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Raspini il Made in Italy delle tradizioni

Con 50milioni di vaschette di affettati e 900.000 prosciutti cotti, l’azienda chiude il 2024 con 110milioni di euro e per il 2025 prevede una crescita del 6%.


03/11/2025

di Mario Pinzi


In un panorama complesso e mutevole come quello che stiamo vivendo, la piemontese Raspini S.p.A continua a rappresentare uno dei punti di riferimento del comparto salumi “Settore della filiera corta” che vale 6miliardi di euro.
Fondata nel 1946, Raspini è riuscita a trasformarsi da realtà artigianale a gruppo industriale integrato, mantenendo intatto il suo legame con il territorio e ogni anno produce 900.000 prosciutti cotti con 50 milioni di vaschette di affettati.
La quota export di Francia, Germania, Svezia e Giappone raggiunge il 6% del fatturato e questo è un risultato che consolida la leadership del marchio nel mercato del prosciutto cotto intero, dove detiene il 60% del proprio giro d’affari e una posizione di rilievo a livello nazionale (ottavo posto in Italia, terzo nel Nord-Ovest, secondo i dati Circana).
Il direttore generale Guido Zuffa, conferma che la Raspini ha chiuso il fatturato 2024 a 110milioni di euro e con 315 dipendenti distribuiti tra gli stabilimenti di Scalenghe (Torino) Isola bella e Sala Baganza (Parma) prevede per il 2025 una crescita del 6% sostenuta da investimenti per l’innovazione, attraverso una gestione famigliare compatta che ha raggiunto la terza generazione.
Proprio la sostenibilità è diventata un asset economico e strategico per il gruppo afferma il Dg: lo stabilimento principale di Viotto di Scalenghe dispone oggi di un impianto fotovoltaico da 5.900 metri quadrati e un sistema di cogenerazione da 1,500 kW, capaci di ridurre le emissioni di CO - 2 di circa 1.500 tonnellate all’anno.
Nel 2023 è stato completato anche un ampliamento dell’impianto da ulteriori 500 kWP, un passo che avvicina Raspini all’autonomia energetica.
A questo si aggiunge la gestione circolare dell’acqua e l’adesione a iniziative contro lo spreco alimentare.
Attraverso partnership con Too Good To Go, nel 2023 sono stati salvati 21.000 prodotti di alimenti donati al Banco Alimentare.
Alla base di questa crescita sostenibile vi è la visione di Tiziana Raspini, biologa e presidente del gruppo che ha introdotto un approccio scientifico alla qualità e una cultura d’impresa orientata alla trasparenza e alla tracciabilità.
Una strategia che ha consentito alla Raspini di ottenere certificati internazionali come IFS, BRC e UNI EN ISO 14001, consolidando la reputazione del gruppo anche sui mercati esteri.
L’Italia è un Paese che non finisce mai di stupire, per i suoi condottieri economici del Made in Italy che nella qualità si posizionano i numeri uno al mondo.
La spiegazione stà nella forza delle tradizioni famigliari definito il “quarto capitalismo” che ha dimostrato di saper raggiungere posizioni di prestigio internazionali per la sua flessibile qualità.
Queste capacità, non è esagerato definirle “Un tesoro italiano” che va premiato.
Il portafoglio Rapini oggi si articola su tre marchi: Raspini, cuore e identità del gruppo; prosciutti Rosa, acquistato nel 2002 e specializzato nei prosciutti cotti di Alta Qualità; e San Giacomo, entrato nel gruppo nel 2018 e focalizzato sui Prosciutti DOP di Parma stagionati oltre 18 mesi.
Questa struttura multibrand consente al gruppo di presidiare tutti i segmenti del mercato, dal mainstream all’alta gamma, con politiche mirate e diversificate.
Un esempio di questa strategia è il recente lancio Stinco pepe, simbolo del ritorno della tradizione italiana della qualità.
In un mercato della salumeria che vale circa 6 miliardi di euro nella Distribuzione Moderna e che registra volumi stabili con fatturati in crescita, Raspini si distingue per la capacità di leggere le dinamiche di consumo e di reagire con agilità: politiche promozionali calibrate, attenzione al prezzo medio, sviluppo di nuove linee premium e take away, sono le direttive di un piano industriale che guarda al futuro con realismo.
Il 2026 segnerà gli 80 anni di attività del gruppo, un traguardo che Raspini si appresta a celebrare con numeri economici solidi, investimenti concreti e una reputazione costruita su trasparenza, territorio e qualità.
La storia economica di Raspini rappresenta una delle più chiare dimostrazioni che la competitività nascere dalla coerenza dei comportamenti, dove anche un’azienda famigliare può essere protagonista di un futuro globale.
In un Paese come il nostro, dove ogni piccola cosa è difficile da portare a termine, il comportamento del gruppo Raspini, con i risultati ottenuti, è un miracolo che merita essere divulgato...

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