Punto & Virgola

Un voto a perdere: l'immagine-sintesi delle stagioni strutturali sociali


21/09/2020

di Andrea di Furia

Siamo andati a votare. Da circa mezzo secolo le urne elettorali si sono progressivamente “svuotate” di persone. Un sintomo chiarissimo della morte di tutto quel coacervo di ideali, convinzioni, slogan ed etichette (come destra, centro e sinistra) che hanno animato la Società liquida a traino giuridico-politico per circa 2 secoli. Tanto che anche i Governi si stanno formando senza necessità del voto elettorale.

Possiamo osservare che la sintesi di tutto ciò, concentrato nel termine Democrazia, può essere racchiusa nel suo necrologio:

Qui l’ideale chiave della Politica, ormai diventata Antipolitica, giace... e di ciò non si dà pace”.

Perché la Democrazia è defunta? Nonostante i reiterati tentativi di Filosofi, Politici, Esperti, Professori, Idealisti, Integralisti e compagnia cantando? E nonostante i buffi e ruspanti tentativi dei Partiti-zombi?

Perché anche rispetto al sistema sociale ci sono, come nell’arco dell’anno, le stagioni: stagioni storicamente accertabili.

E ad ogni stagione corrisponde la sua Società umana specifica, ovvero il suo specifico sistema sociale. E questo parallelo va compreso come fondamento di qualsiasi discorso  serio e percorribile sul sociale attuale, se vuole essere concreto e non vuota chiacchiera, astratta e opinabile, da talk show.

Sintetizzando il tempo storico dell'ultimo millennio:
a) la stagione sociale estiva è contraddistinta da quel tipo di struttura sistemica che abbiamo caratterizzato come Società solida religiosa medievale;
b) ad essa è seguita la Società liquida democratica risorgimentale come rappresentante del periodo sociale autunnale;
c) questa tipologia strutturale è stata da poco rimpiazzata dalla Società gassosa borsistico-speculativa che si è imposta a fine del secondo millennio; e che nel sopraggiunto inverno sociale di inizio terzo millennio, già ingrassa e prospera a spese di tutto il Pianeta;
d) cominciano però ad apparire le prime avvisaglie della primavera sociale, caratterizzata dalla Società calorica tridimensionale equilibrata: che è un nuovo inizio. Non è una ripetizione della squilibrata unilateralità monodimensionale (solida, liquida, gassosa) delle tre tipologie espresse dalle stagioni sociali precedenti.

Diversamente dalle tre tipologie squilibrate, che vogliono esclusivamente la prevalenza di una dimensione sociale sulle altre due, come novità assoluta la Società calorica tridimensionale presenta una struttura sistemica equilibrata in cui le tre dimensioni sociali (Economia, Politica e Cultura) sono sullo stesso livello.

Nella Società calorica Economia, Politica e Cultura hanno pari potere discrezionale su tutto quanto riguarda le proprie specifiche funzioni: circolazione merci e servizi, giurisdizione, educazione. Di conseguenza Economia, Politica e Cultura necessitano e debbono avere un proprio contenitore unico per la raccolta differenziata degli specifici rifiuti sociali: il Mercato per quelli economico-finanziari; lo Stato per quelli giuridico-politici; la Scuola (siamo un Paese laico) per quelli formativo-culturali.

Nel momento presente, nel ventennio di inizio terzo millennio, è l’Economia la dimensione sociale che prevale sulle altre due in modo unilaterale, e sempre più in modo arrogante e sfacciato. Perciò tutto ormai gira attorno al denaro: anche il voto democratico.

E non è solo questione di considerare il voto di scambio come esclusivo dei Partiti, ma anche come lo strumento con cui le mafie hanno garantito e garantiscono tutt’ora la propria tentacolare sopravvivenza: attraverso i propri occulti rappresentanti eletti in Parlamento.

