L'Editoriale

L'Italia - spiace davvero dirlo - รจ messa male

L’agenzia di rating Moody’s ha rivisto al ribasso la stima italiana e afferma che dopo le Europee andremo al voto


18/02/2019

di Mario Pinzi


La scorsa settimana sono circolate tre notizie che vale la pena commentare. 
La prima è quella di Moody’s, che ha portato la stima del prodotto interno lordo italiano dall’1,3% allo 0/0,5% affermando che l’Italia ha bisogno di riforme urgenti che riguardano la pubblica amministrazione, il sistema giudiziario e la competitività delle proprie imprese. 
Kathrin Murhlbronner, l’analista dell’agenzia americana per l’Italia, afferma che nell’agenda del nostro piano economico non vede prospettive di crescita, e dopo le votazioni di primavera è convinta che il nostro governo cadrà, e andremo ad elezioni anticipate. 
Purtroppo, cari lettori, la sua analisi è corretta. 
Dobbiamo augurarci che la Lega stravinca le votazioni europee, e per quelle interne potrà raggiungere il successo solo se Salvini comunicherà agli elettori che nel prossimo Governo l’economia sarà guidata da Paolo Savona con il suo piano B. 
La seconda riguarda la nostra riserva aurea detenuta nei caveau di via Nazionale, che vale 90.8 miliardi di euro, dove il Governo ha confermato che le 2.450 tonnellate di oro appartengono al popolo italiano. 
Questo diritto era certo quando tutto il sistema creditizio era in mano pubblica, ma ora, con le nuove regole europee, la Bce ha ottenuto il compito di detenerlo e gestirlo. 
In pratica la nostra riserva aurea è stata ceduta in garanzia del nostro debito, e noi non possediamo più nulla. 
Anche se è stata ipotecata, la proprietà rimane comunque dello Stato italiano. 
Alcuni ministri dell’attuale Governo affermando che la colpa della nostra recessione ricade sull’Europa, e proprio per questo motivo Giovanni Tria potrebbe utilizzarla per fronteggiare le clausole di salvaguardia sull’ Iva e accise, che ci costerebbero 52 miliardi. 
Purtroppo, la maggioranza azionaria della Bce è posseduta da banche straniere che non molleranno mai la presa sul nostro tesoro, e per questa tragica gabbia, cari lettori, dobbiamo ringraziare il grande Prodi che ci ha catapultati nell’Unione senza salvaguardare i nostri diritti. 
La terza riguarda le donne che hanno iniziato ad odiare gli uomini, un fenomeno che viene tenuto nascosto, ma che è stato alimentato da correnti di potere che vedono nell’unione famigliare una forza che contrasta il proprio dominino sulle masse. 
Le donne di questa nuova era, quando il proprio uomo non ubbidisce lo fanno sentire un fallito, e minacciano la separazione comunicandogli che non vedranno più i propri figli. 
Cari lettori, queste intimidazioni sono aggressioni peggiori di quelle fisiche, che dovrebbero essere punite alla pari dei femminicidi. 
Il centro antiviolenza Ankyra afferma che è difficile per un uomo ammettere di aver ricevuto abusi e vessazione dalla propria donna, ma le denunce dove l’uomo è la vittima hanno raggiunto i 3,7 milioni e sono in forte aumento. 
Purtroppo, per amore dei figli, molte di queste denunce si fermano in tribunale, perché l’affetto paterno è più forte dei soldi che la compagna chiede. 
Sembra assurdo, ma queste tragiche storie non finiscono nelle statistiche degli uomini maltrattati: se fossero calcolate, gli abusi verso il sesso maschile raggiungerebbero la cifra record di 5 milioni. 
Questi stupri femminili non sono socialmente accettati, ma sono molto più vili di quelli maschili. 
Una delle violenze più ignobili che le donne utilizzano in fase di separazione sono le false denunce: basta affermare di essere state schiaffeggiate e violentate che la porta della condanna si apre automaticamente. 
Lo stalking è la pena più facile da ottenere, e viene utilizzata per non far rivedere al coniuge i propri figli. 
Quando la consegna di un mazzo di fiori non gradito è considerato stalking, non ci vuole un genio per comprendere che tutte le leggi sono state pilotate per spingere le donne a compiere l’omicidio della società. 
Da qui si comprendere che esiste un disegno strategico finalizzato a distruggere il nucleo famigliare che rappresenta l’ostacolo più granitico per conquistare il controllo sulle masse. 
La ricchezza del nostro Paese è nata quando le coppie comunicavano tra loro, e superavano i propri contrasti senza mettere in discussione l’unione famigliare. 
La strada da percorrere per salvare il nostro Paese è semplice: comprendere che dietro alle quinte c’è qualcuno che ha spinto la donna ad odiare l’uomo dandole le leve per umiliarlo e spolparlo economicamente. 
Una delle cose che non devono essere dimenticate è la regola principe che la natura ci ha donato: “L’uomo e la donna sono stati creati per compensarsi come l’acqua e la sete. Soli non siamo niente, uniti siamo tutto”. 
Un tempo quando le famiglie erano unite eravamo un Paese dinamico, e l’Italia era un modello da imitare. 
Il nostro sapere brillava in ogni settore, ed eravamo i numeri uno in tutto. 
Se la coppia non tornerà ad essere saggia, i nostri figli non potranno più sognare e il nostro futuro sarà molto, molto triste…    

(riproduzione riservata)