismo vuol dire, dal greco, credere “unico Dio” e i Rappresentanti ufficiali delle tre forme religiose citate dicono di condividere “l’essere devote al Dio unico”: che poi ciascuna riconosce con un nome diverso e diversi attributi.
Qual è allora “l’unico Dio” del Liberismo? Il dio Denaro: venerato da circa 5 miliardi e passa di uomini sugli ormai 8 miliardi che calcano, al momento, il nostro Mondo.
Singolare è come siamo giunti ad adorare una “cosa”, il denaro, conferendole attributi divini quali l'onnipotenza ecc.
Innanzitutto ciò è stato possibile solo nel momento in cui l’Umanità è giunta a poter rinnegare la Divinità. Quando si è giunti a ritenere gli Dèi o il Dio unico solo una favoletta per bambini deficienti… solo perché non li si vedeva con gli occhi né li si toccava con le mani.
Si è pensato che gli Dèi fossero o un’ingenua invenzione dei Popoli, stranamente diffusa su tutto il Pianeta pur se con nomi diversi, o l’astuta invenzione dei Potenti per controllare le masse ignoranti, anch’essa stranamente diffusa su tutto il Pianeta: una contraddizione che dovrebbe far riflettere.
In realtà è solo con un linguaggio diverso, dovuto all’evoluzione umana, che il sapiente greco di tre millenni fa per descrivere il fenomeno del “fulmine” si serviva del mito di Zeus, mentre il sapiente di oggi parla di elettricità: ma con assai minore ricchezza di contenuti.
Se l’uomo non si fosse evoluto da una atavica sognante capacità pensante “per immagini ricche di contenuti sottostanti” (di cui Mito, Fiabe, Favole e Simboli sono gli ultimi residui) ad una più consapevole capacità pensante “per concetti privi di immagini” (gli aridi concetti astratti odierni) oggi non avremmo il concetto del Dio denaro per identificare il Dio unico dei Liberisti, ma una sua personificazione religiosa o una sua descrizione tramite il Mito.
Secondo il linguaggio mitologico i Liberisti sono affetti dal dono-maledizione di Apollo, il Dio del Sole dei Greci antichi, esattamente come Re Mida che chiese il dono di trasformare tutto ciò che toccava in oro… e rischiò per questo di morir di fame: un modo estremamente preciso di descrivere gli effetti della finanziarizzazione globale, se osservate.
Secondo il linguaggio religioso sono monoteisti adoratori di un demònio, il cui nome ad esempio nei Vangeli cristiani è Mammona: il dio infernale dell’accumulo… del capitale non consumato, dell’ultravioletto denaro finanziario capace di trasformare non solo le pietre, ma anche il sottosuolo in pane.
Parlando in termini esclusivamente culturali, come abbiamo appena fatto, ecco come siamo passati dalla “personificazione” delle Divinità, che mantenevano nella forma immaginativa esteriore il contatto con l’uomo intero, alla “cosificazione”… al rendere “cosa” la Divinità stessa e adorare così, come fanno i Liberisti, il dio Denaro come Dio unico: un dio "Cosa" negatore dell’Uomo.
Dal mero punto di vista culturale dunque (non da quello ideologico-politico, né da quello economico-finanziario) il Liberismo è una religione negativa. Ma pur sempre religione è!
Il Liberismo non è pertanto - come sembra agli Adepti integralisti più sapienti e abili nel perseguirne gli effetti, ma al contempo più sprovveduti dal lato pensante – una pura teoria economica, nata dall’interpretazione pratica e moderna dell’economia.
Piuttosto, come tutte le religioni, il Liberismo è anche una forza che può risanare o ammalare, benedire o maledire per pochi o per tutti: e questo lo dichiarano i fatti che quotidianamente compie.
