Punto & Virgola

“Utili e Inutili” per la nuova fiscalità monetaria


29/11/2021

di Andrea di Furia

Chi sarà il prossimo presidente della Repubblica? In una democrazia parlamentare, com’è formalmente l’Italia, questo sarebbe un problema di secondo livello. Così però non è. Dietro questa domanda si è fermato tutto, come se realmente fossimo diventati una democrazia presidenziale.

A inizio novembre, su 51 obiettivi per avere altri 24 miliardi di euro del recovery fund europeo ne avevamo chiusi 29, ne restano 22 da concludere entro il 31 dicembre. Il mitico Draghi è una garanzia, si dirà. Allora è forse per questo che tutti i Partiti lo vogliono promuovere al Quirinale?

Altro tema, le prossime elezioni: anticiparle dal 23 al 22? La riforma ha tolto 345 poltrone ai Partiti dai due rami del Parlamento, ma non sono ancora stati modificati neppure i regolamenti parlamentari. Probabilmente i Partiti stanno verificando se i propri eletti hanno o meno il green pass per eliminare senza contraccolpi interni i non vaccinati.

Altro tema, la burocrazia. Tutti i Partiti hanno dichiarato di volerla, se non eliminare, almeno ridurre. Nessuno è mai riuscito a farlo, e l’epidemia che sta arricchendo i produttori di vaccini l’ha ulteriormente aumentata. Così come è aumentato grazie ad essa l’inquinamento planetario da miliardi di mascherine.

Altro tema, la criminalità organizzata: tutti i Partiti la condannano e vogliono estirparla perché ci può essere solo uno Stato e non due. Anche qui risultati zero: il contro-Stato criminale da locale-regionale è viceversa diventato globale-nazionale… con numerose filiali in Europa e all’estero.

Altro, tema l’evasione fiscale. Esecrata a parole da tutti i Partiti, tuttavia sembra inarrestabile nonostante gli apparati di controllo e gli investimenti a contrasto. Un altro “non risultato” delle chiacchiere dei Partiti, come ci ricorda, scoraggiato, un commento autorevole sul Corriere della Sera di sabato scorso:


Ernesto Galli della Loggia: «I partiti che oggi calcano la scena italiana sono per lo più dei gusci vuoti, quasi delle pure sigle. […] Non ce n’è uno che abbia una visione del futuro del paese, la minima idea di cosa debba essere e a che cosa possa servire l’Italia. I loro programmi consistono al massimo in vaghe enunciazioni di una sfilza di cose da fare. … richieste programmatiche ….pressoché tutte uguali e tutte inservibili. Tutti, per fare un esempio, insistono sulla necessità di combattere l’evasione fiscale (un vero flagello italiano) ma tutti si sono sempre ben guardati dall’immaginare e proporre mezzi concreti ed efficaci per cercare almeno di avvicinarsi a un simile traguardo».

Inutili: Partiti inutili. Se non ci fossero la RAI e i media a propinarceli in tutte le salse, inutili anch’esse, ce li saremmo già messi dietro le spalle dell’evoluzione sociale. Un poco come la paura del covid-19, se non ci fossero ancora RAI e media a terrorizzarci H24.

Se però circa la vaccinomania dalla culla alla bara - che può entusiasmarmi come accorto azionista di un produttore quotato in Borsa - saranno i prossimi anni, con le conseguenze che ne deriveranno, a dirci la verità rispetto alle esternazioni di Politici “solo chiacchiere e distintivo scientifico”… per la questione dell’evasione fiscale non dobbiamo attendere modifiche genetiche o effetti collaterali da varianti.

Potremmo risolverla sùbito… se invece di usare un limitato pensiero sociale specialistico e settoriale usassimo un più robusto pensiero sociale concreto e generale: a cui i Politici-veline in RAI dovrebbero acculturarsi, invece di fare gli stacchetti ai telegiornali.

