Punto & Virgola

Trump il Cattivo e Bauman il Buono ci sono: passa inosservato il Brutto e no, non è un Putin!

Due impotenze contrapposte si avvicendano di continuo nel palcoscenico del nostro sistema sociale, orfano della sua corretta strutturazione


29/01/2017

di Andrea di Furia

Ricordate, di Sergio leone, il film Il Buono, il Brutto e il Cattivo? Ebbene pare che Donald Trump oggi voglia impersonare il Cattivo. E cosa vuole socialmente questo Cattivo? Sembrerebbe voglia isolare gli Stati Uniti d’America… però col paracadute della Gran Bretagna. Un isolamento sui generis.

Se rammentate cos’era l’Impero inglese – oggi lo è sotto diversa forma, rispetto a quella coloniale durata 350 anni fino alla fine della Seconda guerra mondiale – questa furbissima alleanza comporta per i due gemelli anglofoni il controllo (da soli!) di un terzo delle terre emerse: quasi 50 milioni di Kmq. In più rispetto a ieri, per i nostri due alleati di ferro, oggi c’è l'Impero planetarioo della finanza mondiale.


Il Cattivissimo lui per tre mesi blocca gli ingressi negli USA a tutti i mussulmani? No! Solo ad alcuni selezionati. E, curiosamente, esclude quelli dell’Arabia Saudita - gli artigiani della qualità nel crollo del World Trade Center - e quelli dell’Afganistan, i loro supposti mandanti.

Comunque sia, e qualunque altra sua trovata vedremo realizzarsi, è evidente come Trump incarni fin nell’atteggiamento labiale quell’Egoismo di Popolo che gli USA hanno sempre voluto occultare con il bianchetto abbagliante della democrazia d’esportazione.

Un egoismo di Popolo utilitaristico (mercantile: non ideologico né culturale), un egoismo di Popolo che fa esultare le Borse mondiali ad ogni suo discutibile proclama.

Passiamo adesso al Buono della nostra storia: a quel Zygmunt Bauman verso il quale ci siamo già espressi, ma che - senza essere ottenebrati dal senso di gratitudine che nutriamo per lui -, abbiamo caratterizzato nel titolo più sopra come socialmente impotente allo stesso livello di Trump: ma se il Cattivo miliardario lo è più dal lato dell’egoismo di Popolo, il sociologo Buono lo è più dal lato dell’ingenuità del pensiero scientifico moderno.

Prendiamo in esame una serie di pensieri di Zygmunt Bauman, riportati da Serena Dandini su Io Donna di questa domenica.

 


Zygmunt Bauman: «La vera Guerra al terrorismo – che può essere vinta – non si conduce devastando ulteriormente le città e i villaggi semidistrutti dell’Iraq e dell’Afghanistan [potremo anche aggiungere - commenta Dandini - della Sira e non solo], ma cancellando i debiti dei Paesi poveri» e «… finanziando l’istruzione per i 115 milioni di bambini attualmente privi di qualsiasi accesso alla scuola».

Pensieri che vanno riletti immedesimandosi in Donald Trump che, in qualità di Capo dell’esercito USA, ha appena dato 30 giorni di tempo al suo Stato maggiore per eliminare il Terrorismo dell’Isis – non il Terrorismo in sé, attenzione – perché vuol togliere l’unica carta rimasta in mano alla Russia che leva forza alle travolgenti pretese planetarie del suo suo Paese, suo di Trump.

Mossa tipica di “eliminazione e messa in presa”, se conosciamo il gioco del Bridge: eliminazione del colore laterale (Isis) per mettere l’avversario (Putin) in presa obbligata nel suo colore di uscita (occupazione della Crimea, sottratta all’Ucraina) e costringerlo ad uscire verso la forchetta del dichiarante (Trump) e fagli conquistare la presa mancante (tornare ad isolare la Cina dalla Russia) che gli farà vincere il contratto dichiarato nella licitazione (conquista del Pianeta, come ulteriore salita di livello del sogno americano).

Dandini cita anche queste parole del grande sociologo: “Se pensi al prossimo anno, cura il prato; se pensi ai prossimi 10 anni pianta un albero; ma se pensi ai prossimi 100 anni investi nell’educazione dei giovani” definendole un’ardita metafora agricola.

