L'Editoriale

Il mondo si รจ messo a correre per acquistare il debito italiano

Dopo il "crollo" della Deutsche Bank i nostri Btp cinquantennali volano


15/07/2019

di Mario Pinzi


Privati, banche centrali, assicurazioni e fondi pensionistici di tutto il mondo fiutano la notizia della perdita di 2,8 miliardi della Deutsche Bank, che segnala il crollo della Germania, e si tuffano all’acquisto dei nostri titoli di Stato cinquantennali.  
Il ministro dell’Economia Giovanni Tria, alle prese con i propri conti, aveva messo a disposizione 3 miliardi di euro, ma le richieste che gli sono pervenute hanno raggiunto i 18 miliardi. 
Cari lettori, a fronte di questo risultato sorge una domanda: come mai Bruxelles afferma che il nostro debito danneggia l’Unione e i nostri addetti ai lavori non contestano affermando che il vero pericolo dell’Europa è la Germania? 
Cosa aspetta Enrico Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria italiana, a smentire questa tremenda bufala? E come mai in una intervista rilasciata al Resto del Carlino si limita a dire che serve “un più solido clima di fiducia, non più minato da regole inapplicabili” quando il “bail in” è una truffa inaccettabile che non va solo criticata, ma rimandata al mittente? 
La risposta può essere solo una: non può parlare perché tiene famiglia, ma se è così è meglio che cambi mestiere, perché la sua poltrona è strategica per il Paese. 
Cari lettori, l’Italia non è povera, ma ricca. 
I ristoranti sono pieni, gli hotel delle vacanze non hanno più camere libere, aerei e navi sono presi d’assalto, e tutto questo benessere fu confermato da Berlusconi nel 2011, e anche per questa verità la Merkel, colma d’invidia, decise il colpo di stato contro l’Italia.   
Chi ha occhi per vedere può comprende che Berlusconi aveva ragione.  
Ci hanno imbottito il cranio di scemenze e proprio per questo motivo molti di noi non comprendono da quale parte risiede la verità.  
Basterebbe valutare con la giusta attenzione l’acquisto dei nostri Btp cinquantennali, dove il rientro degli investitori avverrà solo nel 2067, per comprendere la solidità del nostro Paese.   
La cosa che più indigna è che gli addetti ai lavori continuano ad affermare che l’Italia è sull’orlo del fallimento e non lo fanno nei confronti della Germania che, attraverso il crollo della Deutsche Bank, verrà coinvolta una fetta enorme dell’industria manifatturiera tedesca.  
Quello che mi chiedo è come mai il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana non conferma alcuni dati fondamentali che evidenziano la solidità del nostro Paese. 
Cari lettori, non lo fa lui, ma proverò a farlo io per dimostrarvi quanto è ambiguo questo rumoroso silenzio: su base annua i nostri depositi bancari sono cresciuti del 3,5%, Il nostro posizionamento industriale in Europa si colloca al primo posto per qualità e al secondo posto per grandezza dopo la Germania, nell’agricoltura siamo i numeri uno assoluti, nel turismo appariamo la meta che tutto il mondo sogna, nell’export siamo imbattibili per la qualità espressa in tutti i settori merceologici, nel surplus commerciale abbiamo raggiunto il podio mondiale, nella ricerca e nell’ammodernamento dei macchinari superiamo la Germania, il nostro tessuto imprenditoriale formato da piccole aziende possiede una serie di specializzazioni uniche al mondo che hanno la funzione di rendere imbattibile l’export del made in Italy prodotto dalla grande impresa e le nostre famiglie sono le più ricche del mondo con un patrimonio che ha raggiunto i 9 mila miliardi, una fortuna che può pagare 4 volte il debito Statale. 
Insomma, siamo ricchi non poveri, e per ridare entusiasmo basterebbe ottenere un onesto comportamento da chi occupa le poltrone del potere.   
Cari lettori, alla luce di queste verità mi sento in obbligo di scrivere qualche riga sul “Russiagate” dove emerge che tutto è nato per screditare la Lega.  
Normalmente, questa è una delle leve che Bruxelles utilizza per mantenere il potere su uno Stato che, per il suo posizionamento, è strategico nel contesto mondiale. 
Andiamo sul concreto. 
Di recente è emerso un nuovo testimone credibile che sta smontando i rubli russi, e se questa verità verrà confermata la bufala che doveva distruggere Salvini lo renderà più forte.    
L’avvocato Gianluca Meranda, è un professionista internazionale che esercita la propria professione nel rapporto del diritto d’affari, e ha confermato di aver partecipato alla riunione di Mosca del 18 ottobre del 2018 per una banca d’affari anglo-tedesca interessata all’acquisto di prodotti petroliferi, ma dopo una lunga trattativa la vendita non si è concretizzata, e dalla sua ricostruzione sembra che il caso della Lega sia una bufala creata ad hoc per screditare Salvini che vuole rilanciare l’Italia.
Purtroppo, su questa oscura faccenda la magistratura non vuole mollare la presa, ma come è accaduto con Trump, ho l’impressione che questa inchiesta si rivelerà un flop colossale che, al settore della giustizia, porterà un discredito maggiore di quello ottenuto con Luca Palamara…  

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