Punto & Virgola

Idee più chiare sul "sociale": una necessità urgente

Da quello astratto e illusorio, buono per tutte le occasioni, alla concreta e reale strutturazione del sistema in cui viviamo


21/11/2018

di Andrea di Furia

Sento spesso parlare di “sociale”, ma quasi sempre (99% delle volte) lo si attribuisce a ciò che riguarda la Politica. Per esempio: se pensiamo alle disperate migrazioni in Europa - o alla carovana di disperati che dal Messico preme verso gli U.S.A. - prima di tutto le si vede come una questione politica, poi in seconda battura economica e, infine, in terza battuta culturale.

Ma così la realtà sociale concreta sfugge di testa a chi la pensa. È infatti un modo unilaterale di vedere la Società umana che non trae le sue origini dal pensiero oggettivo, ma dal sentimento soggettivo: da ciò che piace. Piace la Politica più per assuefazione storica che per convinzione, e tuttavia la dimensione sociale politica diventa il “dominus” di tutta la realtà sociale: che viceversa è contemporaneamente, non sussidiariamente, anche economica e culturale.

Se questo è vero - ed è incontrovertibile secondo la logica dei fatti (non delle opinioni) - l’etichetta “sociale” di cui tutti (il 99%) si beano crea confusione e malintesi, perché non riesce a racchiudere in sé tutte e tre le dimensioni sociali. E dietro tutti questi malintesi si cerca di trovare nuove terminologie e nuove definizioni per trattare, purtroppo astrattamente e illusoriamente, una questione molto concreta.

Girovagando su Affari Italiani mi è capitato di leggere questa frase: “Procede senza tregua l'offensiva della realtà postdemocratica dell'Unione Europea contro la realtà sovrana democratica dell'Italia” riportata dal Blog di Diego Fusaro, che insegna storia della filosofia presso lo IASSP di Milano (Istituto Alti Studi Strategici e Politici). Tra i suoi libri più fortunati venivano qui riportati tre titoli che sembrano descrivere la storia politica dell'Italia del '900.

Italia che si è fidata della Politica in maniera predominante e unilaterale ["Bentornato Marx!", Bompiani 2009], che ha pensato unilateralmente di avere in tasca il proprio futuro [“Il futuro è nostro", Bompiani 2014], per accorgersi poi come Galli della Loggia che bisognava pensare l’impensabile ["Pensare altrimenti", Einaudi 2017].

Per inciso: se il pensiero è unilaterale, come fa a pensare altrimenti? E infatti, come vedremo, non si è riusciti a pensare altrimenti nonostante l’anelito e la comprensione teorica, né ci stiamo riuscendo adesso. Perché tra il dire e il pensare l’impensabile davvero c’è di mezzo il mare in tempesta delle abitudini e delle opinioni personali, dei pregiudizi e dei dogmatismi accademici. Ma veniamo alla frase del nostro blogger.

 


Diego Fusaro

Diego Fusaro: «Presto la Commissione Europea farà scattare contro il nostro Paese la procedura d’infrazione per debito eccessivo, riportando così l’Italia nel bel mezzo di una crisi dalla quale sarà complicatissimo uscirne. Procede senza tregua l'offensiva della realtà postdemocratica dell'Unione Europea contro la realtà sovrana democratica dell'Italia. La pressante morsa della moneta unica, scaturente dalle cessioni di sovranità degli Stati nazionali europei, ha favorito il rifiorire di conflittualità e tensioni tra le realtà nazionali nel frattempo desovranizzate la cui intensità non si registrava più dalla prima metà del Novecento».

Quello che mi preme far osservare non è il significato di quanto scritto – che alcuni condivideranno e altri no - bensì l’uso delle parole “realtà postdemocratica dell’UE” e “realtà sovrana democratica dell’Italia” nella frase che ho evidenziato in grassetto. Sono termini che cercano, nella confusione attuale, di dare indicazioni e orientamenti traendoli da una visione del “sociale” evidentemente politica, e si rifanno a concetti come democrazia per descrivere qualsiasi realtà sociale.

Ma da questa visione unilaterale politica della Società umana non può venire nessun orientamento concretamente utile. Solo rigurgiti sentimentali che fanno ulteriormente degradare questa dimensione sociale: come vediamo dagli zombi-partiti e dagli zombi-movimenti che si creano in tutto il mondo. Gli uni già da tempo morti: e per chi conosce la parabola politica di Aldo Moro e la concezione finale che aveva del suo partito DC diventa, in questo senso, sintomatica la sua tragica fine nel 1978. E gli altri? Morti viventi alla Romero.

