Esiste anche una governance aziendale di genere?


23 Marzo 2022

Spesso gli esperti si domandano, ed è uno dei temi più caldi degli ultimi 4 secoli, se la gestione di un’azienda è più efficace quando le donne imitano in toto gli uomini, oppure se sviluppano una loro strategia di governance. 
Se nel ‘700 solo pochissime donne potevano dare una risposta come la veuve Clicot - la vedova di Monsieur Clicot, della cui spumeggiante storia imprenditoriale ci raccontano Michela Murgia e Chiara Tagliaferri in Morgana, l’uomo ricco sono io – a inizio terzo millennio sono molte, molte di più. 
Un caso di Azienda tutta al femminile ai vertici, con Maria Rosa Piovani, Presidente, e la figlia, Elena Sabattini, AD, è Tecnostudi [https://tecnostudiagency.com/] agenzia di comunicazione bolognese dal 1979, partner dell’Associazione Italiana di Neuromarketing, che ha saputo coniugare i servizi, i clienti e le persone portando l’azienda in un periodo difficile come il 2021 a un +35% del fatturato. 
Per una gestione al femminile efficace dell’azienda sono 5 gli aspetti su cui puntare: la dimensione relazionale (assecondando la naturale capacità della donna di creare delle reti); i risultati (prodotti dall’attenzione alla crescita professionale e personale dei collaboratori che fa evolvere il rapporto verso una fidelizzazione all’azienda); i processi (la vision comune del gruppo porta a decisioni più coinvolgenti tutti); inclusività di genere (oltre all’arricchimento della diversità biologica è il talento personale a contare); e avere dubbi e un pizzico di follia. 
Spiega Piovani: “Il dubbio permette di porti domande a volte vitali per la crescita stessa dell’azienda. Una buona dose di follia ha dato spazio al mio istinto, a volte andando anche contro la ragione. Essere Spock non è sempre la cosa giusta da fare e io condivido in pieno il pensiero del capitano Kirk in questo”.

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