Ora, nella civiltà occidentale moderna, la percezione culturale di un fattore economico ci è particolarmente scomoda per due motivi:
- da una parte risveglia l’elemento morale, così assopito nella Civiltà moderna, per cui diventa difficile la scelta tra “il fare comunque” del dopo di me il Diluvio e “il fare solo se moralmente sano”: limitazione che si scontra con l’elemento antisociale ìnsito nell’Egoismo personale moderno
- dall’altra pone il problema che tantissimi rimuovono - ad esempio in chi si dice Cristiano, ma questo vale anche per gli altri due monoteismi con nomi differenti - se si può davvero servire per 5/6 giorni la settimana, a tempo pieno, il dio Denaro, l’infernale Mammona, e part-time, la domenica, anche il Dio cristiano
Il Liberismo, poi, non difetta della visione puramente ideologico-politica “del fine che giustifica i mezzi”, per cui qualsiasi cosa possa economicamente danneggiare l’avversario politico, e dominarlo, va bene lo stesso.
La sua fortuna politica, infatti, è stata anche quella di rafforzarsi al momento giusto, durante il periodo dei due blocchi contrapposti USA-URSS. Ma il motivo della superiorità del Liberismo USA sta proprio nel suo nucleo “economico” positivo (irrinunciabile in un sistema sociale sano): la libera iniziativa umana.
Viceversa il motivo dell’inferiorità delle Pianificazioni dell’URSS è principalmente strutturale. È dovuto alla debolezza che inevitabilmente comporta l’ingerirsi della dimensione politica (lo Stato) nel processo economico (il Mercato): che attraverso le pianificazioni porta alla distruzione della libera iniziativa personale.
La separazione del Mercato dallo Stato è molto più economicamente sana della commistione di queste due dimensioni, sia in un senso (Statalismo su Mercato ieri) che nell’altro (Lobbismo su Stato oggi).
Nella dimensione specificamente economica la libera iniziativa individuale e la separazione del Mercato dallo Stato sono i due reali punti luminosi del Liberismo, purtroppo oscurati e rinnegati da due sovrastrutture “ideali” illusorie che non hanno nulla a che fare con la concretezza economica dei fatti:
- la prima sovrastruttura non vede la libera iniziativa come una realtà, ma piuttosto come uno slogan utile a confondere e addomesticare gli oppositori. Dietro questo slogan c’è il vero obiettivo per il quale la libera iniziativa viene propagandata: rendere lecito l’accaparramento (personale, comunitario, territoriale) delle risorse, delle “cose”
- la seconda sovrastruttura ideale non vede la separazione del Mercato dallo Stato (e dalla Scuola) quale atto strutturale da perseguire in una sana Società moderna, bensì vede la commistione del Mercato con lo Stato come un mezzo per attaccare la dimensione politica, tramite il Lobbismo onnipervasivo, e per assoggettarla al dio Denaro. Per farne ciò che si vuole: indipendentemente dalle collaterali devastazioni antisociali che ciò comporta sui Territori, nelle Comunità e per le Persone
Al modo dell’antico conoscere per immagini, se si interpreta il concetto astratto della libera iniziativa individuale quale mezzo per l’accaparramento delle cose (beni, danaro, potere sulle persone ecc.) sorgono le tre immagini seguenti: l’Avaro, la Comunità degli Usurai e il Territorio sfruttatore della Globalizzazione planetaria.
Il vantaggio del linguaggio per immagini oggettive - scientificamente giustificato dai fatti concreti e non dalle idee religiose, politiche o economiche di chicchessìa, compreso di chi scrive – è che non può mentire o giustificare nulla.
Dobbiamo consapevolmente riappropriarcene, se non vogliamo continuare a subire il sociale per volontà degli “astuti” che ci ritengono “ingenui”, mentre siamo solo "analfabeti sociali di ritorno": ossia esseri ottenebrati in cammino sulla strada dell’Involuzione sociale regressiva e non persone deste su quella dell’Evoluzione sociale progressiva.
Evoluzione rispettosa delle Generazioni future!
