L'Editoriale

Per ricostruire la speranza occorre decisione

L’asse franco-tedesco inquina l’area europea, da qui la necessità di posizioni forti


01/07/2019

di Mario Pinzi


Se l’Italia non si decide a mandare a quel paese l’Europa presto salterà per aria e se qualcuno non ci crede lo invito a leggere i danni che l’euro ha creato.   
Con questa Europa abbiamo perso miliardi di euro e prodotto circa 6 milioni di giovani senza lavoro e futuro. Più di 200 mila sono espatriati e chi è rimasto a casa vive con i genitori. 
L’Istat dichiara che l’affermazione per questi ragazzi è quasi impossibile e questo è il motivo per il quale rifiutano di diventare adulti. 
Le imprese, per l’effetto della crisi, offrono posti di lavoro dove non viene richiesta la laurea e questa è una situazione che dovrebbe far riflettere.  
Molti hanno raggiunto i 28/30 anni e non hanno la forza di crearsi una propria indipendenza sociale ed economica. 
Le strategie della Ue sono vincolate dall’asse franco-tedesco ed è provato che sono finalizzate a bloccare la crescita delle altre nazioni, in particolare quella dell’Italia. 
Va aggiunto che la Merkel ha cavalcato brillantemente la crisi dando ricchezza e lavoro al popolo tedesco, ma lo ha fatto derubando il nostro Paese.  
Questo è un affronto che non può durare, lascio perdere alcune spiacevoli premesse e invito Salvini a non seguire i dettami dell’Unione.  
La flat tax, anche a debito, deve essere realizzata perché sta funzionando in tutti gli Stati dove è stata applicata.  
Molti ministri del Governo sono preoccupati per la multa che la Ue desidera infliggerci per il deficit eccessivo, ma nessuno si chiede per quale motivo la Francia, che trasgredisce le regole europee in continuazione, non riceve nessuna sanzione. 
Non ci vuole un genio per comprendere che vogliono punire gli italiani per aver votato la Lega che vuole contrastare le decisioni di Bruxelles. 
Questo vile ricatto viene usato per costringere l’Italia a sottomettersi alle regole che sono state create per portare disoccupazione e recessione nel nostro Paese. 
La cosa che lascia maggiormente basiti è vedere l’immobilismo del nostro presidente Mattarella, che non ha la forza di alzare il telefono per dire ai vertici di Bruxelles che il nostro deficit è meno pericoloso di quello francese. 
Va ricordato che il nostro Paese è da sempre in avanzo primario e a livello mondiale questo fatto è considerato un record assoluto. 
Con tutti i soldi che abbiamo versato a questa bislacca Unione la compattezza politica dovrebbe essere un dato di fatto utile ad evidenziare ai burocrati di Bruxelles che l’Italia non è debitrice ma creditrice della Ue e il popolo italiano è stanco di questi vili ricatti. 
Non unirsi contro questo saccheggio è demenziale, perché l’Italia, nonostante tutto, resta il faro mondiale della capacità produttiva, scientifica e culturale del pianeta. 
In tutti questi anni il saccheggio della nostra ricchezza ha raggiunto livelli insopportabili che meritano una ribellione senza ripensamenti. 
Il vero debito pericoloso non è il nostro, ma quello della Germania dove la Deutsche Bank, che finanzia la maggioranza dell’industria manifatturiera tedesca, ha in pancia derivati tossici pari a 12 volte il Pil tedesco e 5 volte quello europeo. 
Sembra che i vertici dell’istituto stiano creando una bad bank per collocare i derivati tossici in qualche discarica. 
Da Francoforte arrivano notizie confuse, ma è molto probabile che il pattume dei derivati tedeschi finirà nelle tasche di parecchi risparmiatori ignari della truffa che stanno preparando. 
In un primo momento la globalizzazione aveva creato l’illusione che la libera circolazione delle merci e delle persone avrebbe risolto tutti i problemi, ma non è stato cosi. 
Chi aveva compreso che era un errore perdere la propria sovranità aveva ragione, e l’allarme era corretto. 
L’euro rappresenta la mondializzazione sbagliata dell’economia e questo squallido risultato è sotto gli occhi di tutti. 
Porre al centro l’interesse nazionale è esattamente quello che sta facendo Donald Trump, tutti lo contestano, ma lui sta cambiando il mondo, perché ha compreso che il vero motore di una nazione è il ceto medio, che non può essere schiacciato dalla globalizzazione finanziaria. 
L’Europa è sull’orlo del fallimento perché ha cercato di cancellare la cultura, la fede cattolica e il valore famigliare delle persone che l’hanno creata.     
La ghigliottina che l’establishment di Bruxelles sta alzando contro l’Italia è una minaccia che non può essere accettata, come non può essere accettata la forzatura che Carola Rockete ha fatto per aprire una nuova invasione extracomunitaria verso l’Italia per destabilizzarci.  
Il buon senso conferma che una vera Unione non può prosperare se non rispetta l’identità culturale delle nazioni che la compongono. 
Al di là delle proprie opinioni, chi è onesto ha compreso che le ricette economiche della Ue sono finalizzate a distruggere i Paesi che hanno la capacità di mettere in ombra l’asse franco-tedesco e questa mia opinione è confermata anche da Zoltan Kovacs, portavoce del governo ungherese, che ha sbarrato la strada ai vertici della commissione Ue a Frans Timmermans, l’uomo di George Sorus che ha il compito di dirigere le politiche economico-finanziarie e migratorie da lui imposte.   
Se la procedura d’inflazione verrà applicata, l’Italia deve uscire immediatamente dall’euro e mettersi al vertice per la costituzione di una nuova Europa rispettosa dei popoli e della loro sovranità…   

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