Punto & Virgola

Serve un nuovo significato per lo Stato?


24/04/2023

di Andrea di Furia

Oggi ci accorgiamo sempre più che utilizziamo concetti e parole privi del significato originario, specialmente in àmbito sociale. Concetti e parole come Democrazia o Stato hanno perso la loro carica “ideologica” sottostante, per acquisire una carica “utilitaristica”, di segno diverso, che è l’esatto opposto dell’impulso originario definibile come carica “idealistica”.

Prendiamo lo Stato democratico, un concetto sociale che comincia ad affermarsi come un “ideale” in Europa dall’epoca dei Comuni nel primo millennio dopo l’avvento del Cristo: prima c’era lo Stato teocratico, nato in Asia, del quale abbiamo un ottimo esempio nell’epoca dell’Antico Egitto precristiano.

Poi, dopo la realizzazione degli ideali risorgimentali, abbiamo come Stato democratico una prima degenerazione “ideologica” che, specialmente in Italia, vediamo tradursi poi nello Stato partitico attuale: che non rappresenta più la Comunità democratica allargata di tutti noi, bensì la Comunità ristretta elitaria dei Partiti (di Governo e di Opposizione) che si è posta al centro dello Stato e ha mandando in periferia la Democrazia.

Infine, a cavallo del terzo millennio, vediamo apparire lo Stato mercantile che, degenerando ulteriormente, ha perso la sua centralità autonoma diventando (ed è questa l’attuale carica “utilitaristica”) l’utile strumento delle Élite economiche che hanno posto al centro il concetto di Mercato, spostando alla periferia sociale il concetto di Stato.

Questo triplice passaggio – da idea a ideologia a utilità – è qualcosa di cui non ci si può fare un concetto chiaro se si rimane all’usuale pensiero sociologico (che è poi l’orientamento di tutti, se osserviamo) che vede il sociale e se lo spiega come un meccanismo… per insufficiente forza pensante.

Mancanza di forza pensante che “vede” solo l’aspetto “sostanziale sociale” (Economia, Politica e Cultura) e non sale al livello dell’aspetto “strutturale sociale” (UNIdimensionale parassitaria, Bidimensionale conflittuale, TRIdimensionale sinergica): l’unico capace di giustificare e farci comprendere i due impulsi retrostanti questi cambiamenti di prospettiva.

Strutturalmente, il passaggio del senso sociale del concetto/parola Stato (da ideale a ideologico a utilitaristico) corrisponde al passaggio evolutivo storico-geografico della struttura UNIdimensionale parassitaria.

Questa struttura di sistema UNIdimensionale si caratterizza per il rapporto di forza prodotto dalla “relazione” delle tre dimensioni sociali (Cultura, Politica, Economia) tra loro:

  1. quando domina parassiticamente la Cultura sulle altre due abbiamo lo Stato Teocratico orientale e viene a destarsi l’ideale di uno Stato democratico;
  2. quando domina parassiticamente la Politica sulle altre due abbiamo lo Stato Democratico centrale (Atene e Roma antica ne sono i primi vagiti sociali) e l’ideale degenera via via in ideologia;
  3. quando domina parassiticamente l’Economia sulle altre due abbiamo lo Stato mercantile occidentale, in cui l’ideologia degenera ulteriormente in utilitarismo e la Democrazia (potere del popolo) diventa Econocrazia (potere del denaro).

Il primo impulso che trasforma lo Stato Teocratico orientale dei primordi nell’attuale Stato mercantile occidentale è dunque dovuto al cambio di look della struttura UNIdimensionale del sistema sociale: è questa la causa prima inosservata della trasformazione di un’idea sociale culturale prima in ideologia politica e poi in utilitarismo economico.

Il secondo impulso si origina come automatismo endogeno (non controllabile dall’uomo!!!) identico in ognuna delle tre forme strutturali dell’UNIdimensionalità parassitaria, ed è la legge di Gravità sociale.

Per legge di Gravità sociale, ogni elemento sociale che esce dalla propria sede dimensionale originaria, slittando lateralmente nelle altre due dimensioni degenera e diventa il suo contrario.

Così infatti l’idea di Stato al servizio dell’uomo slittando dalla originaria dimensione Cultura, passando per la dimensione Politica (che lo mette al servizio del Partito) termina nella dimensione Economia e diventa il suo contrario: lo Stato come utile strumento al servizio delle Élite economiche.

Per automatismo antisociale endogeno, dunque, dall’ideale di uno Stato che libera l’uomo dalle avversità della vita si giunge ad uno Stato come utile strumento per rendere l’uomo schiavo di interessi mercantili.

Se si è afferrato il duplice processo strutturale, è evidente come si debba risolvere il problema dell’UNIdimensionalità parassitaria del sistema per liberare l’uomo dalla schiavitù delle Élite economiche, aspetto sociale emergente oggi, che si è appena palesata nella sua drammatica pericolosità antisociale in Europa con la triplice emergenza sanitaria, bellica ed energetica.

Se non si interviene sulla struttura UNIdimensionale parassitaria antisociale del sistema attuale, rendendola TRIdimensionale sinergica e solo perciò sociale, non avremo un nuovo concetto di Stato, cosa che oggi serve come il pane, ma una degenerazione dello Stato mercantile attuale.

Se infatti si resta prigionieri dell’automatismo evolutivo interno alla struttura UNIdimensionale parassitaria questa ci presentano già ora i prodromi antisociali della prossima “faccia” dello Stato che ci rammenta il comportamento seduttivo-autoritario dell’Omino di burro di Pinocchio.

Viceversa, solo modificando in senso TRIdimensionale sinergica la struttura del sistema sociale potremo far vivere un nuovo significato al concetto/parola Stato, aderente alle esigenze attuali. Ne parleremo ancora.

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