L'Editoriale

Per ripartire serve un vero piano Marshall

Il settore produttivo deve essere sostenuto concretamente e se questo Governo non sa come farlo deve essere sostituito


20/04/2020

di Mario Pinzi


Personalmente sono convinto che questo disastro batteriologico abbia preso forma dopo gli incontri segreti avvenuti a Roma tra il M5S e l’ambasciatore cinese Li Junhua finalizzati all’accettazione della “Via della Seta”. 
La Cina ha compreso l’importanza strategica che l’Italia ricopre per la conquista del mondo e sfruttando l’attrito economico esistente tra noi e l’Europa cerca di colonizzarci. 
L’accordo che ha concretizzato questa presa di potere è avvenuto prima del Coronavirus e la protesta americana deve farci riflettere. 
Cosa c’è di concreto dietro a questa firma che ha portato il M5S a non essere più contrario all’apertura commerciale degli eredi di Mao? 
Sono molteplici i dubbi che sorgono su questo strano accordo. 
Aver steso un tappeto rosso alla rete 5G cinese che può controllare tutti i telefoni di nuova generazione e non solo mi sembra una mossa alquanto azzardata.
La prima cosa che dobbiamo chiederci è: perché questa tecnologia fa tanta paura? 
Lo fa perché in maniera rapidissima ha la possibilità di fornire qualsiasi dato a una quantità di utenti impressionante e può generare un condizionamento concreto su tutti i settori strategici di una nazione come la difesa, lo spionaggio, la sanità e l’industria. 
In futuro tutto passerà su reti come queste e sulla base di questi elementi si può comprendere il timore dell’America. 
In gioco c’è la conquista del mondo e non possiamo dimenticare che in passato i cambiamenti sono avvenuti attraverso guerre mondiali.  
Il Coronavirus farà aumentare sensibilmente il debito italiano e la nostra debolezza potrebbe diventare appetibile per i contendenti.   
Personalmente sono convinto che Washington, prima che i cinesi inizino a stampare moneta da prestarci, concretizzerà in favore dell’Italia un piano Marshall rivolto a ottenere due obiettivi strategici: il crollo europeo per la nostra fuga dall’Unione e la fedeltà italiana all’alleanza Atlantica. 
Chi subirà l’impatto economico più devastante dal Coronavirus saremo noi con un calo del Pil che supererà il 10% e se consideriamo che la diminuzione della ricchezza mondiale supererà i 9mila miliardi di dollari pensare alla ripresa senza la sovranità monetaria è folle.  
Il rifiuto europeo a trovare una soluzione condivisa finalizzata a risolvere il problema economico causato dal virus fa comprendere la vera natura di questa Unione, ma quello che più sorprende è che Bruxelles vuole farci contagiare anche dal MES per metterci ko.    
Dietro al rifiuto tedesco ai Coronabond ci sono due verità: l’invidia per la nostra capacità di saper risorgere in qualsiasi situazione e la nostra ricchezza. 
Senza un piano Marshall le nostre imprese manifatturiere moriranno una dopo l’altra, ma la nostra posizione geografica e il vizio per il risparmio sono asset importanti che ci consentono di attraccare in porti sicuri. 
Cari lettori, la verità sul micidiale virus incomincia a prendere forma ed è stata pubblicata dal Washington Post, l’organo d’informazione che si è creato una credibilità con il caso Watergate.  
Il collega Josh Rogin ha lanciato il sospetto sulla responsabilità cinese della pandemia, affermando che l’origine nasce da un paio di laboratori di ricerca militare situati a Wuhan, ma la cosa che più sorprende è che Paolo Liguori direttore di TGCom24 il 25 gennaio aveva già dato questa clamorosa notizia, ma dal nostro Governo fu considerato un complottista. 
Il comportamento di Conte genera forti dubbi sulla validità dell’accordo raggiunto per la “Via della Seta” e credo che un ripensamento sarebbe doveroso. 
Anche uno stolto comprende che in questo momento c’è in gioco la conquista del mondo e siccome l’Europa è divorata dall’invidia il Dragone è pronto a finanziare l’Italia per i danni ricevuti dal Covid-19 e in cambio diventare il padrone del Mediterraneo. 
Al di là di ogni ragionevole dubbio, l’Italia per salvarsi deve liberare la mente da due importati incertezze: uscire o non uscire da questa Europa invidiosa e decidere se restare con gli americani o andare verso i cinesi. 
Auguriamoci che questa tragica vicenda ci stimoli ad avere una rapida e saggia decisione…    

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