L'Editoriale

Chi ha buon senso lo adoperi

Con i continui apri e chiudi il fallimento è assicurato. Cerchiamo quindi di affrontare meglio il Covid-19 per poter far ripartire il nostro Paese


18/01/2021

di Mario Pinzi


Giorgia Meloni, in un suo articolo pubblicato su Il Giornale in data 13 gennaio 2021,  ha ricordato la saggezza di Roger Scuton, uno dei più importanti intellettuali conservatori contemporanei, sottolineando l’essenza del suo pensiero: “E’ facile distruggere le cose buone, ma non è facile crearle” e la saggezza di sir Roger ci porta dritti alla scelta fatta a favore dell’Europa, dove i suoi burocrati, invece di difendere quello che i singoli Paesi dell’Unione hanno creato, sono finalizzati a soddisfare il volere egoistico dell’asse franco-tedesco. 
Con questo comportamento anche un ceco può vedere che, attraverso lo squallido comportamento dei burocrati di Bruxelles, il processo di integrazione europeo voluto dai padri fondatori non potrà mai concretizzarsi. 
Evidenziata la tragicommedia europea, credo che sia opportuno parlare di quello che sta accadendo nel nostro Paese: la crisi di Governo non avrà nessun sviluppo positivo e faccio questa affermazione perché tutti i ministri, nessuno escluso, desidera perdere l’indennità parlamentare. 
Matteo Renzi ha staccato la spina al Governo per sostituire Conte con un suo uomo, ma la sua arroganza sta trovando dei forti ostacoli. 
Le elezioni sarebbero la cosa giusta, ma finché non verrà eletto il nuovo Presidente della Repubblica non lo permetteranno e questo è un problema serio che meriterebbe una ribellione.   
Non so come andrà a finire, ma presto lo vedremo. 
Mettiamoci alle spalle il Covid-19 e facciamo ripartire l’Italia libera dai vincoli europei. 
Era abbastanza prevedibile che la Cina, contando su una popolazione enorme (1.400 milioni di anime) che come reddito pro-capite deve ancora evolversi, desiderasse conquistare il mondo diventando un problema per il resto del pianeta; non ci può sorprendere.    
Proprio per questo motivo l’Italia, con la propria posizione geografica, ha il dovere di evidenziare al Celeste impero che certi risultati si ottengono solo se si è democratici e non dittatori. 
Secondo alcuni economisti, avere una popolazione controllata e un indirizzo economico imposto dal Governo si produce più ricchezza rispetto alla democrazia, dove la forza della produzione va dove vuole e i cittadini sono al centro del progresso. 
Chi la pensa in questo modo meriterebbe il Nobel dell’imbecillità, perché quando si proibisce alle persone di sognare il benessere creando qualcosa di utile e bello per la collettività, la creatività muore e si producono degli oggetti privi di fascino che deprimano l’individuo rendendolo un robot. 
Purtroppo, il Covid è un’arma bellica che sta creando dei danni economici enormi e a marzo, quando cesserà la proibizione dei licenziamenti, il nostro sistema crollerà a picco trasformandosi in un boomerang devastante per l’Italia intera.  
La domanda che dobbiamo porci è la seguente: come facciamo a uscire da questa tragedia? 
Senza la sovranità monetaria non si esce dal pantano, perché i provvedimenti adottati per contrastare l’emergenza hanno ferito in profondità il funzionamento economico del Paese mettendo in evidenza le differenze sociali che ci porteranno ad una lotta fratricida.  
Per un vero rilancio servono imprese con un patrimonio economico forte, perché l’eccessivo indebitamento causato dal Covid ci sta portando al default. 
Purtroppo, a breve, le banche si incammineranno verso una profonda crisi e saranno costrette a bloccare l’erogazione dei finanziamenti. 
Proprio per questo motivo serve una svolta decisiva che consenta a tutte le imprese di ottenere, senza fatica, della liquidità necessaria al sostegno dell’occupazione e della produzione. 
Occorre stampare moneta per la patrimonializzazione delle imprese finalizzata a bloccare l’aggressione cinese desiderosa di impadronirsi del nostro Made in Italy.  
Purtroppo, per la chiusura pandemica, le aziende hanno perso 423 miliardi di incassi e se a questa tragedia aggiungiamo i mancati introiti del turistico, del commercio, dei ristoranti e bar, la situazione è insostenibile. 
La Cgia di Mestre, la Fipe-Confcommercio e Federalberghi confermano che i ristori del Governo sono ridicoli e le aziende che hanno raggiunto un profondo rosso superano le 300 mila unità, dove 3 milioni di persone perderanno il lavoro. 
Cari lettori, consentitemi di chiudere con una chiosa. 
Ho l’impressione che il nostro Parlamento si sia trasformato in un mercato delle vacche e solo in pochi comprendono la disonestà dei nostri politici. Le loro false parole senza senso, finalizzate a nascondere la dittatura del codice etico della finanza speculativa, devono farci riflettere. 
Purtroppo, quello che dico può sembrare esagerato, ma la soluzione è una sola: fuggire dall’euro e con i risparmi degli italiani ripartire più forti di prima…

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