L’impulso religioso dell’Io nel sociale: la sfida più difficile
11/05/2025
di Andrea di Furia
Un’elezione papale è sempre un evento, ma mai mediatico come questo. Come se tutto il nostro destino dipendesse da un rappresentante di un organismo ecclesiale, che a 2.000 anni dalla sua fondazione sta mostrando tutta la sua fragilità.
Invece siamo nell’epoca in cui tutto dipende da ogni singolo essere umano: purché si rafforzi interiormente a tal punto da sopravvivere alle cure interessate (vedi gli untori istituzionali del Covid) delle proprie ormai appassite Autorità culturali, politiche ed economiche.
Viviamo in un’epoca di civiltà, iniziato col Rinascimento italiano, in cui il singolo deve ‘conoscere tutto’ per poter fare tutto: a questo proposito apprezzavamo molto un’elettronica user friendly, ma se ora pensiamo ai poveri lavoratori bancari (il caso più paradossale, dato che era considerato fino a un decennio fa un lavoro assolutamente sicuro) sostituiti dall’Intelligenza Artificiale, dalle APP, dalla manovalanza non remunerata degli utenti… ci confrontiamo anche con un mondo tecnologico disumano.
Il ricorso sub-umano alla tecnologia fa da contraltare al risveglio delle coscienze dei singoli che si trovano a vivere in una società umana (in un sistema sociale) assolutamente privo di moralità: tante chiacchiere morali, invero, ma poi ecco la pugnalata alle spalle di chi ti dovrebbe proteggere (la Scuola, Lo Stato, il Mercato): pensiamo ad esempio all’esplosione dei 2 gasdotti che univano Germania e Russia da parte dell’alleato americano e al caro bollette energetiche per soddisfare gli speculatori e le mire imperialistiche (prima di Biden&Company) ora di Big Donald Tramp&Company.
La moralità che permette la vita di una Società umana non nasce dal Territorio mercantile, né dalla Comunità politiche: nasce dalla singola Persona in ambito culturale, più precisamente quando si risveglia in essa l’impulso religioso dell’Io.
Ma questo risveglio evolutivo interiore è osteggiato da molte organizzazioni: dalle vecchie Chiese confessionali, dalle tradizioni sapienziali antiche, dalle massonerie europee ormai politicamente tutte sottomesse alla Loggia Madre londinese, per il semplice fatto che il loro focus non è la Persona singola, ma la Comunità.
Il paradosso è che la Comunità è composta di Persone, ma con i regolamenti e le procedure le opprime sùbito autoritativamente una volta inglobate in sé.
I disastri sociali cui stiamo assistendo, combinati dalle Elite economiche, politiche e culturali stanno svegliando un’Umanità per un certo verso troppo passiva: diventata incapace di ‘liberarsi’ attraverso gli strumenti democratici per ignoranza delle dinamiche sociali reali e per soggezione indotta dalle persuasive campagne ‘pubblicitarie propagandistiche’ delle Elite proprietarie ormai del 99% dei mezzi di informazione.
Con il risveglio della propria coscienza, con questa evoluzione interiore, l’essere umano femminile e maschile diventa responsabile di se stesso dal momento in cui è capace di pensiero scientifico concettuale astratto, di immaginazione/ispirazione artistica e di intuizione religiosa autonoma.
Scienza, Arte e Religione non appartengono a Politica o ad Economia, ma alla dimensione Cultura: i cui tempi sono millenari. Dunque, si è aperto col Rinascimento italiano un percorso culturale bimillenario (1400-3500 d. C.) che nei primi 700 anni circa (1400-2100) ha sviluppato enormemente un pensiero scientifico naturalistico così potente da condizionare sia l’arte che la religione, indirizzando entrambe verso l’aspetto sensibile/materialistico della realtà. Nei prossimi 700 anni (2100-2800), anche a fronte delle probabili catastrofi verso cui ci stiamo avviando per volontà elitaria, avverrà l’autonomia dell’aspetto religioso spirituale dall’aspetto scientifico naturalistico e nei successivi 700 anni (2800-3500) si svilupperà in senso equilibratore l’aspetto artistico personale.
L’impulso religioso dell’Io riguarda il risveglio del volere morale individuale interiore nell'agire sociale: l’unico capace di vera azione creativa nel sociale: azione che è attesa da secoli a partire dalla Rivoluzione francese.
Tuttavia, per operare in modo sano è stato necessario un lungo periodo per staccarsi da ogni residuo di influenza spirituale tradizionale, massonica o confessionale antica (che hanno tutte il focus nella Comunità che rende suo servo l’individuo, che odia l’individuo libero) e a questo è inizialmente servito lo sviluppo del pensiero scientifico naturalistico.
Il secondo passo è trasformare il pensiero scientifico – quello che si annulla nell’oggetto osservato - da strumento per l’osservazione di ciò che è esterno, e su cui produce pensieri pensati/riflessi, a strumento per l’osservazione del pensiero stesso: per retrocedere all’origine vivente, al momento sorgivo pre-cerebrale, pre-dialettico in cui può liberamente identificarsi con la propria volontà, solo ora moralmente autonoma senza condizionamenti esterni.