Prendiamo l’ultima genialata di bilancio: risparmi incredibili, dicono soddisfatti i Partiti di destra, centro e sinistra coalizzati nel governo dei responsabili. Pensando ai 100 euro (dicasi 100!) risparmiati dallo scaglione di reddito fino a 15.000 e ai 270 euro (dicasi 270!) risparmiati dallo scaglione over 80.000… con questi numeri si vuole arginare l’evasione fiscale?

Inutili! Ridicoli.

Pensiamo invece, come esorta Galli della Loggia, a una proposta concreta oggi assolutamente nelle corde di qualsiasi Governo mondiale: persino di quello scalcagnato degli Inutili nostrani.

Perché tassare ancora i redditi e le merci (IVA, Accise ecc.)? che, vista la concretezza del fenomeno evasivo in crescita, possono essere nascosti così facilmente? Perché obbligarci a costi di miliardi per un apparato di controllo che fa quello che può… mai abbastanza?

Perché proprio con questa tipologia di tasse gli Inutili amano ridurre in maggiore povertà i sudditi che siamo e causare l’inevitabile ricorso all’indebitamento pubblico in continua crescita per lo Stato?

Tassare merci e redditi è un’abitudine che ci portiamo dietro dall’epoca del baratto, ma non è più adatta nell’epoca monetaria attuale.

In Italia deriva dal pagamento delle decime alla Chiesa, quando non potevi nascondere il gregge di pecore o il grano raccolto. Oggi invece, la moneta che rappresenta quelle merci qualcuno la nasconde persino nel materasso o nei paradisi fiscali: il Regno Unito ne ha ben 14 in giro per il mondo.

Ma quel qualcuno oggi, anche fosse il più grande evasore d’Italia, per qualsiasi sua esigenza di acquisto, di prestito, di investimento, di dono… deve tirare fuori dalle sue tasche il denaro per comprare quello che gli serve per vivere e per il tempo libero, quello che gli serve per metterlo sul conto corrente in banca o per investire in Borsa, o per prestarlo o donarlo all’ANT o alle iniziative di crowdfunding.


E allora… smettiamo di tassare merci e redditi, retaggio dell’epoca del baratto, e tassiamo il denaro della nostra epoca monetaria... quando viene volontariamente messo in circolazione!

Già che lo spendo, il denaro, non mi interessa se una percentuale di ciò che spendo va sùbito allo Stato e un’altra maggiore va al venditore. Cambia qualcosa per me che ho già deciso di disfarmene? NO. Cambia qualcosa per lo Stato: tutto!

Oggi il passaggio da una obsoleta fiscalità reddituale e merceologica ad una moderna fiscalità monetaria è fattibile tecnicamente da sùbito grazie alle carte di credito/debito.

Nel momento in cui, per esempio, paghi il cinema: di quei 10 euro una percentuale minima va su un conto pubblico come tassa, tutto il resto sul conto dell’esercente. Lo stesso quando versi denaro sul conto corrente, o investi in attività finanziarie, o lo presti o lo doni a qualcuno. Fattibile, il cambiamento, grazie al programma informatico: pensa a tutto lui.

Quanto serve di tasse allo Stato italiano? Mediamente nel triennio 2021-23 il bilancio complessivo, tra necessità e interessi sul debito inarrestabile, chiede 755 mld l’anno. Coperto da 520 mld di entrate tributarie, 73 ml di entrate extra-tributarie e 162 mld di interessi su prestiti.

In più soffriamo di un’evasione fiscale intorno ai 110 mld, di cui annualmente si incassano le briciole: 8,8 mld nel 2020. In più il sistema fiscale odierno crea disuguaglianze, manca la proporzionalità: i più ricchi pagano spiccioli, i più poveri vengono travolti dalle richieste statali (che poi sono quelle decise dagli Inutili al governo).

Situazione che da anni vede in stand-by decine di proposte di Testi Unici per riordinare la materia, cosa che agevola evasori e criminalità mentre penalizza contribuenti onesti e controllori.