In realtà non è un’ardita metafora, ma è esattamente la frase che caratterizzerebbe il Brutto, assente Convitato di Pietra, se fosse un uomo e potesse parlare. Metafora detta da Bauman che, per debolezza di pensiero sociale e insufficienza di capacità artistica - come già fece per la sua definizione di modernità liquida, di mondo liquido, di società liquida - non ha avuto la forza di applicare a quel sistema sociale… che pure aveva studiato per oltre 70 anni!

Ora il Brutto, tra il Cattivo Trump e il Buono Bauman, non è un uomo né una donna: è piuttosto il sistema sociale moderno fatto di Economia, di Politica e di Cultura. E i tempi richiamati dalla metafora (un anno, 10 anni e 100 anni) sono approssimatamente i tempi di reazione diversi dell’Economia, della Politica e della Cultura… se, restando in agricoltura, astraiamo dalla tecnologia.

Se invece integriamo il progresso tecnologico informatico nella metafora dovremmo attribuire come tempo specifico dimensionale all’Economia i nanosecondi, i minuti alla Politica e le ore alla Cultura.

E poiché il Brutto, in particolare la strutturazione del sistema sociale moderno a 1 dimensione prevalente sulle altre due – oggi il Mercato-economia planetario - è il Convitato di pietra, ossia colui da cui non si può prescindere (come non si prescinde dalla Morte nella vita dell’uomo), ecco spiegata l’impotenza di entrambi: del “pratico” miliardario Cattivo come del “teorico” sociologo Buono.

Secondo quanto già osservato precedentemente su questa rubrica, dal punto di vista “strutturale sociale” – dal punto di vista del Brutto, dunque - le iniziative del Cattivo Trump e del Buono Bauman sono entrambe destinate al fallimento perché si equivalgono.

Chi non conosce il punto di vista sociale tridimensionale obietterà: “Come si fa a dire che educare 115 milioni di bambini che non hanno accesso alla Scuola e la distruzione dell’Isis si equivalgono?”

Ebbene qui non si sta valutando quella che ci piace di più delle due iniziative. Diciamo che si equivalgono pur nella loro diversità essenziale – si capisce che educare i 115 milioni di bambini fa parte dei compiti della dimensione culturale (oltre al fatto di costare qualche migliaio di miliardi di dollari di meno) e che la distruzione dell’Isis fa parte di quella politica (oltre al fatto di costare qualche migliaio di miliardi di dollari di più) – si equivalgono nel risultato che entrambe sono destinate a produrre.

Risultato che è esattamente il contrario di quello che si propongono, perché attivate senza prima aver modificato la strutturazione del sistema sociale portandola dall'attuale strutturazione “a 1Dimensione conflittualmente prevaricante sulle altre due” alla strutturazione  "a 3D": a tre dimensioni sociali “autonome e sinergiche”.

La chiave di questo rovesciamento inevitabile - di qualsiasi iniziativa economica (grazie alle quali la felicità dei pochi si rovescia nell’infelicità di tutti gli altri, e sono 7 miliardi di persone), di qualsiasi iniziativa politica (grazie alle quali la sicurezza statale diventa precarietà delle Comunità nazionali) e di qualsiasi iniziativa culturale (grazie alle quali l’educazione delle Persone è diventata educazione delle elite) - nel sociale moderno l’ha data, (senza accorgersene) proprio il Buono, il teorico Bauman, con la sua immagine della modernità liquida.

Ma non se ne è accorto e non se ne è servito! Non l'ha applicata al sistema sociale che pur studiava: caratterizzando così una volta di più l’impotenza del moderno pensiero scientifico nell’incidere concretamente sul sociale di inizio terzo millennio.

Che altrettanto la lotta militare all’Isis sia destinata all’insuccesso, e a moltiplicare il terrorismo invece di eliminarlo, ce lo dice già un’altra famosa immagine: quella del Mito dell’Idra di Lerna cui non era sufficiente tagliare una o più delle 9 teste per ucciderla. Di qui l’impotenza dell'azione sociale del pratico Cattivo Trump e delle sue future illusorie iniziative.

Urge davvero avvicinare il pensiero sociale moderno al Brutto, alla comprensione delle necessità di una moderna strutturazione tridimensionale equilibrata del sistema sociale di oggi.

Dobbiamo smettere di attribuire alle iniziative del Cattivo e del Buono di turno, e ai loro meravigliosi programmi di Partito, la benché minima aspettativa salvifica e utilità sociale... dato che - nel sistema a 1D attuale, come ogni volta ci accade rilevare - qualunque esse siano producono l’esatto opposto di quello che vorrebbero.

 

(riproduzione riservata)