L'Editoriale

Conto alla rovescia con resa dei conti per le elezioni europee

La gente è stanca di questa Unione e vuole un leader che faccia gli interessi del proprio Paese   


13/05/2019

di Mario Pinzi


Dall’Europa sono arrivate notizie strane che fanno riflettere e creano sospetti.  
Alcuni giorni fa eravamo fuori dalla recessione e ora il grande Pierre Moscovici, commissario europeo agli affari economici, in vista del voto europeo del 26 maggio, cerca di spaventarci e ci comunica che la nostra disoccupazione è in crescita, il debito italiano continua a salire condizionando il suo collocamento internazionale e abbiamo l’obbligo di trovare 8 miliardi per rispettare gli impegni dell’Unione. 
Cari lettori, credo che serva una spiegazione. 
Come giornalista attento alla realtà europea vi posso confermare che l’Unione appartiene all’imperialismo franco-tedesco, ma le linee guida vengono impartite dalla finanza speculativa internazionale, che teme queste elezioni, e i suoi burocrati ubbidiscono cecamente agli ordini che gli vengono dati. 
Al di là delle polemiche, è abbastanza condivisa l’idea che questa Unione, oltre aver ucciso il sogno europeo, ha anche innescato i presupposti di un terzo conflitto mondiale. 
La gente è stanca. 
Chi governa, per essere credibile, deve guardare al benessere del proprio Paese e fornire le basi per ricostruire la famiglia tradizionale, unica vera forza di una Nazione. 
A differenza degli altri Stati, l’Italia non ha difeso i propri interessi nazionali e questo è un errore che va immediatamente corretto. 
Economia Italiana è un giornale libero e proprio per questo motivo si augura che il prossimo governo sia guidato in piena autonomia dal Carroccio. 
Caro Salvini, mi permetto di ricordarti che l’imperialismo franco-tedesco ha distrutto l’Unione europea e proprio per questo motivo va fermato. 
Tutti criticano Trump, ma la sua politica aggressiva ha rimesso in ordine i conti degli Stati Uniti. Con i dazi alla Cina ha sistemato tutte le pratiche commerciali scorrette del Dragone, che danneggiavano anche l’Europa (una delle regole di Jinping che deve far riflettere è quella che impone a chi vuole investire nel suo territorio il vincolo di fondare una società a maggioranza cinese e cedere ad essa le proprie competenze), e la determinazione del presidente americano dovrebbe essere presa ad esempio.    
Parlare di guerra mondiale può sembrare una cosa eccessiva, ma se guardiamo i dati della spesa militare del globo si può capire che non è un’esagerazione. 
Nel 2018 nel mondo intero, secondo l’istituto internazionale di ricerca di Stoccolma, sono stati comperati armamenti bellici per oltre 1,8 trilioni di dollari e quello che fa maggiormente riflettere è che Tokyo vuole cambiare il famoso articolo 9 della propria Costituzione, dove si afferma che il Giappone non entrerà mai in guerra. 
Quello che però fa tremare i polsi è il comportamento europeo. 
Cari lettori, la Francia di Macron nel 2018 ha battuto la Russia nell’approvvigionamento di armi, ha ucciso Gheddafi, scatenato la guerra contro il nuovo potere libico e sta tramando una serie di conflitti anche nelle ex colonie africane. 
Il mondo islamico, attraverso il terrorismo, è la leva più pericolosa, perché un suo attentato può essere preso come scusa per scatenare un conflitto mondiale utile a risolvere una serie di problemi economici che assillano il pianeta.  
Chi sta comandando l’Europa teme queste elezioni e se le perde, cosa quasi certa, non si può escludere che promuova un atto insensato finalizzato a riconquistare la supremazia.  
Le nostre famiglie sono le più risparmiose al mondo con un patrimonio netto che supera i 9 mila miliardi (3.500 in contanti e il resto in immobili e terreni), quattro volte il nostro debito pubblico, che si aggira sui 2.400 miliardi di euro, e proprio per questo motivo Bruxelles, attraverso il suo fedele manager Mario Monti, ha convinto il nostro ufficio delle entrate a penalizzare chi accumula troppo denaro. 
Il software del fisco controllerà i rapporti finanziari di ogni singolo contribuente: conti correnti, conti di deposito e strategie monetarie vincenti. 
Incrociandoli con i dati provenienti dall’Inps, il Fisco sarà in grado di capire la veridicità delle nostre dichiarazioni dei redditi, il nostro patrimonio e il nostro tenore di vita. 
Se tra le spese e gli incassi ci sarà uno scostamento del 20%, cari lettori, inizierà il massacro. Insomma, verremo multati se risparmiamo troppo, come avviene se andiamo troppo veloci con l’auto e la parcheggiamo dove è proibito farlo. 
Su ordine europeo, il Grande Fratello ci spia e fa finta di non capire che tassare i nostri redditi al 70% è un furto inaccettabile. 
Purtroppo, cari lettori, questa è l’Italia odierna e il nostro Paese non può sopportare questa vile angheria che nasce dall’invidia dell’asse franco-tedesco. 
Fortunatamente il 26 maggio è vicino e possiamo gettare i vampiri stellati nelle fiamme dell’inferno…  

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