USA ed Europa ballano il can can della confusione: per chi danno spettacolo?
25/05/2025
di Andrea di Furia
Come le scimmie imitano l’essere umano così, per decenni, l’Europa ha imitato gli USA: in tutto. In ambito culturale le Università americane hanno sbaragliato la concorrenza europea, che le ha rincorse caricaturalmente sul versante dei soldi.
Naturalmente non riuscendoci, perché i soldi sono il ‘pallino americano’, mentre quello europeo ha il dna delle altre due dimensioni sociali (cultura e politica): trovatemi l’Università europea che abbia sovvenzioni (oltre 40 mld di $) come Harward.
In àmbito politico i Parlamenti europei hanno barattato il centro democratico per un piattino di lenticchie di Washington, e godono della litigiosità sterile e inconcludente di un centro destra ‘similelefantino’ e di un centrosinistra ‘similasinino’… sempre per imitare i nostri cugini d’America.
In àmbito economico l’imitazione è oltre che malsana persino stupida e infantile quando si parla di neoliberismo e dell’impossibile ‘crescita continua’. Che può esser tale, ma solo temporaneamente, soltanto quando pochi costringono alla fame i molti.
Per paradossale che sia il paragone, il ‘trattamento’ riservato dal disumano governo israeliano agli abitanti di GAZA - lì anche se non vogliono sentirselo dire è uno spettacolare genocidio: dove bombardare e affamare si danno, applaudendo, ritmicamente la scheletrica mano – è il miglior esempio per fotografare la realtà ipocrita che ci viene venduta da ciarlatani plurilaureati come miracolosa ‘crescita continua’ nella dimensione economica.
La differenza è solo quantitativa: a GAZA il target è ‘solo’ di 4 milioni di esseri umani, nell’economia mondiale il target gira intorno agli 8 miliardi.
Buffo vedere un’Europa, ora a guida Ursula, da decenni a 90° imitativi degli USA, presa a schiaffoni dal duo Trump-Vance con l’accusa di essersi approfittata del loro inerme Paese; mentre dalla sua fondazione l'Europa ne ha sempre tutelato gli interessi: economici, bellici, culturali.
Buffo anche vedere un’Europa, a 90° nelle mani della NATO, prendere il testimone guerrafondaio imperialista lasciato (solo temporaneamente, però) da quel drittone di Donald… che mette tutti in crisi facendo volutamente la figura dello stupido e del fuori ruolo, come abbiamo già fatto notare.
D’altra parte, facendo saltare i gasdotti che univano Germania e Russia ha già messo a cavacece l’Europa: obbligandola persino a pagare salato il gas liquido USA che sa di ambientalistico fracking. E parlando di approfittatori, il proverbio dice “la prima gallina che canta ha fatto l’uovo”.
Un’Europa senza identità ha un futuro? NO.
Perché non ha un’identità? Perché non ce la hanno i Paesi che la compongono. Non si acquista – questo è l’errore specialmente dei politici italiani – un’identità acquistando una maschera: ci si nasconde, non si vuol essere riconosciuti. Perché non ha un’identità? Perché imita gli USA… e getta il mondo nel chaos.
Un’Europa autonoma e sana si unirebbe alla Russia, che fa parte del suo continente, e non si strapperebbe propri territori per compiacere gli interessi angloamericani (adesso apparentemente solo inglesi) come una persona non si strapperebbe le proprie gambe.
Pensiamo alla disarmante stupidità (ci sono anche i consapevolmente venduti, naturalmente), appena sono usciti gli USA dal sostegno aperto agli Ucraini, di un’Europa che invece di smilitarizzarsi (ovvero rimanere nella situazione attuale che è inadatta ad una guerra con la Russia) si butta a riarmarsi e prende diplomaticamente tempo per prepararsi alla guerra prossima ventura... fingendo, malamente, volontà di dialogo e di tregua.
Se poi aggiungiamo le sparate sui dazi e riflettiamo, come rifletteva un nostro astuto politico degli anni passati, forse ‘a pensar male s’indovina!’
Chi è la vittima designata di questo balletto dell'assurdo geopolitico? Pensiamo forse che l’asse euramericano, così fortemente voluto da decenni, sia in crisi? Non sembra anche a voi, nel fuoco di fila delle inverosimili dichiarazioni che si susseguono, che ci sia come un gioco delle parti per creare confusione?
A chi è indirizzata questa confusione? Chi deve restare ‘istupidito’, paralizzato dalle incredibili situazioni fuori controllo che si susseguono a ritmo incalzante? Chi sono le vittime designate di questo can can?
Naturalmente le vittime designate siamo noi tutti: che realmente vediamo e sentiamo cose che pensavamo fossero ormai storia vecchia. Siamo tutti noi che ci stiamo svegliando di fronte alla crescente perdita dei diritti acquisiti da decenni.
Siamo tutti noi che abbiamo saputo, nonostante le ripetute rassicurazioni del Ministro Disperazione e della sua virolband - e chi più di lui poteva essere informato sui fatti 'farmaco-militari' - che i vaccini anticovid erano solo una simpatica sperimentazione che ci vedeva quali misere cavie per una malattia virale con mortalità effettiva ridicola.
Siamo tutti noi che ci rendiamo sempre più conto che stiamo cadendo sotto il ‘fuoco amico’ dei nostri governanti e delle nostre istituzioni: ormai non più trasparenti nei nostri confronti, con mani e piedi legati da accordi sovranazionali di cui noi tutti nulla sappiamo ancora, ma che ci vedono come sudditi-schiavi.
Come sempre non sono le persone il problema, ma la strutturazione antisociale del cosiddetto ‘sistema’: che essendo UNIdimensionale parassitario – quando 1 dimensione sociale domina le altre due: in Europa ad esempio l’Economia, il Mercato, domina su Politica e Cultura – non può che coltivare esseri anche peggiori degli attuali Terminator istituzionali, come le neo-Streghe cattive trash-umane del WEF, che vanno donando mele avvelenate a piene mani a tante Biancaneve istituzionali.
L’Europa ha bisogno di una sua identità culturale, politica ed economica nuova che può venirle solo se anche i Paesi che la compongono hanno una propria identità economica, politica e culturale nuova.
L’Italia deve tornare ad essere un faro culturale nel mondo, non un parco giochi per l’overtourism: deve avere una sua missione vitale distintiva di fronte al consesso mondiale.
Questa missione, condivisibile da tutti noi, può ben essere quella di dare una struttura sociale al ‘sistema antisociale attuale’: struttura che non deve essere più UNIdimensionale parassitaria (in cui le 3 dimensioni sociali lottano ferocemente per il potere assoluto sulle altre due), ma TRIdimensionale sinergica (in cui le 3 dimensioni cooperano armonicamente, avendo ognuna rispettato il terreno funzionale specifico delle altre due).
Purtroppo per interesse delle Elite economiche, politiche e culturali ‘vecchie’ al potere - per non perdere la classica poltrona, a causa dell’evoluzione sociale in atto che ci risveglia verso nuovi orizzonti – il nostro mondo è nel chaos distruttivo più totale: chaos, però, che può diventare quel lievito sociale che ci porta a un nuovo consapevole ordine armonico.
La conditio sine qua non, in Italia e ovunque la si voglia, è sempre la funzionale TRIstrutturazione del sistema: che va legislativamente attuata.
Altrimenti non si argina, ma si incattivisce il chaos.
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