Secondo la nostra normale concettualità cerebrale astratta, allora, chi è l’Avaro? È quell’Egoista che tutto vuole per sé e nulla per gli Altri, altri che pure gli hanno dato la vita e senza i quali neppure potrebbe avere le cose che brama.
Chi è la Comunità degli Usurai? È quella composta dai tre sistemi opachi e sinergici delle Banche centrali, dei Paradisi fiscali e del Sistema bancario Ombra con tutti i loro protagonisti: nessuno escluso.
Chi è attualmente il Territorio sfruttatore della Globalizzazione Planetaria ? Quello Anglo-americano. Che, se lo vediamo in immagini, non è così piccolo come sembra solo “concettualmente” parlando dei due Stati (UK e USA).
Prendiamo come unità di misura la superficie della Germania (ca 360.000 Km quadrati): solo gli Stati Uniti d’America sono pari a 27 Germanie e un po’ (quasi 10 milioni di Km quadrati), ma il record dell’estensione è quella del mondo (Commonwealth) legato alla Gran Bretagna, pari a quasi 100 Germanie!
All’analfabeta sociale di ritorno che si chiede come mai nell’Europa Unita il peso degli Inglesi sia così grande va rammentato che nell’era moderna il più grande Impero del mondo è stato proprio quello britannico: così grande da estendersi su oltre 36 milioni di Km quadrati di superficie terrestre, 3 volte e mezzo quella degli Stati Uniti d’America.
Formalmente l’Impero britannico non c’è più, ma sostanzialmente si è metamorfosato in Impero finanziario-politico che conta pur sempre sui 54 Stati del Commonwealth delle Nazioni e sui 16 Stati del Commonwealth dei Reami: vale a dire che conta su 70 dei circa 200 Stati mondiali.
A chiarimento della terza immagine, dunque, il Territorio anglofono sfruttatore della globalizzazione planetaria conta su 126 Stati (2/3 dei ca 200 complessivi) insistenti a spanne su circa 40 milioni di Km quadrati (quasi 1/4 dei 150 milioni di Km quadrati totali).
Infine, se si interpreta, al modo dell’antico conoscere per immagini, il concetto di separazione del Mercato dallo Stato come strumento lobbistico per accaparrare potere politico – rammentate l’ossessivo: “Ce lo chiede il Mercato” dei nostri Politici e non solo? - e non per liberare come sarebbe socialmente sano il Mercato dall’antieconomica influenza degli Stati, l’immagine risultante che si forma è quella del “rovesciamento di un guanto bucato colla pretesa di aggiustarlo”. Ma un guanto bucato resta tale anche se lo rovesciamo, non è vero?
E qui siamo di nuovo di fronte ai problemi strutturali di un sociale malsano e squilibrato in quanto lo Stato è ancòra il contenitore unico, oltre a se stesso, di Mercato e Scuola.
E “il contenitore unico” di Stato, Mercato e Scuola (indipendentemente da quale dei tre ci è più simpatico) è la madre strutturale di tutte le nostre disgrazie sociali da oltre due secoli e passa.
Solo una Società tridimensionale equilibrata è in condizioni, a inizio terzo millennio, di eliminare le 2 ottenebranti illusioni del Liberismo (quella "egoistica" e quella "strutturale") mantenendone il luminoso elemento della libera iniziativa individuale nella dimensione economica.
Dimensione che tuttavia è tridimensionalmente “fraterna”, ossia rispettosa del Territorio, delle Comunità e delle Persone che ivi abitano: ed è questa la lezione tutt'ora incompresa di Adriano Olivetti.
Dimensione economica "fraterna" che è polarmente opposta a quella "egoista-liberista"… la quale viceversa vive del dono maledetto di Re Mida, idolatra l’infernale Mammona e, integralisticamente, è aridamente devota all’unico dio che riesce materialmente a concepire: il dio Denaro.
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