L'Editoriale

Quando l'economia reale si ferma, il futuro diventa nero

Auguriamoci che Matteo Salvini vinca le prossime elezioni europee per guarire le ferite che ci ha provocato l’Unione


04/02/2019

di Mario Pinzi


L’Italia è entrata in recessione, e i dibattiti futuri dei talk show saranno concentrati nel capire se la colpa è nostra o della politica europea. 
Il calo di produzione non è solo italiano ma di tutta l’Unione, ed è sufficiente citare quello tedesco, che nell’ultimo trimestre è sceso del 4,7%, per comprendere in quale tragedia siamo precipitati. 
Chi ha letto i mie precedenti editoriali sa che ho sempre guardato con diffidenza a questa Europa, e il motivo è semplice: in una economia basata sul consumo, ridurre i soldi di chi deve spendere è nefasto, perché si innesca il processo di recessione, e questa tesi è sostenuta anche da illustri premi Nobel in economia. 
Ad aumentare o ridurre la quantità del denaro in circolazione sono le banche, e le nostre, non avendo le competenze per prestarlo all’economia reale, hanno fatto crollare il credito del 40% (da 910 miliardi nel 2008 ai 700 miliardi del 2018). 
Ma c’è anche un altro fattore importante che terrorizza il settore del credito: sono le nuove regole europee, che hanno imposto agli istituti di accantonare della liquidità per i debiti deteriorati, ma anche per i nuovi crediti. 
Inutile nascondersi dietro a un dito: con l’avvento dell’euro, lo Stato italiano ha perso il controllo del debito e delle proprie banche diventando prigioniero della finanza speculativa. 
Purtroppo, la recessione ci ha fatto precipitare in uno smarrimento economico e sociale. 
Anche il dibattito sull’emigrazione sconcerta, perché nel Mediterraneo ci sono svariate coste dove attraccare, ma tutti vogliono venire in Italia. 
Per comprenderne meglio il motivo, proverò ad offrirvi una chiave di lettura diversa da quella già consolidata. 
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvin,i ha decretato la chiusura dei porti a qualsiasi nave non governativa, e con questo decreto si è scatenato il finimondo perché i consensi della Lega sono aumentati enormemente. 
Tutta la sinistra, compreso il clero, lo vogliono fermare, perché hanno compreso che attraverso questo provvedimento del buon senso la Lega potrebbe raggiungere la maggioranza assoluta e sconfiggere l’imperialismo europeo voluto da Soros. 
L’obiettivo portante di chi sta governando l’Unione è finalizzato a erodere i poteri nazionali, e per tranquillizzare le masse affermano che il nazionalismo ci riporterà al secolo passato dove sono nate le guerre mondiali. Una falsità inaccettabile perché la storia degli Stati si intreccia con il consolidamento delle libertà individuali dei cittadini, mentre l’imperialismo ha sempre dimostrato esiti negativi e non democratici. 
L’Unione europea, per volere di Soros, si è incamminata verso l’imperialismo finanziario, e la storia conferma che le guerre, quasi sempre, nascono da appetiti colonialistici che proliferano quando una Nazione è in difficoltà economica. 
La sovranità nazionale rappresenta la base più concreta per ottenere il successo a livello internazionale, ed è falso affermare che il nazionalismo produce le guerre. 
La storia ci insegna che i conflitti nascono dalla corruzione politica e vengono risolti dagli Stati onesti che hanno sempre operato negli interessi dei cittadini. 
Dunque, vi posso assicurare che ci raccontano un mare di balle, perché il vero pericolo non è il nazionalismo ma l’imperialismo finanziario. 
Desidero ricordare che l’Unione europea è nata sul principio della parità degli Stati, e le decisioni dovevano essere prese in favore delle persone dove le singole Nazioni erano sovrane. 
Cari lettori, in questo momento l’Europa è guidata dall’asse franco-tedesco, e la sua tirannia è confermata dalle difficoltà che il Regno Unito sta incontrando per scappare da questa gabbia imperialista. 
Mancano solo tre mesi alle elezioni europee, e stando ai sondaggi la Lega dovrebbe raggiungere il 35% dei consensi. 
Se non supererà questa soglia, alle elezioni politiche nazionali sarà molto difficile che possa raggiungere una maggioranza che la metta nelle condizioni di governare da sola, e la prima domanda che sorge è la seguente: se non ci riesce, con chi potrebbe governare per aiutare l’Italia a rinascere? 
Attualmente oltre alla Lega l’unico partito credibile e quello della Meloni (Fratelli d’Italia), che dal 5% dovrebbe passare almeno al 16%.
A questo proposito, proprio perché la cosa non sarà facile, voglio aiutarla lanciando nell’oceano dei cittadini che hanno il diritto di votare un messaggio a suo favore nella bottiglia della speranza affinché diventi proficuo per creare un governo capace di rimarginare le ferite che l’Europa ci ha provocato…

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