Bene. Possiamo ricavare quei 520 mld annui in un modo diverso dal tassare merci e redditi, se adesso tassiamo il denaro? La risposta matematica è sì! We can!

Possiamo arrivare a una tassazione proporzionale che non scontenti nessuno? La risposta matematica è sì! We can!

Possiamo eliminare evasione fiscale? Incredibile, ma vero! La risposta matematica è sempre sì! We can!

Qual è il prezzo per lo Stato? L’eliminazione di tutte le tasse su redditi e merci/servizi, sostituite da una sola sintetica tassa sul denaro… nel momento in cui esce dalle nostre tasche (di famiglie, imprese, patrimoni finanziari, evasi e criminali).

Lo Stato deve rinunciare a 520 mld di entrate tributarie che aumentano l’inflazione, ossia riducono costantemente il potere d’acquisto del denaro stesso: impoverendo oltre alle Famiglie, alle Imprese e ai patrimoni finanziari anche se stesso Stato. Condannandosi al loop dell’aumento continuo del debito pubblico e degli interessi da pagare e, di conseguenza, al continuo aumento delle tasse. Complimenti agli Inutili!

C'è, invece, un vantaggio per lo Stato? Non uno, sono molti. A cominciare dal fatto che elimina di colpo i 110 miliardi di evasione fiscale. Mica male, come effetto collaterale.

Anche gli evasori infatti tengono famiglia, impresa e asset finanziari. Con la fiscalità monetaria sono tutti tosati, pardon tassati, nel preciso momento in cui si tolgono il denaro dalle proprie tasche: per acquistare beni di consumo, per acquistare merci e servizi per l’impresa, per depositarli in banca o investirli, why not, nell’ultima follia finanziaria creativa.

Qual è il prezzo per famiglie, aziende e investitori ed evasori? Uno solo: dobbiamo accettare di essere trattati tutti ugualmente di fronte al fisco. Detto così sembra che dobbiamo fare un favore al fisco mentre, numeri alla mano, non facciamo che favorire noi stessi.


Innanzitutto, non dobbiamo più fare la dichiarazione dei redditi, né il redditometro, lo scontrino fiscale, o le fatture. Pensiamo solo al risparmio del commercialista: altro che la ridicola riduzione di 100-270 euro di tasse per grazia ricevuta dagli Inutili!

E il risparmio di tempo? Per tutte quelle necessità burocratiche che avvelenano famiglie, imprese e investitori… mentre favoriscono evasori e criminalità organizzata?

Appunto, e il business della criminalità organizzata? Tassato al pari di tutti! Come l’evasore, anche il criminale tiene famiglia, tiene impresa e tiene investimenti finanziari da fare con tutto quel denaro che estrorce. E appena si toglie il denaro di tasca… viene tassato. Olè!

E chi porta i denari nei paradisi fiscali? Appena li spende nel nostro Paese… viene tassato e mentre ha l’incentivo a portare i suoi soldi lì grazie alla fiscalità reddituale crescente, come vedremo dai numeri non ha più nessun incentivo a farlo se gli Inutili diventassero Utili e attivassero per legge la fiscalità monetaria.

Vediamo i numeri di famiglie (391 mld l’anno di consumi nel 2019), imprese (3522 mld id fatturato nel 2019), investitori (4200 mld di patrimonio finanziario 2019), evasori (110 mld nel 2019) e criminalità organizzata (220 mld, stima 2019).

Fanno, in totale, ben 8.443 (ottomilaquattrocentquarantatre!) mld di euro da tassare appena si muovono dalle tasche personali, imprenditoriali, bancarie, finanziarie, evasive e criminali. E rammentiamo, per i più distratti, che non esiste nessun'altra tassa diretta e indiretta da pagare in più: né sui redditi, né sui depositi bancari, né sui patrimoni finanziari. Tutte abolite dagli Utili... se gli Inutili eliminassero le prime due lettere che li paralizzano nella vaghezza elettorale perenne!