Per rendere concreta la visione astratta unilateralmente politica della realtà sociale che vive nella testa dei tantissimi che credono nella Politica (la loro soggettiva idea della Politica, naturalmente) occorre passare a considerare il “sistema sociale che è tridimensionale”: che è allo stesso tempo culturale-politico-economico. Al quale sistema sociale la forma unilaterale dominante, qualunque essa sia, sta stretta come al torturato la Vergine di Norimberga.

Da questo punto di vista oggettivo e concreto abbiamo sintetizzato quell’unilaterale visione che vede tutto il “sociale” nella dimensione Politica quale Società liquida, precisando l’intuizione di Zygmunt Bauman. Si può visualizzare questo sistema sociale monodimensionale come un gomitolo in cui i tre fili che compongono il sistema sociale (Politica, Economia e Cultura) sono confusamente intrecciati tra loro e prevale, allo sguardo, il filo rosso della Politica. Solo qua e là si intravvedono i rarissimi fili blu della Cultura e i meno rari fili verdi dell’Economia.

Concettualmente la Società liquida è una società “a una dimensione dominante sulle altre due”: monodimensionale quindi. Monodimensione strutturale del sistema sociale che si esprime nel fatto che la Politica non solo domina sulle altre due, ma le asservisce e le manipola per i propri specifici fini seguendo la propria unilaterale visione del sociale complessivo che invece, rammentiamolo sempre, nella realtà concreta è tridimensionale. Togliendo così a loro spazi di manovra discrezionale, oggi assolutamente possibili a Cultura ed Economia, e la capacità di esprimere la specifica vocazione sociale.

Qual è la vocazione specifica della dimensione Politica? La tutela dei diritti e dei doveri degli appartenenti alla Comunità nazionale: quella che vive all’interno dei propri confini geografici sui quali si estende la propria sovranità, escludente le altre sovranità politiche limitrofe.

A questa vocazione unilaterale la Società liquida subordina l’operato della dimensione economica e della dimensione culturale? Senza dubbio sì. Lo ha fatto per almeno due secoli (XIX e XX) in modo assoluto e anche totalitario (Russia, Germania, Italia di inizio ‘900). E tenta di continuare a farlo in Italia anche a inizio XXI secolo.

Solo a tale struttura unilaterale del sistema sociale (Società liquida) possono corrispondere le parole: “realtà sovrana democratica dell’Italia” della frase presa in esame.

Le altre parole invece - “realtà postdemocratica dell’UE” – sono un modo unilaterale, errato, di descrivere la situazione reale dal punto di vista meramente politico. Perché la UE non è un organismo politico, ne ha solo l’apparenza formale giuridica. La sua realtà concreta è sostanzialmente economica. Ma economica unilaterale anch’essa.

Dal punto di vista del sistema sociale, infatti, l’Unione Europea è un altro tipo di struttura sociale monodimensionale, diversa dalla precedente, che abbiamo chiamato Società gassosa. Si può visualizzare questo sistema sociale monodimensionale come un gomitolo in cui i tre fili che compongono il sistema sociale (Politica, Economia e Cultura) sono confusamente intrecciati tra loro e prevale, allo sguardo, il filo verde dell'Economia. Solo qua e là si intravvedono i rarissimi fili blu della Cultura e i meno rari fili rossi della Politica.

Monodimensione strutturale del sistema sociale che si esprime nel fatto che un'altra dimensione, l’Economia, domina sulle restanti due, le asservisce e le manipola per i propri specifici fini seguendo la propria unilaterale visione del sociale complessivo che invece, rammentiamolo sempre, è tridimensionale. Togliendo così a loro spazi di manovra discrezionale, oggi assolutamente possibili a Cultura e Politica, e la capacità di esprimere la specifica vocazione sociale.

 


Qual è la vocazione specifica della dimensione Economica? E' la circolazione di merci e servizi sul Territorio locale, nazionale, internazionale e mondiale: il che spiega il successo del fenomeno dei commerci “glocal”, delle Imprese multinazionali, delle delocalizzazioni, dell’intreccio planetario di Borse, finanze e speculazioni.

A questa vocazione unilaterale la Società gassosa subordina l’operato della dimensione politica e della dimensione culturale? Senza dubbio sì. Lo sta facendo apertamente dal 1916 negli USA (Suprema corte di giustizia del Michigan, pronuncia Fratelli Dodge contro Ford) e sotterraneamente dal 1932 in Italia (Codice Civile art. 2247).

Ora però tenta di farlo apertamente anche in Italia da inizio XXI secolo: golpe economico dello spread nel 2011, che impone il Governo tecnico di Mario Monti; introduzione del vincolo di pareggio di bilancio sul modello già seguito in altri ordinamenti europei ecc.).

