Punto & Virgola

L’Afghanistan dei Talebani: buon esempio di “Società solida”


13/09/2021

di Andrea di Furia

Da diversi anni, in questa rubrica si è trattato della “struttura” del sistema sociale. Tre le possibili tipologie: unidimensionale, bidimensionale, tridimensionale. La forma bidimensionale, che esprime l’aspro conflitto tra due dimensioni sociali (come quella culturale Afghana e quella economica Americana), è di per sé transitoria: è una fase di passaggio per il sistema sociale.

Sistema che ora può scegliere di superare la conflittualità o strutturandosi in forma “tridimensionale” (mai raggiunta fino ad ora), oppure ricadere nella abituale struttura “unidimensionale” (come si è appunto verificato in Afghanistan).

Questa usuale struttura del sistema sociale si ha quando una dimensione sociale predomina incontrastata sulle altre due, che soffoca e sottomette ai propri specifici bisogni. Abbiamo caratterizzato le 3 tipologie strutturali che storicamente si sono succedute l’un l’altra nel corso degli ultimi 5 millenni come: Società solida culturale (Teocrazie orientali), Società liquida politica (Mondo greco-romano antico e Stati europei moderni), Società gassosa economica (Impero inglese e Impero americano).

L’appena terminato conflitto Afghano, che ha coinvolto per 20 anni gli USA e i suoi alleati, ha prodotto una strutturazione del sistema che illustra perfettamente come si debba intendere una Società solida a predominio culturale - in questo caso culturale-religioso - sulle altre due dimensioni (Politica e Cultura). Tutto viene deciso dal dogma religioso dei vincitori Talebani: la legge della Shari’a legata a 190 versetti del Corano e ai pensieri del Profeta (Sunna). Dogma che decide di quanto si può fare in tutte e tre le dimensioni sociali.

Rispetto alla Politica, la predominanza del dogma sulla vita dello Stato talebano non è una novità: buona parte degli Stati a maggioranza musulmana si sono dati una loro Costituzione e la Shari’a, che si è evoluta a macchia di leopardo e cambia da Paese e Paese, non ha più regolato alcuni aspetti della vita personale come il divorzio o la poligamia. Tuttavia, le singole Costituzioni mantengono quasi tutte la Shari’a come fonte di diritto e, per regolare il rapporto con la Politica, sono stati istituiti dei consigli che valutano l’aderenza ad essa delle leggi statali.

In questi Paesi, anche l’Economia soggiace a considerazioni di carattere etico tratte dal Corano per cui, ad esempio, occorre devolvere parte dei propri guadagni in opere di carità, non si possono ottenere interessi sui prestiti e bisogna effettuare investimenti socialmente responsabili o leciti, mai rischiosi e mai speculativi.

Ma quello che ci colpisce maggiormente, nell’attuale Afghanistan sono le conseguenze della Shari’a in campo culturale, dove la tolleranza nei confronti della singola Persona risulta un termine che ha amplissimi margini di miglioramento.


Tolleranza vicina allo zero, in particolare se riferito al problema dell’autodeterminazione femminile.

“Una donna - ci ha chiarito il portavoce talebano Sayed Zekrullah Hashim intervistato da ToloNews sul nuovo esecutivo afghano ad interim, nel quale non sono presenti donne - non può fare il ministro. È come se le mettessi al collo un peso che non può portare.
Non è necessario che le donne facciano parte del governo, devono fare figli.
Le quattro donne che protestano nelle strade non rappresentano le donne dell'Afghanistan. Le donne del Paese sono quelle che danno figli al nostro popolo e che li educano secondo i valori dell'Islam".

Tutti i commentatori si sono accorti della sapiente esposizione mediatica dell’attuale generazione di Talebani, ma questo non vale per le Donne che, ad esempio, non potranno partecipare a sport in cui ci sia il rischio di esposizione dei corpi. “L'Islam e l'Emirato islamico non consente alle donne di giocare a cricket o qualunque altro tipo di sport che le esponga".

In definitiva, le contraddizioni della Società solida culturale-religiosa talebana e la loro evoluzione si possono comprendere meglio se immaginiamo la “chiesa talebana” come il contenitore unico indifferenziato di tutto ciò che è culturale, politico ed economico.

In esso diventa evidente la commistione di diversi impulsi squilibrati e in conflitto tra loro, sia verso l’interno sia verso l’esterno. Non sorprende perciò che la compagine governativa dei vincitori esprima una composizione che sancisce, al momento, la vittoria dell’ala militare e la presenza in posti chiave (Primo ministro, Interno e Difesa) di persone addirittura ricercate sul piano internazionale come terroristi, e la mancanza di personalità della società civile o femminili.

