Siamo ciechi, nel sociale, al “vecchio” che avanza?
08/06/2023
di Andrea di Furia
Paradossalmente scambiamo il progresso tecnologico per progresso sociale e crediamo di avanzare in questo progresso continuo… mentre stiamo arretrando su posizioni evolutivamente arretrate, veterotestamentarie e precristiane, le quali, come tutte le cose “fuori del loro tempo”, diventano antisociali: diventano il male sociale che opera “per automatismi interni inosservati” fuori del controllo dell’essere umano (donna o uomo che sia).
Oggi tutto ciò che ha potere di condizionare e dirigere l’evoluzione sociale opera nella direzione opposta a quella dell’Uomo con la lettera maiuscola: termine neutro sinonimo di Umanità intera con cui si vuole indicare allo stesso tempo l’unità evoluta futura (sia dell’essere individuale femminile sia dell’essere individuale maschile). Precisazione necessaria in un’epoca in cui l’ipocrita confusione neolinguistica imperante da decenni [es. usare le armi... per salvare le vite] viene suscitata ad arte, specie in mancanza di una terminologia scientifico-spirituale che, per meglio equiparare Uomo a Umanità intera, aggiungerebbe al termine Uomo l’aggettivo “androginico”.
L’essere umano risulta essersi evoluto da indistinto appartenente al gruppo etnico originario – nel quale l’entità autocosciente per millenni è stata collettiva [dunque non individuale, nella quale l’individuo contava come la mano rispetto al corpo intero, ed era soggetto ad un’Autorità (Sciamano/Sacerdote e/o Capotribù/Re) cui era sottomesso totalmente] – a distinto individuo singolo capace di dirigere se stesso, oggi in quasi totale autonomia da qualsiasi Autorità esterna.
Il sistema sociale, invece, si è sviluppato a misura e somiglianza della Comunità dominatrice di ogni singolo suo membro e non corrisponde più all’individuo autocosciente, responsabile e collaborativo odierno: tanto da essergli diventato così ostile da prefigurare sempre più una vita individuale completamente orientata dall’esterno [dalle Autorità economiche, politiche e culturali] secondo linee guida comunitarie mortifere per la sua autodeterminazione.
Buffo: chiacchieriamo di un sistema favorevole all'autodeterminazione dei Popoli e non ci accorgiamo che è una chimera se quel sistema è ostile persino all'autodeterminazione delle singole persone!Se vogliamo un’immagine-sintesi che ci chiarisca questo concetto, visualizziamo la nostra entità individuale presa in mezzo tra un Carabiniere con manette a destra e un Medico con siringa a sinistra. Decine di libri hanno ormai verificato che la libertà personale, verso cui ha teso l’evoluzione millenaria dell’essere umano singolo, è sempre più compressa autoritativamente: smantellata dalle misure burocratiche dello Stato e impedita dal consumismo obbligatorio frenetico del Mercato.
Vediamo ormai l’azione continua del Carabiniere/Stato con manette che tra poco, attraverso l’intelligenza artificiale (modello cinese, invidiato dagli euroamericani), ci premierà se virtuosi-obbedienti e ci punirà se non virtuosi-ribelli; e vediamo l’azione continua del Medico/Mercato con siringa che non può permettersi un “paziente” che possa decidere autonomamente come curarsi (se uno non ci credeva prima, la cosiddetta pandemia del 2019 gli ha tolto qualsiasi dubbio).
Poiché il sistema sociale è chiaramente ostile all’individuo autocosciente e dichiaratamente favorevole (vedi propaganda progresso governativa) al branco acefalo eterodiretto da Autorità economiche-politiche-culturali - cui dà la patente di scientifiche [ma in realtà sono mistiche, idolatriche-tribali perché, come ha detto non solo Mario Draghi, ad esempio, “bisogna credere nella scienza”] – questa deriva disumana antindividuale è ormai osservabile in mille piccole cose:
nella neolingua menzognera usata per spegnere l’autocoscienza personale dell’individuo,
nella globalizzazione economica del Mercato in mano a pochi (non a tutti, come dovrebbe),
nel potere statale in mano ai segretari di Partito (che non rappresentano più gli elettori, ma l'interesse se stessi e dei propri sponsor economici globali).
Negli ultimi decenni si è fatto di tutto per togliere all’individuo la possibilità di sostenersi economicamente grazie alla priopria capacità imprenditoriale e di lavoro: norme burocratiche affossa imprese, misure antieconomiche per i lavoratori e omissioni distruttive dell’economia ambientale (ad esempio l’inazione governativa per il disastro idrogeologico di cui ha contezza dal 1960 almeno, con la "distratta" l’eliminazione della vegetazione che impedisce all’acqua di entrare in faglia e che, a rovescio, favorisce la siccità ecc.).
La tendenza è che il singolo individuo autocosciente (uomo o donna che sia) rimanga così impaurito e annichilito dagli eventi esterni da essere “volontariamente lui" a chiedere l’intervento di Stato/Mercato per garantirsi un minimo sindacale di sicurezza: la propria sopravvivenza animale.
