Punto & Virgola

“Volenterosi” a confronto


07/09/2025

di Andrea di Furia

Il termine “volenteroso”, come primo significato nel vocabolario ha quello di “dotato di buona volontà”. Per buona volontà si intende quella che fa il bene e che rifugge il male. Tutto chiaro?

Purtroppo no, perché viviamo nel tempo della deficienza umana e dell’intelligenza artificiale: il tempo della propaganda statale incessante, del macello-marketing oligarchico ininterrotto, ossia della menzogna infinita.

Uno, ad esempio, può dire di essere un "volenteroso" - pur sapendo di mentire - perché ritiene che il proprio interlocutore non possa comprendere (né sui social, né sugli altri media, né in presenza) la differenza tra chi finge di essere un uomo di buona volontà e chi invece lo è davvero.

E in realtà costui, costei, ha perfettamente ragione: dalle chiacchiere non si capisce la realtà, solo dai fatti la si può verificare.

Prendiamo ad esempio i “volenterosi” del governo Israeliano: la loro buona volontà la dichiarano nel voler stabilizzare una situazione messa a soqquadro da una organizzazione terrorista (Hamas). I fatti di Gaza, però, smentiscono la bontà di questa volontà governativa: infrastrutture volutamente in rovina, sistema sanitario volutamente fatto collassare, le linee di aiuto prima autorizzate poi volutamente sottoposte a bombardamenti improvvisi, giornalisti indipendenti presi volutamente di mira dai cecchini; esseri inermi, come donne e bambini, volutamente diventati bersaglio (forse anche di gare a punteggio tra cecchini momentaneamente ‘scoglionati’ per il tergiversare diplomatico); civili volutamente portati alla morte per fame.

Se riflettiamo, questa buona volontà dei “volenterosi” membri del governo israeliano rientra perfettamente nella tipologia del terrorismo: ossia l’uso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l’ordine (Treccani).

Ciò che avviene a Gaza non è più un confronto armato tra due eserciti, ma la voluta disintegrazione controllata della vita civile inerme.

Sorprenderebbe di meno, parlare di Governo del Terrore in Israele, ove si sapesse (Oxford languages) che “terrorista” è un termine con cui si identificavano i “volenterosi” membri o fautori del governo del Terrore in Francia: all’epoca in cui (fine settecento) le questioni di “stabilizzavano” non abbattendo le case con i più moderni carri armati, ma con la meno invasiva e tecnologica ghigliottina.

Sorda ai richiami dell’Onu, della Corte penale internazionale, delle Convenzioni di guerra la buona volontà dei pii ministri israeliani produce ‘fatti’ che, smentendo ogni loro dichiarazione, ci ricordano quei comportamenti disumani che si possono leggere in saggi, romanzi horror e persino ‘manga’ relativi ai sacrifici di sangue di sette criminali, demonìache e sataniche… per quanto riguarda il rispetto della dignità e della vita umana.

Come resistono all'evidenza dei fatti i pii ‘volenterosi di cui sopra’? Con la foglia di fico verbale che loro non sono contro il popolo palestinese, ma contro Hamas; che dall’ottobre 2023 non distruggono interi quartieri e città palestinesi per dare fastidio agli abitanti, ma solo per scovare sotto le macerie i propri cittadini rapiti.

Bene, a breve vedremo sempre con i fatti se questa foglia di fico reggerà alla Global Sumud Flotilla: iniziativa umanitaria di centinaia di altri ‘volenterosi’ che porta aiuti ai palestinesi affamati dal governo israeliano e a cui aderiscono delegazioni di 44 Paesi (tra cui ci sono Italia, Francia, Spagna, Regno Unito, Danimarca, Malesia, Sri Lanka, Turchia, Australia, Nuova Zelanda, Quwait ecc.).

Diversamente da quanto dichiarato dai pii “volenterosi” del governo israeliano, che vede questi altri 'volenterosi' come terroristi alla pari dei membri di Hamas, non ci risulta che questi cittadini imbarcati su piccole navi da diporto e da pesca lo siano o che assieme ai relativi 44 Paesi siano scesi in guerra contro Israele, o che mirino a ribaltare gli esiti di uno scientifico sterminio (che è un eufemismo definire disumano) bombardando con scatole di pane e altre derrate alimentari le supertecnologiche navi della marina militare israeliana.

Da quanto osservato, è molto probabile che la foglia di fico stragistico-markettara di questi moderni e “volenterosi” membri del Terrore sia destinata a cadere.

Ma indipendentemente o meno che qualcosa riesca ai 'volenterosi' portatori di pane - di cui ammiriamo il coraggio, augurando loro i minori danni possibili e il maggior successo possibile – questa situazione limite ci mostra che il problema di come comportarci di fronte al male più efferato e crudele sarà il filo conduttore di questa e delle prossime generazioni dell'Umanità terrestre.

Poiché non c’è solo Israele che si approfitta della forza militare e tecnologica per opprimere le popolazioni mondiali (in tanti ci provano… per vedere l’effetto che fa, canterebbe oggi Jannacci), diventa importante la libera scelta interiore individuale di osservare il male, nelle sue molteplici manifestazioni culturali, politiche ed economiche (contro l’essere umano, contro le Comunità umane, contro l’Umanità intera) senza farsi orientare da simpatie o antipatie.

Nei prossimi anni il male che traspare apertamente dagli atti di Gaza (come in tante altre parti del mondo che diciamo, errando, civile) e che non è più solo definibile ‘banale’, ma demoniaco e scopertamente antiumano, non potrà che peggiorare: a ognuno di noi servirà molto coraggio, sia per osservarlo ‘senza cambiare canale’, sia per affrontarlo nel posto in cui la vita ci avrà portato ad essere.

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