Rammentiamo, dunque,che dobbiamo trovare 520 mld di euro per ottenere lo stesso risultato contabile matematico degli Inutili da 70 anni al governo.

Adesso ipotizziamo di tassare gli 8443 mld di euro al 23%, la tassazione minima sui redditi: fanno 1942 ml di euro. Dunque, siamo esagerati: ha ragione chi dice che un 23 % di tasse, soprattutto per quelli del primo scaglione, è esagerato.

Tassiamoli allora al 10%: fanno 844 mld di euro. Ancora siamo esagerati, proviamo a tassarli al 6.5% e fanno 549 mld: ben 29 mld di euro in più di quei 520 che ci servono!

Bene mettiamoci nei panni di un possessore di patrimonio finanziario che è tassato del 26% sui redditi da capitale e del 12,5% sui titoli di Stato. Cosa pensa se viene tassato del 6,5 quando li compra e poi più? Si incazza e dice che vuole essere tassato come prima? Che gli piace anche essere tassato, in aggiunta, sui redditi (dal 23 al 43%); che vuole in più pagare il 22% di IVA su merci e servizi, se no non si sente a posto con la sua coscienza? Che preferisce ci siano evasori e criminali che non pagano come lui, che è onesto, tutte le tasse dirette e indirette?

Questo, però, è il mondo che piace e sognano gli Inutili, mentre si divertono al toto-Quirinale e meditano seriamente se andare o meno ad elezioni anticipate.

E come pensereste nei panni dell’Imprenditore? che risparmia l’IVA del 22% su merci e servizi; risparmia dal 23 al 43% di IRPEF più tutte le altre tasse che gli Inutili gli fanno pagare da decenni; e che non deve più fare fatture e dichiarazioni dei redditi da controllare, per il fatto che ogni volta che paga qualcosa ha già pagato immediatamente la sola tassa che lo Stato gli chede di pagare?

Ma se l’hai già pagata, imprenditore, non devi più scaricare sui prezzi e sul Consumatore, come facevi prima, quel 70% di tasse su merci, lavoro, IVA e redditi. Puoi vendere il tuo prodotto/servizio ad un prezzo che è, come minimo la metà di prima. Effetto collaterale? Sei più concorrenziale con i competitor esteri, più appetibile per una maggiore platea di Consumatori.

Adesso, lettore, pensa a te: non a te che paghi le tasse come l’imprenditore e che devi fare la denuncia dei redditi; a te che non sei un criminale, un evasore e non possiedi un patrimonio finanziario. Pensa come se fossi uno che, legalmente per scarsità di reddito, le tasse non le paghi.

Errore! Non paghi la tassa sul reddito, ma ne paghi una caterva ad ogni acquisto di merci e servizi che fai. Pensa soltanto che invece del 22% di IVA ti viene chiesto solo un 6,5%, quasi quattro volte meno!

E tu, che praticamente ti esprimi solo nel consumo? Che ti trovi a pagare un litro di latte la metà di quello che pagavi prima? Preferisci tornare al sistema degli Inutili che ti fanno pagare lo stesso prodotto il doppio? Che ti costringono ad una sempre maggiore povertà, perché sanno benissimo di istigare l’imprenditore a scaricare su di te le sue tasse, sul prezzo della merce che acquisti? Non credo proprio.


E lo Stato? O, meglio, il torsolo che ci rimane ancora di uno Stato da tempo non più sovrano? È quello che ci guadagna di più di tutti. Paradossale per gli Inutili, ma vero. Le entrate tributarie gli entrano dentro immediatamente ad ogni esborso, deposito, investimento e donazione! Può perciò eliminare l’Agenzia delle entrate, i controlli delle fiamme Gialle e tutta l'infinita burocrazia relativa. Capperi...

