Allarme BRICS? La soluzione è ‘strutturale dimensionale’
27/10/2024
di Andrea di Furia
È terminato il 24 ottobre a Kazan, in Russia, il 16° vertice dei BRICS: Brasile, Russia, Cina, India e Sud Africa hanno affrontato numerosi temi: dal fronte di guerra in Medio Oriente all’ONU, dal fronte Ucraino a nuovi metodi di pagamento internazionali.
I Paesi BRICS stanno assumendo un ruolo sempre maggiore a livello economico e demografico internazionale, e cresce l’attrattività per l’inclusione di nuovi membri, non senza la creazione di nuovi attriti, come ci segnala Rachele Renno su Geopop del 25 ottobre.
Rachele Renno: «Un elemento che però va tenuto in considerazione è l’eterogeneità dei Paesi del gruppo, che hanno interessi anche molto diversi, come ad esempio Arabia Saudita e Iran. Questo potrebbe avere un impatto sulla creazione di un’agenda comune. A differenza di Cina e Russia, ad esempio, Brasile e India mantengono legami saldi e positivi con Unione Europea e Stati Uniti, con una politica estera più aperta e bilanciata. L’India, oltre ai BRICS, fa parte anche del QUAD (Quadrilateral Security Dialogue), un gruppo formato da Giappone, Stati Uniti, India e Australia che ha come obiettivo la sicurezza della zona dell’Indo-Pacifico, contenendo anche l'influenza cinese nell'area. I delicati equilibri geopolitici devono dunque unirsi agli interessi economici, mantenendo una rappresentatività ed una compattezza in ambito multilaterale».
Che succederà?
Come segnalavo nel mio ultimo saggio, La raccolta differenziata del sociale economico, politico, culturale, l’avvento del predominio della dimensione Economia sulle altre due ha velocizzato i ritmi della vita sociale planetaria.
Se osserviamo con attenzione, il soggetto/oggetto dell’Economia è il Territorio-ambiente: ossia le materie prime e la circolazione delle merci.
Se ragioniamo senza pregiudizi, il territorio è di tutti gli abitanti del Pianeta, ma l’egoismo di determinati Popoli impedisce una fraterna distribuzione delle risorse e, soprattutto, chi ha beneficiato maggiormente di questa situazione (un nome a caso gli USA) non solo non vuole perdere i privilegi, ma gioca al rialzo: la guerra in Ucraina è motivata dalla predazione delle risorse di quel Paese, non certo dall’autodeterminazione di quel Popolo.
Altro grave problema è che gli Usa hanno conquistato la supremazia economica mondiale grazie a un dollaro sempre più diventato carta straccia, perché non più correlato da decenni alla realtà delle merci e delle materie prime: dunque denaro finto, non 'coperto' da merci equivalenti.
Denaro che è causa diretta della povertà nazionale e mondiale in quanto “denaro immortale” che produce inflazione continua e alimenta le illusioni delle Borse finanziarie: vero campo dei miracoli, in cui proliferano tantissimi alberi degli zecchini d’oro di pinocchiesca memoria.
E qui comincia l’avventura…
All’inizio della dittatura finanziaria americana, ben supportata dalla cuginetta inglese, tutto era facile. Poi però, velocissimamente, si è arrivati alla crisi: anche altri soggetti (i BRICS) vogliono sedere in cabina mondiale di regia e hanno le carte (le materie prime) in regola.
Tuttavia, come segnala Renno, certi apparentamenti creano conflitti di interesse notevoli: pensiamo all'India che non solo economicamente, ma anche militarmente è alleato con gli USA, e fa comunque parte dei BRICS.
Di nuovo siamo riportati al tema “strutturale sociale”, alla relazione chiave tra le tre dimensioni:
- se i BRICS non instaurano una “relazione sinergica” tra le 3 dimensioni sociali - facendo la raccolta differenziata del sociale Economico (Mercato-Territorio), del sociale Politico (Stato-Comunità), del sociale Culturale (Scuola-Persona singola)
– se resta la relazione parassitaria come obiettivo, ad esempio l’ attuale raccolta indifferenziata “gassosa” del sociale (a predominio economico), diventa inevitabile il conflitto per stabilire con la forza delle armi quello che non si può stabilire, anche se lo volessimo fortissimamente, con opportune concertazioni e accordi.
Il tutto è aggravato dal fatto che, dominando l’Economia, è il portafoglio più grosso che decide le regole del gioco: culturale, politico ed economico.
Com’è successo durante la psico-pandemia (covid-19): era il portafoglio di Bill (lo prendiamo come esempio di un attento investitore sui vaccini) a decidere le misure sanitarie dell’OMS, le politiche dei Governi, il coretto dei virologi ‘illuminati’.
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