L'Editoriale

L’Italia? Alle prese con la brutale morsa della pandemia

La guerra batteriologica sta infettando gli immobili, il salvadanaio degli italiani


01/03/2021

di Mario Pinzi


La pandemia ha iniziato a “infettare” gli immobili e le vendite giudiziarie sono aumentate paurosamente.  
Al primo posto ci sono alberghi e abitazioni, ma all’asta si trovano anche conventi, ospedali e ricoveri per anziani. 
Una situazione che terrorizza, perché l’80% dei risparmi degli italiani è investito nel patrimonio immobiliare e questa spiacevole situazione dovrebbe indurre il potere politico a prendere dei rapidi provvedimenti per proteggere l’enorme salvadanaio dell’Italia.  
Il Centro studi Sogeea ha confermato che nel 2020 gli immobili messi all’asta sono aumentati del 63%, una crisi che dimostra la gravità dei danni causati dalla guerra batteriologica. 
Purtroppo, un terzo delle abitazioni finite all’asta sono concentrate nel Nord dell’Italia e questa situazione è allarmante, perché evidenzia che anche Milano, la capitale economica del Paese, è in crisi. 
Purtroppo, tutti i nostri politici, tranne la Meloni, sono diventati europeisti, anche se in questa situazione pandemica la Von der Leyen, con l’acquisto delle fiale, ha clamorosamente toppato e per nascondere la propria incapacità ha utilizzato la magistratura italiana per fermare il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, che aveva trovato 27 milioni di dosi. 
La cosa assurda è che nessuno protesta, nessuno chiede di fare chiarezza su questa strana invasione di Bruxelles e se è questa l’Europa che Draghi vuole difende, sarà meglio voltar pagina.    
Povera Italia, quando penso al suo passato, il respiro della sua storia mi avvolge trascinandomi nel vortice delle sue avventure, fatte di battaglie vinte e guerre perdute, che hanno reso luminoso il futuro di tutti noi. 
Il ricordo della sua fantastica storia dovrebbe far vergognare chi la sta tradendo, perché lei, per ognuno di noi, ha combattuto con grande caparbietà e altruismo. 
Proprio per questo motivo, se non siamo dei fessi, dovremmo fuggire come ha fatto l’Inghilterra, che fuori dall’Europa sta volando. 
Secondo la società di consulenza finanziaria Bovill, l’effetto Brexit non ha fatto delocalizzare le imprese inglesi, ma ne ha invogliate molte altre ad entrare; infatti sembra che mille società finanziarie dell’Unione siano pronte alla fuga per traslocare nel Regno Unito e il nostro console a Londra, Marco Villani, conferma che molti giovani italiani neolaureati hanno scelto l’Inghilterra per crearsi un futuro.  
Chi sosteneva che Londra con l’evento della Brexit avrebbe piegato le gambe si è sbagliato di grosso, perché è l’Europa che sta perdendo le leve giovanili, non il Regno Unito, che sta diventando la cassaforte di quelle menti.  
Boris Johnson ha iniettato 18 milioni di prime dosi e ha promesso che entro luglio tutta la popolazione adulta sarà vaccinata e con questa notizia le prenotazioni sugli aerei effettuate dai cittadini inglesi per garantirsi le vacanze sono esplose. 
Un dato è certo: l’economia ripartirà solo se avremo il rimborso dei mancati introiti e dosi di siero sufficiente per vaccinare il 70% della popolazione europea. 
La certezza della disponibilità delle dosi si poteva avere solo se l’Europa fosse stata in grado di stipulare dei contratti vantaggiosi per ambo le parti, cosa che non è avvenuta perché Ursula Von der Leyen, irresponsabilmente, ha pensato di fare la furbetta tirando sul prezzo. 
Il disastro dell’Europa è evidente e il nostro Governo, invece di tirargli le orecchie, la coccola. 
Forza e coraggio, ci ha pensato San Marino a umiliarla perché, nonostante le sue difficoltà economiche, ha ottenuto lo Sputnik dalla Russia per vaccinare tutto il suo popolo. 
Nonostante tutto, noi italiani continuiamo a subire i soprusi in silenzio e da quando Draghi è a palazzo Chigi lo stiamo facendo con meno sofferenza, ma siamo in errore.
Purtroppo, facciamo fatica a comprendere che l’Europa è una matrigna che ci sfrutta e ci siamo dimenticati il sacro motto: “Chi fa da se fa per tre”…    

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