E non ha più bisogno dei Testi Unici che da decenni devono essere redatti per risistemare il casino burocratico prodotto dalla creatività fiscale degli Inutili con le ulteriori creazioni burocratico-legali che si aggiungono alle prime nonostante le buone intenzioni degli Inutili riformatori.

Conseguentemente, non si impestano più i Tribunali amministrativi e penali, affollati spesso da innocenti finiti sul tagliere fiscale per l'azione di solerti Funzionari che capziosamente incassano con ciò bonus immeritati e avanzamenti di carriera.

Lo stato riduce, automaticamente di centinaia di miliardi, il proprio fabbisogno anche perché paga la metà tutto ciò che gli serve di merci e servizi. Infine può... rimpolparsi: può ridurre anche il debito pubblico e pagare gli interessi sul debito, che lo stanno divorando, e non essere più un autore “legalizzato” della perdita di potere d’acquisto del denaro che penalizza tutti.

Ecco, stimolati da Ernesto Galli della Loggia abbiamo proposto di barattare, in epoca monetaria, le centinaia tasse di statali (dirette, indirette, accise ecc.) su merci/servizi e redditi con un’unica sintetica tassa sulla circolazione attiva del denaro.

È un poco la lotta di Davide degli Utili contro Golia degli Inutili, che perderà per forza di cose perché il sistema globale sta cominciando a manifestare le sue fragilità strutturali.

A spanne si possono calcolare 150-200 mld in meno di fabbisogno dello Stato, grazie all’eliminazione della quantità di servizi ora inutili e dei costi dimezzati che rimangono dopo la sparizione delle centinaia di tasse su merci e servizi.

Stando larghi gli basterebbero 350 mld di euro (invece degli attuali 520), per cui l’aliquota unica, ridotta al 4% (su 8.443 mld complessivi), ne ricava 354 per lo Stato.

4%: un’aliquota fiscale inferiore a quella di molti paradisi fiscali per pochissimi… viene riconosciuta a tutti. La stessa! E rende “inutile” e controproducente la delocalizzazione dei patrimoni finanziari nei paradisi fiscali stessi.

Tutti questi sono vantaggi maticamente sostenibili, legislativamente imponibili e concretamente palpabili grazie al comodo, immediato e non burcratico sistema della tassa unica sintetica sul denaro tutte le volte che esce dalle nostre tasche.

Denaro che non è più tassato quando giace nei nostri patrimoni, come ad esempio la casa, perché la tassa l’abbiamo già pagata al momento dell’acquisto, quando il denaro è uscito dalle nostre tasche. E sui servizi alla casa (luce, riscaldamento, gas, rifiuti ecc.) la pagheremo al momento dell'esborso.

Così come noi la pagheremo - la tassa unica sul denaro nella percentuale minima a una cifra, che verrà stabilita ad hoc da calcoli matematici più precisi e adeguati dai tecnici, finalmente utili anch'essi - ogni volta che abbiamo deciso di disfarci del nostro denaro: quando uscirà dalle nostre tasche per acquisti, per depositi sul conto, per prestiti, investimenti e donazioni.

Una sola (!) tassa sintetica a una cifra, leggerissima rispetto alla caterva di pesantissime tasse che ci opprimono ora, senza neppure avere l’idea di quante sono!

Perché non si cambia il sistema fiscale? Perché giustifica le velleità degli Inutili, che così possono farsi passare come indispensabili salvatori della Patria.

Il problema dell’evasione fiscale, una delle tante osservazioni di Galli Della Loggia sull'eterna vaghezza programmatica dei Partiti, non viene affrontato in concreto perché pur con tutti i suoi difetti non ha il difetto esiziale della fiscalità posta come unica tassa di numero sulla moneta: che riduce l’obesità insaziabile delle pretese tributarie dello Stato degli Inutili, che li smaschera riducendo anche il loro peso specifico parassitario antisociale.

Servono gli Utili, dove siete? Fatevi avanti: degli Inutili... possiamo volentieri fare a meno.

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