Che dire sul nuovo Governo italiano?
Tra illusi e catastrofisti, entrambi “strutturalmente” ciechi
04/06/2018
di Andrea di Furia
La speranza non muore mai. A parte gli irriducibili che sperano anch’essi, ma autolesionisticamente in un disastro, anche chi non ha votato le due entità democratiche che formano questo governo politico spera che qualcosa di buono possano combinarlo.
In realtà, come vedremo, queste speranze andranno deluse perché non si tiene conto dell’unico elemento [l’evoluzione strutturale a 3D del sistema sociale attuale] che potrebbe portare al successo un Governo realmente all’altezza dei tempi. Intanto vediamo gli elementi costitutivi di questo Governo:
- LEGA e M5S - diversamente dal PD, ad esempio, che è nato prima - sono due formazioni a orientamento democratico nate dopo che il sistema sociale italiano si è metamorfosato da Società liquida (a traino politico) a Società gassosa (a traino economico)
- Sono complementari, come hanno dimostrato le vicende elettorali, essendo la LEGA un “Territorio senza Partito” e M5S un “Partito senza Territorio”
- Presentano un mix tra populismo ed establishment più equilibrato dei precedenti Governi italiani
- Sono una cartina di tornasole circa l’atteggiamento elettorale italiano nei confronti del fallimento della Partitocrazia che ha imperversato durante il predominio strutturale “liquido” in Italia
- Probabilmente sono l’ultima o la penultima spiaggia democratica prima del totale predominio delle forze economico-finanziarie, dominanti l’attuale fase strutturale ”gassosa” della Società italiana
- All’interno del perimetro statale si trovano a fronteggiare le formazioni politiche “liquide” ormai asservite ai Mercati internazionali (come il PD) e pure quelle “gassose” (come Forza Italia) che allineate ai Mercati lo sono fin dall’origine
- Sul piano internazionale si trovano a fronteggiare le dominanti formazioni “gassose a traino economico” (in primo luogo l’Europa, in particolare l’Eurozona) che subordinano lo Stato al Mercato
- Entrambe (LEGA e M5S) pur con le specifiche caratteristiche distintive seguono gli stessi orientamenti di pensiero sociale astratti e strutturalmente ciechi… che hanno prodotto i disastri che vorrebbero risanare
Naturalmente si possono trovare mille motivi a favore di questo tentativo di Governo, come se ne possono trovare altrettanti mille contro: tutti logicamente validi e concettualmente fondati. Ma questi - e da sempre non l’osserviamo con la dovuta attenzione - non incidono di un millimetro sulla realtà sociale in atto.
Il punto chiave nel sociale oggi, infatti, è sempre e solo quello “strutturale”: sia rispetto alle due formazioni politiche, sia rispetto alla tipologia “gassosa” attuale del sistema sociale italiano.
Considerando le due formazioni politiche non dal punto di vista ideologico ma da quello strutturale, siamo di fronte ad una dualità. E qualsiasi tipo di dualità è inevitabilmente portata al conflitto per il predominio. Senza un elemento terzo tra le due sprizzeranno pertanto scintille, più prima che poi.
Come elemento terzo equilibrante è stato individuato e realizzato il contratto che ha portato alla coalizione di Governo i due vincitori delle elezioni. E il tempo trascorso per elaborarlo, circa 90 giorni, mentre ha preoccupato gli avversari sembra invece rassicurare i contraenti.
E tuttavia questo contratto (oltre a quanto non regolamentato e/o imprevisto) non tiene adeguatamente conto:
- dell’insofferenza esterna dei Partner internazionali (vedi le varie interferenze verbali degli esponenti della “gassosa” EU, vedi l’aumento dello Spread. Ma vedremo a breve le Agenzie di rating che fremono per penalizzare l’Italia, rea di voler contrastare la “gassosità” dominante del sistema sociale globale di cui sono le sentinelle interessate
- della resistenza interna delle Istituzioni nazionali (Parlamento, Tribunali, Amministrazioni pubbliche Presidenza della Repubblica) ormai tutte virate sotto la tutela occhiuta del Mercato.
Preso tra l’incudine interna e il martello esterno il futuro di questo Governo non si presenta perciò roseo, tutt’altro. E tutto questo, che chiunque può osservare, va considerato come il risultato della strutturazione “a 1Dimensione sociale prevalente sulle altre due ” del sistema sociale italiano: criticità strutturale “monodimensionale” (a 1D) che continua ad essere colpevolmente inosservata, e pertanto coattivamente subìta, da tutti i protagonisti della vicenda sociale italiana: oggi come ieri.
