L'Editoriale

Boom di insulti, ma questa volta è stata fatta la pipì fuori dal vaso

Paolo Savona sarebbe stato l’uomo giusto per bacchettare l’asse franco-tedesco, ma Mattarella non lo voleva. Andiamo allora alle urne e facciamoli blu  


28/05/2018

di Mario Pinzi


Urge un’attenta riflessione. 
Il centro destra ha vinto le elezioni, ma l’asse franco-tedesco non vuole Paolo Savona al potere, e commentare il comportamento ubbidiente di Mattarella è inutile. 
Niente governo, l’uomo migliore della compagnia 5 Stelle-Lega è stato gettato dalla rupe, andiamo al voto con l’obiettivo di farci cacciare dalla Ue. 
Restiamo calmi, anzi, festeggiamo e torniamo alle urne per dare a Salvini la maggioranza assoluta. Quello che sta accadendo è oramai una realtà comprovata: il popolo italiano è schiavo dell’asse franco-tedesco, e quando l’establishment si accorge che questa sudditanza viene messa in discussione, allora scatena le offese e pretende ubbidienza dai suoi uomini strapagati. 
Auguriamoci che questa bislacca Europa faccia schizzare lo spread a vette stratosferiche affinché anche il più convinto degli europeisti sia costretto ad affiancarsi a chi vuole uscire dall’euro. 
Gli insulti della stampa straniera hanno evidenziato il timore delle serpi velenose che governano il nostro Paese, e i titoli dei loro giornali non lasciano spazio ad equivoci. 
Cari lettori, Paolo Savona economista di lungo corso afferma che la Merkel è una vera nemica dell’Italia, Putin un alleato ideale e l’euro una trappola che presto ci ucciderà. 
Avere un economista del suo livello che, a fronte dei suoi 82 anni, non teme di dire la verità può essere la chiave vincente del nostro futuro. 
Matteo Salvini, per fortificare la sua nomina, aveva accettato di allungare i tempi della formazione del governo e l’asse franco-tedesco gli ha scatenato la guerra. 
Savona è un personaggio talmente autorevole che sarebbe capace di gettare i suoi saggi testi in faccia alla Merkel e a chiunque osasse contrastarlo senza ragione. 
A fronte della sua autorevolezza, era ovvio che l’asse franco-tedesco avrebbe rifiutato la sua presenza nel governo, e senza Paolo Savona all’economia è meglio tornare alle urne. 
Se il veto del Quirinale persiste, abbiamo l’obbligo di scendere nelle piazze per fargli comprendere che siamo stanchi di essere presi in giro.   
Vi ricordo che Savona afferma che l’Europa non esiste, ma esiste una Germania circondata da pavidi, e ha perfettamente ragione.  
Questo è un uomo che ama l’Italia, e proprio per questo motivo in molti lo temano.  
Matteo Salvini, tornando alle urne dovrà ricordare agli italiani che tra noi e la Germania non c’è solo una rivalità sportiva, ma anche economica, e dopo aver comunicato l’urgenza di riconquistare l’autorità perduta, dovrà scagliarsi contro l’asse franco-tedesco per evidenziare il suo tradimento.  
Le posizioni filosofiche di Savona affermano che la Germania non ha mai abbandonato l’idea nazista di conquistare l’Europa e la Merkel, capendo il pericolo delle sue affermazioni, ha il terrore di perdere le protezioni finanziarie che l’hanno sostenuta fino a questo momento. 
Diciamolo senza timori.    
La Germania è sull’orlo del fallimento, e questa mia affermazione è confermata dai debiti della Deutsche Bank. 
Un colosso del credito che ha in seno derivati tossici pari a 12 volte il Pil tedesco e 5 volte quello europeo e, nonostante tutto, è il finanziatore principe dell’economia reale tedesca.  Un suo disastro provocherebbe una calamità economica non facile da superare, ma ci permetterebbe di conquistarla, con l’obiettivo di cancellare per sempre il pensiero nazista utile a riformare una nuova e vera Europa. 
Cari lettori, la rissa con lasse Macron-Merkel è iniziata, il voto non deve spaventarci, andiamo alle urne e facciamoli blu…      

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