Nel linguaggio biblico (per chi ancora ne ricorda qualcosa) ciò equivale alla classica rinuncia di Esaù alla primogenitura per un piatto di lenticchie mercantili/statali.
Una cara amica mi ha fatto notare questa progressione (rinuncia “volontaria” della libera iniziativa) in ambito societario. Tutti conoscono il fenomeno economico darwinista del grande gruppo che si mangia il piccolo gruppo.
Fino a poco fa, di solito l’acquisizione societaria comportava la maggioranza delle quote in mano al grande gruppo acquirente e la minoranza in mano al piccolo gruppo venditore che, così, continuava a vivere con il vecchio proprietario in qualità di socio di minoranza sì, ma come interlocutore “alla pari”. Adesso invece l’acquisizione delle quote è totale, c’è fusione immediata nel grande del piccolo gruppo (parliamo di chi rappresenta l’80% dell’economia italiana) e il titolare ora chiede di diventare... dipendente.
E la tendenza si sta riversando anche sui professionisti, ad esempio gli Avvocati: sempre meno operano come professionisti autonomi, sempre più vogliono esercitare la propria professionalità nella Pubblica Amministrazione.
Come vedete anche qui l’Individuo autocosciente (imprenditore/professionista donna o uomo che sia) rinuncia “volontariamente alla propria missione di vita” per la propria sopravvivenza… resa impossibile proprio dallo Stato e dal Mercato!
Chi ha letto il mio saggio “La raccolta differenziata DEL SOCIALE economico politico e culturale” non si sorprende di questa deriva anti-individuale, perché si è dotato di tutti i concetti necessari per comprenderla e di cui nella realtà quotidiana stiamo vedendo già quasi il risultato finale.
Risultato finale che ci fanno vedere al cinematografo nei film distopici o leggere nel "manifesto-spazzatura" del Word Economic Found e dei suoi scienziati trash-umanisti (umanisti spazzatura, appunto) che, vittime del proprio pensiero materialistico malato, auto-ritengono di essere capaci di fare meglio di Madre Natura.
Per invertire la tendenza, molti invocano inutilmente l’uomo del destino o la bacchetta magica, ma così non si fa che alimentare il delirante potere socialmente malsano delle Elite economiche, politiche e culturali.
Ciò che dobbiamo al più presto cambiare e prima di realizzare i nostri obiettivi e ideali (vogliamo meno guerre sul pianeta, lottiamo per i beni comuni, per l’autodeterminazione della salute, contro l'inflazione, perché il lavoro non sia una merce ecc.) è cambiare la struttura del sistema sociale da UNIdimensionale parassitaria e antisociale a TRIdimensionale sinergica e armonica.
Il sistema sociale attuale parassitario (sia che domini su tutto lo Stato, sia che domini su tutto il Mercato) è come un campo minato in cui ci aggiriamo chiedendo aiuto proprio a chi lo ha infestato (e continua imperterrito a infestarlo) di mine economiche, politiche e culturali.
Prima o poi ci esplodono sotto i piedi: dunque non è ingenuo cercare di ottenere un risultato utile (meno poveri, soluzione del problema immigrati, beni comuni, inflazione ecc.)? senza curarci di togliere quella mina (economica politica, culturale) su cui, se fortunati, perderemo comunque la nostra possibilità di movimento autonomo?
Per lo Stato posatore indefesso di mine sociali (Società umana parassitaria liquida-politica dominante) quell’esplosione è prevista e, generosamente premierà ed esalterà i soccorritori (ora gli angeli del fango, ad esempio) e prevederà ristori e aiuti sempre insufficienti per sostituire gli arti mancanti.
Per il mercato posatore indefesso di mine sociali (Società umana parassitaria gassosa-economica dominante) quell’esplosione è prevista e ha preparato da tempo le protesi sostitutive.
Serve urgentemente, perciò, un cambio di struttura al sistema: da parassitaria antisociale a sinergica sociale: da UNIdimensionle (in cui la relazione delle tre dimensioni sociali si esprime nel dato di fatto che 1 domina antisocialmente le altre due e ne fa quello che vuole) a TRIdimensionale autonoma (in cui la relazione delle tre dimensioni sociali si esprime nel dato di fatto che nessuna domina antisocialmente le altre due: ognuna ha il suo ambito specifico funzionale e, proprio perciò, collabora sinergicamente con le altre due).
Se le tre dimensioni (Economia, Politica e Cultura) non diventano reciprocamente autonome, se non fanno la raccolta differenziata dei propri rifiuti sociali - il Mercato come cassonetto specifico di quelli economici, delle proprie “mine” economiche; lo Stato come cassonetto specifico di quelli politici, delle proprie “mine” politiche; la Scuola come cassonetto specifico di quelli culturali, delle proprie “mine” culturali (cosa possibile solo in un sistema a struttura TRIdimensionale sociale, ossia nella Società umana sinergica equilibrata) - qualsiasi autonomia della donna e dell’uomo contemporaneo e futuro… possiamo serenamente dimenticarcela: noi adesso, per secoli le generazioni future.
Vogliamo proprio lasciare loro in eredità questo malsano, menzognero “vecchio sociale” che avanza?
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