Denaro che resta in mano a Finanziarie di famiglia, a Banche, a Fondi spazzatura. E qui vale la pena soffermarsi sul fatto che i Fondi spazzatura sono più “onesti” rispetto alla verità sociale di Banche e Finanziarie di famiglia: le quali sono altrettanto spazzatura dei Fondi, ma non hanno un’utile e remunerativa ragione per fare outing.

Anche le altre due dimensioni sociali però, lo si rileva quotidianamente, sono diventate spazzatura. Il sistema attuale assomiglia sempre più (fenomeno di livello mondiale e non solo italiano) a una discarica a cielo aperto che raccoglie disordinatamente i rifiuti sociali economici, politici e culturali in un unico sito istituzionale.

Questo contenitore istituzionale unico dei rifiuti sociali tridimensionali, questa Terra dei fuochi sociale in alcuni Paesi come l’Italia è lo Stato sovrano; in altri paesi come gli USA è il Mercato globale; e in altri Paesi ancora (se religiosi) quel contenitore è la locale Chiesa confessionale o (se laici) è la Scuola.

Questa immagine-sintesi che non vuol essere critica bensì descrizione realistica, e che vede nello Stato il contenitore dell’indifferenziata sociale tridimensionale è anche capace di spiegare perché inevitabilmente la Democrazia è diventata spazzatura nei talk show; perché i Partiti nascono e muoiono come le muffe; perché il voto elettorale non è più l’entusiasmante conquista delle origini, ma un vuoto e stanco rito funerario. Il voto è ormai vuoto di contenuti e pieno di confusione.

Viceversa, l'immagine-sintesi delle stagioni strutturali sociali, altrettanto realistica, è suscitatrice di nuovo e concreto entusiasmo. Siamo all'inizio dell’inverno in cui prospera la gelida Società gassosa a traino economico, ma ad esso succederà la prossima stagione sociale: quella primaverile della Società calorica tridimensionale che si differenzia totalmente dalle tre stagioni precedenti.

Infatti nella Società calorica tridimensionale prossima ventura - in realtà attivabile anche sùbito, se si comprende che la sua istituzione è la sola e unica azione sociale su cui poter radicare in modo fecondo qualsiasi iniziativa tendente a risanare il sistema - si pratica rigorosamente la raccolta differenziata del sociale economico, politico e culturale. Per cui si caratterizza perché in essa i contenitori dei rifiuti sociali sono tre:
il Mercato per tutto ciò che è Economia, funzionalmente riferita al Territorio;
lo Stato per tutto ciò che è Politica, funzionalmente riferita alla Comunità;
la Scuola (siamo un Paese laico) per tutto ciò che è Cultura, funzionalmente riferita alla Persona.

Attivando questi tre contenitori per la raccolta separata e differenziata dei rifiuti sociali tridimensionali, cambia di necessità tutto il malsano scenario sistemico antisociale esistente.

Istituendo la Società calorica tridimensionale equilibrata e sana, usciamo dagli attuali ottundenti miasmi della Società gassosa emergente e dai fumi tossici della Società liquida declinante, senza poi incappare nei veleni tossici sprigionati da un possibile revival della Società solida a traino culturale. Solidità sistemica squilibrata che però non sarà più a carattere dogmatico-confessionale come nel Medio-evo europeo, bensì sarà a carattere scientifico-dogmatico.

E proprio questo cambiamento strutturale del sistema sociale, da monodimensionale squilibrato a tridimensionale equilibrato, attuerà la concreta terapia per risanare un voto elettorale ormai appassito.

Se la Politica è diventata antipolitica è perché lo Stato è diventato il contenitore omnibus indifferenziato dei rifiuti sociali tridimensionali.

Tuttavia, una volta che nella Società calorica tridimensionale la Democrazia è stata liberata dal peso soffocante dei rifiuti culturali obsoleti e dei rifiuti economici degenerati (che da decenni alimentano diseguaglianze sociali disumane e il pericolosissimo cambiamento climatico), ecco che nella raccolta differenziata del sociale essa può rifiorire a nuovo nel contenitore Stato. E con lei anche il voto.

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