E che dire dei perdenti? Anche nel sistema sociale dei perdenti occidentali è altrettanto presente ed evidente la commistione di diversi impulsi squilibrati e in conflitto tra loro, sia verso l’interno sia verso l’esterno.

Il sistema sociale degli Stati Uniti d’America, infatti, è “strutturalmente” unidimensionale predominante esattamente come quello dell’Afghanistan. Però quello americano ha “sostanzialmente” una diversa dimensione sociale predominante sulle altre due: l’Economia.

Abbiamo caratterizzato questa differente unidimensionalità strutturale come Società gassosa economica e, diversamente dall’Emirato Islamico dei Talebani, il contenitore unico indifferenziato di tutto ciò che è culturale, politico ed economico per gli USA è il Mercato.

E, probabilmente, la motivazione economica del ritiro delle truppe americane e alleate non è quella meno importante, rispetto alle retoriche giustificazioni elettorali o culturali che sono state espresse dai protagonisti.

Certo è che la molla della vendetta per annientare i Talebani a causa degli attentati dell’11 settembre 2001, quali ospiti e protettori dei terroristi di Al Qaida, o quella di confinare la minaccia del terrorismo fuori dei confini USA impegnandola in un scontro territoriale a distanza, si è conclusa con un disordinato, improvviso e convulso “tutti a casa”. E addirittura con i Talebani che si coordinano con gli Americani per garantire le loro partenze sicure.


Persino l’ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger (Fonte Adnkronos) bacchetta i responsabili di quella che, comunque la si guardi, è una gran brutta figura dell’Occidente quale paladino esportatore mondiale della democrazia e del progresso sociale.

Henry Kissinger: «L’unico modo per impedire il ritorno delle basi terroristiche nel Paese era quello di trasformare l’Afghanistan in uno Stato moderno, dotato di istituzioni democratiche e di un governo insediato su base costituzionale", ma "una tale impresa non poteva prevedere un calendario certo, conciliabile con i processi politici americani. La lotta ai ribelli poteva essere ridimensionata a contenimento, anziché annientamento, dei Talebani" e "il percorso politico-diplomatico avrebbe potuto esplorare uno degli aspetti particolari della realtà afghana: che i Paesi confinanti, anche se in aperta ostilità tra di loro e non di rado con l’America, potessero sentirsi profondamente minacciati dal potenziale terroristico dell’Afghanistan. Una diplomazia creativa avrebbe potuto distillare misure condivise per debellare il terrorismo in Afghanistan. Questa alternativa non è mai stata esplorata».

Il contrasto tra la Società gassosa economica americana e la Società solida culturale talebana ci deve rendere coscienti che la struttura unidimensionale del sistema sociale è destinata come minimo a confliggere perennemente con gli altri sistemi sociali in cui predomina una diversa interpretazione dell’unidimensionalità sociale. Il che ci porta a vivere in ogni caso in un sistema sociale mondiale in cui inevitabilmente dominano incontrastati squilibri e antisocialità diffuse contro la Persona, la Comunità e il Territorio-ambiente.

Dobbiamo invece diventare consapevoli che l’armonia e la sinergia sociale di cui tante volte retoricamente e astrattamente “chiacchieriamo” richiedono come indispensabile e preliminare supporto concreto una struttura di sistema sociale specifica e funzionale allo scopo: quella tridimensionale.

Struttura tridimensionale che abbiamo caratterizzato come Società calorica tridimensionale equilibrata, che invece di un contenitore unico - che in alternativa è sempre o il Mercato, o lo Stato, o la Chiesa nei Paesi religiosi (o la Scuola nei Paesi laici) - per la raccolta indifferenziata del sociale economico, politico e culturale ritiene realisticamente logico servirsi di 3 contenitori funzionalmente diversificati per una più evoluta e attuale raccolta differenziata del sociale complessivo: il Mercato per tutta l’Economia sul Territorio-ambiente, lo Stato per tutta la Politica relativa alla Comunità giuridica, la Scuola (in Italia, Paese laico) per tutta la cultura relativa alla singola Persona.

Numerosi “rifiuti sociali” di cui ci lamentiamo (burocrazia, corruzione, diseguaglianze, razzismi, neoliberismo ecc.) potrebbero così essere molto più efficacemente e velocemente smaltiti.

A inizio terzo millennio, dal punto di vista dell’evoluzione storica positivamente progressiva, sarebbe anche giunta l’ora!

(riproduzione riservata)