Questo per dire che la UE (specialmente nella sua configurazione come Zona euro) è una istituzione meramente economica: il suo dna è meramente economico-finanziario-mercantile! Non è politico-statale-giuridico e quindi non può essere un organismo democratico se non a vuote chiacchiere. Pensarlo e dirlo della UE è un assurdo illogico: come voler dire che da un tonno si estrae il latte di mucca. Pensarlo e dirlo, di necesssità comporta un funambolismo lessicale, meglio un antecedente intorcinamento concettuale che allontana… piuttosto che avvicinare alla realtà sociale concreta.

Perché lo si fa? Per comodità, per abitudine di pensiero condizionato dalla storia, per fissità di linguaggio accademico, per incapacità di pensare il futuro nella realtà dei fatti. Per dar aria ai denti, spesso.

La UE non è una realtà democratica neppure se è costituita da Stati che riducono la propria sovranità. Come una stalla non è il branco di buoi che la abita! Gli scontri Italia UE, finora tutti stravinti dalla UE 10 a zero, lo dimostrano palesemente.

In base al pensiero monodimensionale, unilaterale e socialmente mutilato quindi, che vede la Politica come dominante le altre due dimensioni sociali si commette un altro errore. Quello di ricondurre, in Italia, il M5S e la Lega ai populismi, ai nazionalismi di inizio ’900. M5S e Lega non si capiscono in prima battuta perché Comunismo, Nazismo e Fascismo sono un prodotto della Società liquida, a base politica, mentre M5S e Lega sono il prodotto della Società gassosa, a base economica, a cavallo del terzo millennio.

Così come non si afferra che il razzismo culturale, il populismo nazionalista e il libero mercantilismo sono il prodotto degenerato della Società solida, a base dominante culturale-religiosa, che essendo unilaterale anch'essa non ha potuto nei due millemmi trascorsi e neppure ora può esprimere ad esempio il Cristianesimo nella realtà sociale. Questo nonostante costituzioni statali e dichiarazioni universali che ad esso si richiamano nel mondo, e neppure dove il messaggio del Cristo è rimasto più dogmatico (Ortodossia), né dov’è rimasto più politico (Cattolicesimo), né ove è rimasto più economico (Protestantesimo).

Né si afferra - senza la nozione che la Società gassosa a traino economico-finanziario-mercantile ha prevalso sull'antecedente Società liquida e sostituito come contenitore per la raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale lo Stato con il Mercato - come mai l’immobiliarista Donald Trump (che ha stracciato l’avvocato Hillary Clinton e sostituito l’avvocato Barak Obama alla presidenza degli USA) non solo sia apparso, ma aumenti il consenso e addirittura rimodelli il Pianeta a suo uso e consumo: suo in realtà della Società gassosa.

Se non arriviamo - dopo aver colto la realtà operante di queste espressioni strutturali malsane, perché unilaterali (monodimensionali dominanti), del sistema sociale – a chiarirci che sono destinate al conflitto perpetuo per il dominio della Società umana, se non arriviamo a chiarirci che occorre una strutturazione tridimensionale autonoma ed equilibrata del sistema sociale (non squilibrata e unilaterale) non potremo che verificare, purtroppo, il progredire ˋcon successoˊ dell’azione di Donald Trump a livello planetario; il rifiorire ˋcon successoˊ delle conflittualità e tensioni tra le nazioni europee; l’aggravarsi ˋcon successoˊ di una crisi in Italia nonostante la buona volontà di chiunque vada al Governo o all'opposizione e non si rende ancora conto di essere zombi-partiti più o meno all'opposizione e movimenti-zombi più o meno al governo.

Che il mondo anglo-americano conquisti economicamente il mondo [questo è il trend evidentissino da almeno un secolo] non sarebbe il trauma sociale che è se solo la strutturazione del sistema fosse equilibrata e tridimensionale... e non unilaterale squilibrata come in realtà è, in quanto Società gassosa. Tuttavia, senza consentire un'autonoma vita politica e senza un'altrettanto autonoma vita culturale neppure un'autonoma vita economica può sussistere nel sistema sociale senza degenerare e corrompersi.

Senza avere le idee chiare su cosa è davvero il sociale tridimensionale (culturale-politico-economico) e su che cosa è davvero la struttura tridimensionale del sistema sociale che gli corrisponde, come il guscio della noce alla noce, è ovvio il peggiorare del quadro planetario. Se continueremo a forzare il sociale tridimensionale (culturale-politico-economico) perché entri nella sua forma monodimensionale (solida, liquida o gassosa che sia) come le sorellastre di Cenerentola facevano con la sua scarpetta di cristallo, non potremo più avere futuro ed evoluzione sociale, bensì una riedizione mascherata del passato e involuzione.

Così non parlemo più come qualche decennio fa di "sogno americano", bensì del suo inevitabile trasformarsi in un "incubo mondiale".

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