Qual era infatti la caratteristica “strutturale” della precedente tipologia “liquida a traino politico” del sistema sociale Italiano? Che tutte le iniziative (culturali, economiche e politiche) finivano raccolte indifferenziatamente nel contenitore unico Stato: e lì, sotto il predominio sociale della dimensione politica, non essendoci barriere infradimensionali tutte queste iniziative lentamente si mescolavano, si ibridavano, si corrompevano creando una poltiglia indifferenziata inquinata, corrotta e malsana.
E qual è la caratteristica “strutturale” della presente tipologia “gassosa a traino economico” dell’attuale sistema sociale italiano? Che tutte le iniziative (culturali, economiche e politiche) finiscono raccolte indifferenziatamente nel contenitore unico Mercato. Quel Mercato che inevitabilmente insegna ai Popoli persino a votare, come abbiamo sentito affermare da un suo onesto esponente europeo non appena lo spread tra Italia e Germania è raddoppiato.
E lì nel Mercato, oggi sotto il predominio sociale della dimensione economica, non essendoci barriere infradimensionali tutte queste iniziative ora si mescolano, si ibridano, si corrompono ancor più velocemente di prima creando una miscela indifferenziata tossica, corrotta ed esplosiva.
Come volevasi dimostrare: il risultato sociale finale non cambia, come non cambia quello matematico invertendo l’ordine dei fattori in una moltiplicazione.
Se prescindiamo dalla diversa velocità inquinante del sociale indifferenziato “liquido” e del sociale indifferenziato “gassoso”, entrambe le due tipologie di sistema sociale condividono la medesima strutturazione “monodimensionale dominante”.
Ossia una sola dimensione sociale (tra Cultura, Politica ed Economia) domina sulla altre due, le asserve e le soffoca nel proprio contenitore unico dimensionale. E il risultato finale è il medesimo sia che domini lo Stato, sia che domini il Mercato: il rovesciamento della propria essenza qualitativa specifica e l’aumento delle disuguaglianze sociali. Di fatto nella Società “liquida a traino politico” si realizza l’Anti-politica, ossia la distruzione delle conquiste della Democrazia... fino alla sua esautorazione.
Ben lo osserva Alessandro Barbano, direttore del Mattino di Napoli, in un’intervista di Marco Mancini a commento del suo “Troppi diritti – L’Italia tradita dalla libertà”.
Alessandro Barbano: «Il libro racconta una malattia del Paese che chiamo “dirittismo”, una crescita esponenziale dei diritti trasformati in pretese cui non corrispondono più doveri. (…) un pensiero malato che sta portando il Paese al declino. Ha infiltrato la cultura riformista incapace di costruire un “comunitarismo solidale” perché di fronte ai cambiamenti sociali non ha saputo rimettere in discussione i diritti acquisiti: ha fatto così un patto con i penultimi della globalizzazione, lascando però gli ultimi fuori dalla porta creando un conflitto tra ultimi e penultimi. Ha infiltrato la cultura conservatrice e liberale che ha finito per declinare la libertà in egoismo individualistico. E pure quella massimalista di sinistra che ha declinato i diritti in un ambientalismo ideologico, in una visione anti-industriale della società, in un approccio pauperistico della realtà. E infine, più di tutte, ha infiltrato le cosiddette forze anti-sistema, i movimenti populisti che hanno conquistato le scene in Europa e in Italia, nelle ultime elezioni superando di fatto il 50% dei consensi».
Ecco che allora, di fronte a questo caos, come guida del sistema sociale si è pensato che fosse una cosa buona sostituire alla fallimentare dimensione politica quella economica: sostituendo pertanto - come contenitore unico indifferenziato (per Politica, Economia e Cultura) - lo Stato con il Mercato.
Ma è un’illusione: perché non cambia la “strutturazione a 1Dimensione predominante sulle altre due”. Se infatti come percorso terminale in Italia (in appena un secolo e mezzo) il dominio della dimensione politica sulle altre due dimensioni sociali realizzava l’Anti-politica nella Comunità nazionale, l’attuale Società “gassosa” a predominio economico come percorso terminale (però, attenzione, adesso in pochi decenni come vediamo) realizza inevitabilmente l’Anti-economia (precarietà, disoccupazione ecc.) sul Territorio nazionale.
Se quindi non si passa velocemente da un sistema sociale strutturato a 1D, come l’attuale in Italia, ad un sistema sociale a 3D – in cui il predominio dimensionale viene sostituito dalla triplice “pari opportunità dimensionale”, in cui il contenitore unico “indifferenziato viene sostituito dai 3 contenitori specifici dimensionali “differenziati “(Mercato, Stato e Scuola) resi finalmente autonomi tra loro al punto di vista funzionale – saranno velocemente guai seri.
Infatti è già in atto [vedi America first, se non vuoi vedere l’Italia di ieri e di oggi] la distruzione delle possibili conquiste (passate ma soprattutto future) intorno alla fraternità sociale sul Territorio nazionale… per cecità strutturale sociale.
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