Punto & Virgola

Voto elettorale in Italia: cambia qualcosa?


26/09/2022

di Andrea di Furia

Ancora i giochi non sono fatti, ma dalle urne il partito di Giorgia Meloni sembra guidare le danze del futuro di un’Italia ammaccata e sfibrata dalle emergenze (sanitaria, bellica, energetica ecc.). Se diventerà presidente del Consiglio del 68.mo governo italiano, cosa tutt’altro che scontata visti gli alleati, sarà la prima donna italiana della breve storia repubblicana a realizzare l’impresa.

Messe da parte le reazioni di pancia degli sconfitti e degli scontenti, messe da parte le profezie contro o a favore del futuro Governo di centrodestra, se cambierà qualcosa - come canta Lucio Battisti in Con il nastro rosa - lo scopriremo solo vivendo.

Va sottolineato, però, che dal punto di vista più importante per la Società italiana attuale, quello “strutturale sociale”, non cambia nulla rispetto ai 67 precedenti governi: il sistema sociale italiano è rimasto UNIdimensionale parassitario, vale a dire che è rimasto “antisociale”. Quindi, prepariamoci spiritualmente, ne vedremo… delle brutte.

Però anche dal punto di vista “sostanziale sociale” non cambia nulla… salvo Meloni giunga al ruolo di premier. Infatti, la cosa più positiva è che una donna sia finalmente scelta a guidare il Paese: non tanto nell’ottica della politica, quanto nell’ottica culturale.

Sì, perché il tallone d’Achille “sostanziale sociale” dell’Italia è la sua anoressia culturale: plagiati ormai dalla cultura tecnoscentifica americana non potevamo che esserne una colonizzata protesi all’interno della UE e della NATO.

Senza una dimensione culturale libera da influenze politiche ed economiche parassitarie:

  1. è impossibile l’autodeterminazione di qualsiasi popolo,
  2. è impossibile scampare alle prossime sperimentazioni pseudo-vacciniche,
  3. è impossibile una neutralità,
  4. è impossibile una autonomia energetica

Per essere libera la dimensione culturale deve avere “un’area autonoma dedicata” del sistema sociale, ossia:

  1. proprie funzioni esclusive (educazione, formazione della Persona) intoccabili da Politica ed Economia
  2. proprie istituzioni “personalizzate” (non le attuali brutte copie che scimmiottano quelle Politiche o quelle Economiche)

Perché questo sia possibile, il sistema sociale non può essere più UNIdimensionale parassitario, ma dev’essere TRIdimensionale sinergico: deve garantire pari opportunità “funzionali”, ossia “un’area autonoma dedicata”, anche alle altre due dimensioni sociali (Politica ed Economia).

Questa TRIdimensionalità sinergica "strutturale", e solo perciò (!) sociale, deve diventare un “sentimento di fondo” di ogni Persona umana: obiettivo conseguibile solo dalla dimensione culturale… se lasciata agire senza condizionamenti politici ed economici.

Nei circa 70 anni dalla dichiarazione di Repubblica Italiana si è solo perso tempo dietro chimere “sostanziali economiche, politiche, culturali” impossibili da raggiungere (la storia lo ha dimostrato), perché indissolubilmente intrecciate insieme nella struttura UNIdimensionale parassitaria del sistema che produce di default “solo” rifiuti antisociali tossici (disuguaglianze economiche, burocrazie politiche, razzismi culturali religiosi e laici) oggi, nella Società gassosa a predominio economico su Politica e Cultura, in liberistica "crescita continua".

I prossimi tristi anni di guerra voluti da USA-NATO per egoistici obiettivi di supremazia planetaria - obbligati dalle future inevitabili tragedie antisociali “native” dell’attuale sistema UNIdimensionale parassitario che ora, a livello planetario, fa la raccolta indifferenziata dei rifiuti sociali economici (decennali), politici (secolari) e culturali (millenari) nel cassonetto unico Mercato - per i sopravvissuti saranno il teatro in cui si dovrà raggiungere la TRIdimensionalità sinergica del sistema sociale.

Come piano b)? Si deve partire almeno dalla realizzazione di una dimensione culturale libera da indebiti tutoraggi politici ed economici: tertium non datur.

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