Questo stato interiore, in cui la volontà entra nel pensiero e il pensiero nella volontà, accende un sentire socialmente creativo, libero da condizionamenti dogmatici, ideologici, utilitaristici: ma questo è ciò che spaventa le varie Elite economiche, politiche e culturali che temono finisca il loro predominio castale e contro cui sviluppano l’intelligenza artificiale o le distopie trash-umane.
Coltivando il nascente impulso religioso dell’Io - ossia la parte morale creatrice, non quella filistea bigotta ‘comunitaria’ antica- ognuno di noi diventa anche senza volerlo un ‘lottatore contro il suo tempo’: tempo antisociale che, al momento, non vuole nessuna autonomia per le Persone singole; non vuole che esercitino realmente nessuna libertà se non a ‘democratiche vuote chiacchiere’.
Nessun tipo di Istituzione oggi può più ‘proteggere l’individuo’: non la Chiesa, non lo Stato, non il Mercato (comunque li si pensi) senza prima modificare la struttura antisociale del sistema.
L’essere umano deve muovere i primi passi da solo specialmente nel sociale, ma si trova un ambiente sociale strutturalmente ostile all’individuo, paragonabile a una discarica di rifiuti sociali economici, politici, culturali.

Ovunque la si esamini, la struttura dimensionale del sistema è UNIdimensionale parassitica (1 domina le altre 2) o BIdimensionale conflittuale (2 si combattono, la terza subisce) in attesa di determinare la dimensione vincente e riproporre la struttura parassitica… ora dominata da chi ha vinto.
Nella struttura parassitica UNIdimensionale l’individuo non ha diritto di esistenza:
o è un numero nella dimensione economica dominante,
o vive il tempo di un’elezione nella dimensione politica dominante,
o è un bambino senza autonomia nella dimensione culturale dominante.
Nella struttura parassitica UNIdimensionale l’individuo non può responsabilmente autodeterminarsi:
o è sottomesso principalmente all’autorità ecclesiale/scientifica se domina la Cultura,
o e un suddito principalmente per l’autorità statale se domina la Politica,
o è uno schiavo principalmente per l’autorità mercantile se domina l’Economia.
Il termine principalmente sta per dire che in ogni dimensione dominante, l’individuo si ritrova amaramente dominato anche dalle Istituzioni delle altre due dimensioni dominate, ma in subordine.
Vale la pena allora domandarsi: “Esiste una struttura di sistema che permetta l’esercizio della libertà individuale a ogni essere umano?”.
Sì, ma a 3 condizioni: non può essere conflittuale, né parassitica, e deve essere sinergica.
Cosa permette la sinergia Tridimensionale tra le dimensioni sociali?
Una relazione che non miri a un predominio dimensionale unilateralmente ‘globale’ dell’intero sistema, ma che per ogni dimensione sia funzionalmente e discrezionalmente circoscritto a un suo specifico ‘terzo’:
la dimensione Cultura ha la funzione esclusiva di occuparsi dell’educazione di ogni singola Persona;
la dimensione Politica ha la funzione esclusiva di occuparsi della coesione di ogni Comunità statale;
la dimensione Economia ha la funzione esclusiva di occuparsi del Territorio-Ambiente.
Una semplice legge può immediatamente TRIstrutturare sinergicamente il sistema stabilendo che la Scuola (Cultura) si occupa esclusivamente di sviluppare attitudini, talenti e qualità di ogni singola Persona; lo Stato (Politica) si occupa esclusivamente della coesione sociale nelle Comunità; il Mercato (Economia) si occupa esclusivamente di soddisfare le esigenze sociali (di Persona e Comunità) sul Territorio-ambiente locale, nazionale, mondiale.
Viceversa, oggi planetariamente vediamo per lo più o lo Stato tuttofare o il Mercato tuttofare che, raggiunto il predominio dimensionale, si occupano dell’intero sistema secondo le proprie ottiche e dinamiche sociali vecchie e usurate: soprattutto opprimenti l’individuo mediante il ‘fuoco amico’ di Istituzioni obsolete o conflittuali.
La TRIstrutturazione del sistema permette la ridistribuzione funzionalmente opportuna delle diverse competenze dimensionali in 3 aree distinte, permettendo così la nascita di ottiche, dinamiche e Istituzioni nuove: rispettose della libertà personale di ognuno senza tuttavia ledere le esigenze di Comunità e Territorio-ambiente: creando quella triplice equilibrata possibilità di sinergia tra Persona, Comunità e Territorio-ambiente senza la quale qualsiasi soluzione sociale è già resa fallimentare in partenza dall’ostilità strutturale Unidimensionale parassitaria antisociale che non vede esseri liberi, ma solo sottomessi, sudditi, schiavi.
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